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Giovedì, 28 Marzo 2024
Religione

Suore di clausura, sì all'uso dei social (ma a una condizione)

I nuovi mezzi di comunicazione devono essere usati con discrezione e comunque per motivi di informazione o lavoro. Le nuove direttive del Vaticano

Anche le suore di clausura possono usare i "nuovi mezzi di comunicazione" (leggi web e social), purché – si capisce – lo facciano "con sobrietà" e "discrezione" e a patto di non "svuotare il silenzio contemplativo", riempiendolo di “rumori, di notizie e di parole".

Sono le direttive contenute nell’istruzione Cor Orans della Congregazione per gli istituti di vita Consacrata. Qualcuno ci ha visto un’apertura del Vaticano all’uso dei social da parte delle monache di clausura, ma il tono resta comunque quello dell’ammonimento:  

"La normativa circa i mezzi di comunicazione sociale, in tutta la varietà in cui oggi si presenta, mira alla salvaguardia del raccoglimento e del silenzio", si legge nel testo

"Si può, infatti, svuotare il silenzio contemplativo quando si riempie la clausura di rumori, di notizie e di parole. Il raccoglimento e il silenzio è di grande importanza per la vita contemplativa in quanto “spazio necessario di ascolto e di ruminatio della Parola e presupposto per uno sguardo di fede che colga la presenza di Dio nella storia personale e in quella delle sorelle […] e nelle vicende del mondo".

E ancora:

"Tali mezzi pertanto devono essere usati con sobrietà e discrezione, non solo riguardo ai contenuti ma anche alla quantità delle informazioni e al tipo di comunicazione, “affinché siano al servizio della formazione alla vita contemplativa e delle comunicazioni necessarie, e non occasione di dissipazione o di evasione della vita fraterna in fraternità, né danno per la vostra vocazione, né ostacolo per la vostra vita interamente dedita alla contemplazione".

Via libera dunque all’uso dei mezzi di comunicazione "per motivo di informazione, di formazione o di lavoro" anche in monastero, purché l’utilizzo avvenga "con prudente discernimento, ad utilità comune". Le monache curano infatti "la doverosa informazione sulla Chiesa e sul mondo, non con la molteplicità delle notizie, ma sapendo coglierne l’essenziale alla luce di Dio, per portarle nella preghiera in sintonia con il cuore di Cristo".

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