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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Spostamenti tra regioni, no di Bonaccini e Toti all'ipotesi di nuove restrizioni

Il governatore della Campania: "Valuterò se chiedere di ripristinare le limitazioni alla mobilità". Ma per ora è isolato. Il presidente della Liguria è netto: "Evitiamo di tornare a terrorizzare questo Paese che non ne ha bisogno"

Tornare ai divieti? Anche no. Bonaccini e Toti, presidenti di Regione in Emilia-Romagna e Liguria, non condividono la posizione del governatore della Campania Vincenzo De Luca che ieri, parlando nella consueta conferenza stampa del venerdì, ha detto che valuterà "se chiedere o no al governo di ripristinare la limitazione della mobilità intraregionale". De Luca non ha nascosto che il suo auspicio, se la situazione dei contagi non dovesse migliorare, è che si possa spostare "solo chi ne ha necessità". Insomma, come ai tempi del lockdown. 

Una proposta quella di De Luca che finora non è stata rilanciata da altri presidenti di Regione. Sono invece arrivati due niet. Ripristinare il blocco della mobilità? "Non in questo momento" ha risposto Stefano Bonaccini, a margine del Meeting di CL a Rimini. "Dopo di che - ha aggiunto - si segue sempre l'evoluzione del virus e poi si discute tra Regioni e Governo. Bisogna sempre tenere monitorata la situazione perché quelli che parlano il giorno dopo mi hanno sempre fatto abbastanza pena".

Dello stesso avviso il presidente della Regione Liguria: "Non ritengo vi sia una emergenza clinico-sanitaria tale da presupporre o fare presagire ulteriori chiusure". E poi: "Stiamo attenti, teniamo la mascherina, facciamo tutto quello che dobbiamo fare ma evitiamo di tornare a terrorizzare questo Paese che non ne ha bisogno".

Parlando con 'Il Tempo', Toti si è schierato anche contro l’ipotesi di un rinvio delle elezioni regionali: "Rimandare ancora significherebbe tenere paralizzate le nostre regioni con i consigli regionali sciolti,mentre stiamo lavorando e preparando i piani Covid per l'autunno, i piani per la sanità, gli investimenti sul Recovery Fund: è qualcosa che sarebbe folle".

Sulla data del voto il governatore non ha risparmiato una stoccata all’esecutivo: "Tutti noi avevamo chiesto di votare a luglio, sarebbe stato il mese più tranquillo in assoluto, per scegliere settembre seguendo evidentemente delle speranze di vantaggio elettorale ma in modo totalmente irresponsabile".

Intanto il prossimo 7 settembre scadrà il dpcm firmato da Conte a inizio agosto che prorogava le misure per contrastare la diffusione del Sars-Cov-2. Non è chiaro quali siano le intenzioni dell'esecutivo, ma ad oggi nessun esponente della maggioranza ha manifestato l'intenzione di prevedere regole più drastiche. Come sempre tutto dipenderà dall'andamento dei contagi e della situazione negli ospedali. 

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