Abbiamo ancora bisogno di Sputnik V?
Il via libera dell'Ema potrebbe arrivare non prima di giugno, ma già dalla metà di aprile, al netto di nuovi tagli, l'Italia dovrebbe avere dosi a sufficienza per fare circa 500mila somministrazioni al giorno. Intanto Draghi annuncia che si vaccinerà con AstraZeneca
Secondo Kirill Dmitriev, amministratore delegato del Fondo russo di investimenti diretti (Rdif), che ha avuto un ruolo importante nello sviluppo del vaccino made in Russia, i tempi prima che l'Agenzia europea per i medicinali (Ema) concluda la revisione di Sputnik V sono piuttosto lunghi.
"Se sarà approvato - probabilmente dopo giugno - potremo consegnare 100 milioni di dosi a 50 milioni persone nell'Ue entro tre, quattro mesi", ha dichiarato Dmitriev. La Russia si aspetta che, dopo l'Ungheria, altri Paesi dell'Ue approvino il vaccino a prescindere dalla valutazione dell'Ema. L'ad del fondo sovrano russo, che è responsabile della distribuzione internazionale del vaccino, ha spiegato che negli Stati che daranno via libera al vaccino le prime dosi potrebbero arrivare già il mese prossimo.
"Ora aspettiamo una delegazione dell'Ema a metà aprile e speriamo che la decisione sullo Sputnik V sia puramente scientifica, non politica", ha aggiunto Dmitriev confermando i piani di produrre il vaccino in Germania e in altri Paesi europei.
Al momento l'Ema non ha comunicato nessuna data per l'approvazione di Sputnik. Se le previsioni di Dmitriev dovessero rivelarsi accezzate il vaccino russo potrebbe rivelarsi utile, ma non così necessario. Per un motivo molto banale. A partire dal terzo trimestre dell'anno l'Ue avrà dosi a sufficienza per vaccinare tutti i cittadini. All'Italia dovrebbero essere consegnate circa 84 milioni di dosi, di cui almeno 20 in arrivo da Pfizer BioNTech, quasi 14 da Moderna, altre 16 del vaccino monodose Johnson & Johnson e addirittura 24,77 da AstraZeneca. E a giugno dovrebbe ottenere il via libera dell'Ema anche il vaccino a mRna di Curevac, attualmente in fase 3. Se i trial clinici andranno a buon fine, tra il secondo e terzo trimestre l'Italia ne riceverà circa 14 milioni di dosi. Anche volendo tenere conto di possibili ritardi e dilazioni, ci saranno abbastanza fiale per vaccinare tutti gli italiani che vogliono farlo.
Azienda | Dicembre 2020 | 1° trimestre | 2° trimestre | 3° trimestre | 4° trimestre |
AstraZeneca | 5,35 | 10,04 | 24,77 | ||
Pfizer/Biontech dosi iniziali | 0,46 | 7,35 | 8,76 | 10,79 | |
Pfizer/Biontech dosi aggiuntive | 6,64 | 6,64 | |||
Pfizer/Biontech 2° contratto dosi base | 9,42 | 9,42 | 6,28 | ||
Johnson & Johnson (monodose) | 7,31 | 15,94 | 3,32 | ||
Curevac | 7,31 | 6,64 | 7,97 | ||
Moderna dosi iniziali | 1,33 | 4,65 | 4,65 | ||
Moderna dosi aggiuntive | 3,32 | 7,31 | |||
Moderna 2° contratto dosi iniziali | 6 | 12,5 | |||
Totale | 0,46 | 15,69 | 52,48 | 84,86 | 40,70 |
Vaccini: da aprile 15 milioni di dosi al mese
Del resto già a partire da metà aprile l'Italia dovrebbe ricevere almeno 15 milioni di dosi al mese. Nel secondo trimestre è infatti prevista la consegna di 25 milioni di dosi da Pfizer-BioNTech, 7,3 milioni da Johnson & Johnson (a partire da metà aprile) 4,65 da Moderna e 10 da AstraZeneca.
L'obiettivo del piano messo a punto dal commissario Francesco Figliuolo è arrivare a 500mila inoculazioni al giorno verso la metà del mese di aprile. Un obiettivo raggiungibile, a meno che non ci siano nuovi tagli alle forniture. E a patto, ovviamente, di saper amministrare i vaccini.
Draghi si vaccinerà con AstraZeneca
Intanto secondo le agenzie di stampa sarebbe slittato l'arrivo di 134mila dosi di AstraZeneca previsto giovedì scorso. L'invio è stato annullato per motivi logistici a causa della sospensione precauzionale delle somministrazioni decisa dall'Aifa. Il carico verrà recuperato il prossimo 24 marzo quando saranno consegnate alle regioni circa 280mila dosi.
Restando su AstraZeneca, ieri sera, parlando in conferenza stampa, il presidente del consiglio Mario Draghi ha fatto sapere che si vaccinerà proprio con il farmaco sviluppato a Oxford. "Non ho ancora fatto la prenotazione, la mia classe di età è entrata tra quelle che mi permettono di avere il vaccino" ha affermato il premier in conferenza stampa. "E sì, farò l'AstraZeneca. Mio figlio l'ha fatto l'altroieri in Inghilterra. Nessuna prevenzione, nessun dubbio".