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Giovedì, 25 Aprile 2024
Covid

Il Green Pass non basta più: l'Italia si blinda (e quello Super servirà fino al 31 marzo in tutte le Regioni)

E' stato un report specifico quello che ha convinto il governo Draghi a blindare le frontiere, chiedendo che anche i vaccinati facciano i tamponi per entrare in Italia nel periodo delle festività natalizie: è una "flash-survey" dell'Iss su Omicron. Super Green pass confermato anche nelle regioni senza zona gialla fino a primavera

Ha sorpreso molti osservatori ieri una parte della nuova stretta varata dal Cdm (che ieri ha prorogato lo stato di emergenza): è la parte che per frenare la nuova ondata anti-Covid si concentra su chi fa ingresso in Italia dall'estero. A volere il cambio di passo, si apprende da fonti di governo, sono stati soprattutto i ministri della Salute e degli Esteri, Roberto Speranza e Luigi Di Maio. Inoltre Super Green pass confermato in zona bianca fino a 31 marzo. La fase di transizione verso la normalità rallenta vistosamente: la variante Omicron complica i piani.

Non basta più il Green Pass: novità su tamponi e quarantene

L'ordinanza ministeriale fresca di stampa cambia le regole nin per tutti i cittadini, ma solo per i viaggiatori che nei 14 giorni precedenti "hanno soggiornato o transitato" in altri Paesi europei. E' in vigore da subito e riguarderà i tanti italiani che studiano o lavorano all'estero e torneranno in patria per le feste di Natale. Se finora per entrare in Italia bastava il Green Pass, generato dopo il tampone, la vaccinazione o la malattia, da domani al 31 gennaio anche chi ha il certificato verde da vaccino o malattia dovrà comunque fare il tampone prima di partire.

Nella nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute è previsto "obbligo del test negativo in partenza per tutti gli arrivi dai Paesi dell'Unione Europea". "Per i non vaccinati, oltre al test negativo, è prevista la quarantena di 5 giorni", si precisa. L'ordinanza è valida a partire dal 16 dicembre e fino al 31 gennaio.

Relativamente ai test, l'ordinanza prevede la "presentazione al momento dell'imbarco della certificazione di essersi sottoposto, nelle 48 ore antecedenti all'ingresso nel territorio nazionale, a un test molecolare effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo, ovvero a un test antigenico, effettuato per mezzo di tampone e risultato negativo, nelle 24 ore antecedenti all'ingresso nel territorio nazionale". Inoltre "sono prorogate le misure già previste per gli arrivi dai Paesi extraeuropei" stabilisce l'ordinanza. Chi non ha ricevuto il vaccino dunque, oltre ad effettuare il test, sarà obbligato a stare in quarantena per 5 giorni all’arrivo. Una eccezione riguarda i bambini sotto i 12 anni i cui genitori sono vaccinati, che non dovranno fare l’isolamento anche se non hanno ricevuto somministrazioni.

Il divieto, già previsto, "totale" di ingresso in Italia a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Malawi, Sudafrica, Lesotho, Botswana, Zimbabwe, Mozambico, Namibia ed Eswatini, è prorogato fino alla data di cessazione dello stato di emergenza e comunque non oltre il 31 gennaio 2022. 

L'Ue è naturalmente perplessa. La vicepresidente della Commissione Europea Vera Jourova, a Bruxelles dopo il Consiglio Affari Generali, ha risposto che il Green Pass "non è morto, è uno dei progetti Ue più di successo. Quando la Commissione ha proposto il regolamento volevamo mantenere il principio di libertà di viaggio, a patto che" i viaggiatori "fossero vaccinati, con un test negativo o guariti dal Covid-19. Gli Stati hanno voluto mantenere una porta aperta, per introdurre ulteriori restrizioni, che devono essere giustificate".

Perché si è arrivati a questa stretta

E' stato un report specifico quello che ha convinto il governo a blindare le frontiere, chiedendo che anche i vaccinati con il Green Pass in tasca facciano i tamponi per entrare in Italia: si tratta - racconta oggi Repubblica - di una “flash-survey" eseguita dall’Istituto superiore di sanità per capire quanto velocemente stia procedendo la diffusione della variante Omicron nel Paese. Il campionamento, effettuato in tutte le venti Regioni italiane durante 24 ore, sarà pubblicata oggi. Sì, la circolazione del nuovo virus è al momento poco sotto l’1%. Ma i casi sono cresciuti in pochi giorni in modo esponenziale: "Fino all’altroieri, infatti, ne erano stati censiti una trentina in totale, adesso oltre cento in un giorno. Per questo, non c’è tempo da perdere. E per questa ragione, il governo andrà dritto con le nuove regole decise dal ministero della Salute. Facendo però attenzione a non entrare mai in polemica con la Commissione".

L'esecutivo vuole prendere tempo e capitalizzare al massimo il vantaggio rispetto ad altri paesi europei dove Omicron corre di più. La variante diventerà dominante ma rallentare la curva con test alle frontiere può essere decisivo.

"L'ordinanza del ministro Speranza è semplicemente dovuta al fatto che la variante Omicron ha una capacitò di diffusione nettamente superiore ad altre, noi abbiamo una situazione relativamente favorevole perchè è meno dello 0,2 per cento, in Danimarca e in altri paesi europei è molto diffusa, e anche in Gran Bretagna perciò si è pensato di attuare la stessa pratica che si usa per i visitatori che provengono dal Regno unito: un tampone, non credo ci sia molto da riflettere su questo" ha aggiunto oggi il premier Mario Draghi parlando a Montecitorio.

