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Sabato, 20 Aprile 2024
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Stop alle mascherine in aereo: quando finisce l'obbligo

Dal lunedì 16 maggio non sarà più obbligatorio indossare il dispositivo di protezione a bordo dei voli all'interno dell'Unione Europea. L'Agenzia per la sicurezza aerea: "Usarla è fortemente raccomandato per chi tossisce e starnutisce o per le persone fragili"

Addio all'obbligo di indossare la mascherina a bordo degli aerei. Secondo quanto prevede un aggiornamento delle misure di sicurezza per i viaggi, pubblicato dall'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea (Easa) e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), dal prossimo 16 maggio il dispositivo di protezione non sarà più obbligatorio nemmeno negli aeroporti, spiegano Easa ed Ecdc, precisando tuttavia che "la mascherina resta una delle difese migliori contro la trasmissione di Covid-19", e che usarla è fortemente raccomandato per chi tossisce o starnutisce, nonché per tutte le persone fragili.

La revisione del protocollo congiunto Easa-Ecdc tiene conto degli ultimi sviluppi della pandemia, in particolare dei livelli di vaccinazione anti-Covid e dell'immunità acquisita naturalmente, e della conseguente revoca delle restrizioni in un numero crescente di Paesi europei. Oltre alle nuove disposizioni relative alle mascherine, è previsto anche un allentamento delle misure più rigorose relative alle operazioni aeree.

Trasporto aereo, cosa cambia dal 16 maggio

Anche dopo il 16 maggio, comunque, le regole sulla mascherina dipenderanno per alcuni aspetti dalla compagnia aerea con la quale si viaggia. In particolare, "i voli da o verso una destinazione in cui è ancora richiesto l'uso della mascherina sui mezzi di trasporto pubblico - puntualizzano Easa ed Ecdc in una nota - dovrebbero continuare a incoraggiare l'impiego del dispositivo, secondo le raccomandazioni".

Quanto ai passeggeri vulnerabili, "dovrebbero continuare a indossare una mascherina indipendentemente dalle regole, idealmente di tipo Ffp2/N95/Kn95, che offre un livello di protezione superiore rispetto a una mascherina chirurgica standard". "I passeggeri - evidenziano ancora Easa ed Ecdc - sono incoraggiati a osservare le misure di distanziamento nelle aree interne, anche in aeroporto, ove possibile". A riguardo, però, agli operatori aeroportuali viene suggerito "un approccio pragmatico: ad esempio, dovrebbero evitare di imporre regole di distanziamento se queste molto probabilmente produrranno un 'collo di bottiglia' in un'altra zona" ossia in uno degli step successivi del movimento dei passeggeri, "soprattutto se requisiti" di distanza "non sono richiesti a livello nazionale o regionale in altri contesti simili".

Sebbene molti Stati non richiedano più ai passeggeri il Modulo per la localizzazione in formato digitale (il dPlf, Digital Passenger Locator Form), "le compagnie aeree dovrebbero mantenere i loro sistemi di raccolta dati in standby - prescrive l'aggiornamento Easa-Ecdc - in modo da poter mettere queste informazioni a disposizione delle autorità sanitarie pubbliche se necessario, ad esempio nel caso" emerga per Sars-CoV-2 "una nuova variante preoccupante (Voc) identificata come potenzialmente più pericoloso. Nuove Voc, infatti, vengono spesso individuate - si ricorda - con vari livelli di capacità di fuga immunitaria e di gravità dei sintomi". "Il personale aeroportuale, i membri dell'equipaggio e i passeggeri - concludono Easa ed Ecdc - devono essere vigili e seguire le raccomandazioni e i requisiti delle autorità nazionali dello Stato o della regione in cui si trovano".

Easa-Ecdc: "In volo prudenza e rispetto per gli altri"

"Dalla prossima settimana, in tutti i casi le mascherine non dovranno più essere obbligatorie nei viaggi aerei, in linea con i cambiamenti delle regole fissate dalle autorità nazionali di tutta Europa per il trasporto pubblico. Per i passeggeri e il personale di volo è un grande passo avanti verso il ritorno alla normalità", ma "i passeggeri devono comunque comportarsi in modo responsabile e rispettare le scelte di chi li circonda". Lo raccomanda Patrick Ky, direttore esecutivo dell'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza aerea (Easa), commentando l'aggiornamento del protocollo congiunto Easa-Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie). "Ad esempio - precisa - un passeggero che tossisce e starnutisce dovrebbe prendere in seria considerazione l'idea di indossare una mascherina, per rassicurare coloro che sono seduti nelle vicinanze". "Sebbene l'uso obbligatorio della mascherina in tutte le situazioni non sia più raccomandato - ammonisce anche la direttrice dell'Ecdc, Andrea Ammon - è importante tenere presente che, insieme al distanziamento fisico e a una buona igiene delle mani, la mascherina è uno dei metodi migliori per ridurre la trasmissione" di Covid-19. "Le regole e i requisiti richiesti dagli Stati di partenza e di destinazione dovrebbero essere rispettati e applicati in modo coerente", aggiunge, e su tutte le misure in vigore "gli operatori di viaggio dovrebbero avere cura di informare i passeggeri in modo tempestivo". Anche "l'importanza di queste misure dovrebbe continuare a essere comunicata in modo efficace ai passeggeri per la loro sicurezza", sottolinea, assicurando che "l'Ecdc continuerà a lavorare con i colleghi dell'Easa per valutare e modificare regolarmente le raccomandazioni, se necessario". Arrivati a questa fase della pandemia, spiega Ammon, "lo sviluppo e i continui aggiornamenti del protocollo sulla sicurezza sanitaria dei viaggi aerei" relativamente al pericolo Covid "hanno fornito ai viaggiatori e al personale una migliore conoscenza dei rischi di trasmissione di Sars-CoV-2 e delle sue varianti. E sebbene questi rischi permangano, gli interventi non farmacologici e i vaccini ci hanno permesso di tornare alla normalità".

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