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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Yemen, fabbrica italiana annuncia stop alle forniture di bombe all’Arabia Saudita

La RWM Italia ha comunicato la decisione ai lavoratori due stabilimenti nel bresciano e in Sardegna: la sospensione durerà almeno 18 mesi. Soddisfatto il Coordinamento che chiede la fine delle forniture di bombe usate per colpire la popolazione dello Yemen

La RWM Italia ha comunicato ieri ai propri lavoratori degli stabilimenti di Ghedi (Brescia) e Domusnovas (Sud Sardegna) la decisione di bloccare per 18 mesi la fabbricazione di ordigni acquistati dall’Arabia Saudita e dagli Emirati Arabi uniti per armare gli aerei che bombardano lo Yemen.

Nella lettera inviata ai lavoratori, il direttore generale Fabio Sgarzi, specificando che “il 29 luglio, sono stati ricevuti i provvedimenti di sospensione di tutte le licenze in essere relative all’esportazione di bombe d’aereo e loro componenti verso l’Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti”, fa esplicito riferimento al fatto che la decisione “non è dovuta a scelte aziendali” né “all’andamento del mercato” ma è “espressione della volontà politica del Parlamento e del Governo” e pertanto “va serenamente accettata, nel rispetto delle leggi dello Stato che ha sempre guidato l’operato dell’Azienda”.

Questa decisione, fa sapere Sgarzi, potrebbe però avere conseguenze dirette per il personale degli stabilimenti, con posti di lavoro a rischio: “I programmi di produzione degli stabilimenti di Domusnovas e Ghedi saranno modificati per rispondere al meglio alle esigenze degli altri contratti acquisiti ed in fase di acquisizione. Mi adopererò al meglio insieme ai miei più stretti collaboratori e alla Rsu per dare continuità lavorativa al maggior numero possibile di lavoratori di Ghedi e Domusnovas sperando che questo periodo di transizione duri il meno possibile”.

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Commentando la notizia della sospensione, il Coordinamento della società civile italiana che dal 2015 chiede la fine delle forniture di bombe usate per colpire la popolazione dello Yemen ha espresso “soddisfazione per una decisione che avrebbe dovuto essere presa e che avevamo sollecitato da tempo”.

“Il comunicato della RWM Italia fa correttamente riferimento agli indirizzi espressi dal parlamento con la risoluzione approvata dalla maggioranza il 26 giugno e dal Consiglio dei ministri il 12 luglio. Quest'ultima decisione, tuttavia, è stata solo riferita sui social dal viceministro del Consiglio Di Maio e continuiamo a sollecitare l'invio di un atto ufficiale”, fanno sapere dal Coordinamento, di cui fanno parte Amnesty International Italia, Comitato per la riconversione RWM e il lavoro sostenibile, Fondazione Finanza Etica, Movimento dei Focolari Italia, Oxfam Italia, Rete della Pace, Rete Italiana per il Disarmo, Save the Children Italia.

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(Un frammento di un ordigno prodotto in Italia dalla società RWM Italia che, secondo la denuncia dell'organizzazione non governativa Mwatana, e' tra quelli usati nell'ottobre in Yemen in un raid che ha ucciso almeno 6 persone, di cui 4 minori, condotto dalla Coalizione internazionale a guida saudita contro l'insurrezione locale degli Huthi. 15 giugno 2017, foto Ansa)

Lo scorso 26 giugno la Camera dei deputati aveva approvato una mozione presentata dalla maggioranza M5s-Lega per chiedere al governo di sospendere le esportazioni di bombe d'aereo e missili che possono essere usate contro i civili verso l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, finché non ci saranno sviluppi concreti nel processo di pace con lo Yemen. La mozione era passata con 262 voti favorevoli, nessuno contrario e 214 astensioni.

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