Super Green pass in zona bianca fino a 31 marzo

Viene prorogato inolte fino al 31 marzo il Super Green pass in zona bianca. Lo prevede una norma del decreto approvato ieri in Consiglio dei ministri. Ad oggi il Green pass rafforzato è in vigore fino al 15 gennaio ma il decreto stabilisce che nelle zone bianche fino al 31 marzo 2022 dovrà essere usato per le attività che sono oggetto di limitazioni in zona gialla. Questo vuol dire che resteranno precluse ai non vaccinati attività come i ristoranti al chiuso, i cinema, le discoteche, gli stadi. Va detto che sono molti i territori che corrono verso la zona gialla, e dal 20 dicembre potrebbero iniziare la scalata dei colori altri territori: Veneto, Marche, Liguria, Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna si avvicinano alle soglie di occupazione nei repartiche fanno scattare le prime restrizioni. Decisivi i dati di oggi e domani.

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Restano quindi  in vigore le norme relative all’impiego del green pass e del green pass rafforzato e ai test antigenici gratuiti e a prezzi calmierati. Così come, con una norma voluta dalla ministra per la Famiglia Elena Binetti, rimane la possibilità per i genitori con figli in quarantena di avere congedi al 50% e per i lavoratori fragili di fare lo smart working.

Ieri inoltre le Regioni sono tornate a chiedere al governo di reintrodurre l’obbligo di mascherine all’aperto, anche quando non c’è il rischio di assembramenti. Si deciderà entro il 20 dicembre. La richiesta era giunta da Maria Stella Gelmini, a nome delle Regioni. Per Draghi su questo punto specifico la soluzione migliore passa da una decisione singola dei sindaci e dei governatori, sul modello di quanto già stabilito in città importanti come Roma e Milano.

Infine, nel nuovo decreto legge viene disposta anche la creazione di un hub di stoccaggio dei vaccini presso una struttura militare. Oggi c’è una struttura provvisoria messa a disposizione dall’Aeronautica. Sei i milioni di euro stanziati per creare l’infrastruttura che potrà a servire in futuro a "garantire una capacità per eventuali emergenze sanitarie".

Omicron, Draghi: "Massima attenzione"

"L’arrivo dell’inverno e la diffusione della variante Omicron – dalle prime indagini, molto più contagiosa di quelle finora prevalenti - ci impongono la massima attenzione nella gestione della pandemia" da covid. "I contagi sono in aumento in tutta Europa: nell’ultima settimana, all’interno dell’Unione europea, si sono registrati in media 57 casi al giorno ogni 100.000 abitanti. In Italia, l’incidenza è più bassa, quasi la metà, ma è comunque in crescita", ha affermato il premier intervenendo in Aula alla Camera in vista del Consiglio Ue al via da domani. Per contrastare il Covid, "dobbiamo essere prudenti, ma ci avviciniamo al Natale più preparati e più sicuri", ha poi sottolineato all'indomani della proroga dello stato di emergenza fino al 31 marzo 2022.

"I dati di oggi descrivono però un quadro molto diverso rispetto all’anno scorso. Il numero totale di persone attualmente positive al virus in Italia è 297mila. Dodici mesi fa erano 675 mila, nonostante un livello di restrizioni molto maggiore. Le persone ricoverate sono 8.026. Il 14 dicembre 2020 erano 30.860. Negli ultimi sette giorni ci sono stati in media 95 decessi al giorno. Nello stesso periodo di un anno fa erano stati 629", ha ricordato il premier.

Il miglioramento dei numeri dei contagiati e delle vittime del Covid in Italia "è dovuto soprattutto alla campagna di vaccinazione. Nell’arco di un anno in Italia abbiamo vaccinato con due dosi quasi 46 milioni di persone – e oltre 300 milioni in tutta l’Unione Europea. È una mobilitazione imponente, per cui voglio ringraziare il Servizio Sanitario Nazionale, la Struttura del Commissario per l’Emergenza Covid-19, la Protezione Civile, tutti i cittadini", ha sottolineato Draghi ricordando che "oggi in Italia più dell’85% della popolazione sopra i 12 anni ha ricevuto due dosi, e circa il 20% ha fatto anche la terza. Voglio incoraggiare ancora una volta chi non si è vaccinato a farlo al più presto - e chi ha fatto le prime due dosi a fare la terza appena possibile. Come dimostra un recente studio dell’Istituto Superiore di Sanità, i non vaccinati hanno un rischio di morire 11 volte maggiore rispetto a chi ha ricevuto la seconda dose, e quasi 17 volte maggiore rispetto a chi ha fatto la terza dose".

"Vaccinarsi è essenziale per proteggere noi stessi, i nostri cari, la nostra comunità - rimarca il premier - Ed è essenziale per continuare a tenere aperta l’economia, le scuole, i luoghi della socialità, come siamo riusciti a fare fino ad ora. L’insorgenza della variante Omicron dimostra, ancora una volta, l’importanza di frenare il contagio nel mondo per limitare il rischio di pericolose mutazioni. Non saremo davvero protetti finché i vaccini non avranno raggiunto tutti".

Le regioni che rischiano la zona gialla da lunedì 20 dicembre non sono poche

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