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Giovedì, 25 Aprile 2024
Covid

Super Green Pass, cambia tutto nella app dei controlli e le Regioni in zona gialla o arancione il 6 e 13 dicembre 2021

Lunedì entrano in vigore tutte le novità, anche per la verifica dei certificati. E' allo studio per il trasporto pubblico il passaggio al biglietto elettronico. A metà mese vari territori passeranno in zona gialla. Vaccini 5-11 anni: si partirà prima del previsto

Meno quattro. Il 6 dicembre entrerà in vigore il Super Green pass "rafforzato", quello ottenibile esclusivamente con la vaccinazione anti Covid o con la guarigione dall’infezione. Cambiano così anche le regole da rispettare a seconda delle zone di rischio. Fino alla zona arancione ci saranno limitazioni crescenti ma estremamente lievi e differenziate. Solo dalla zona rossa si tornerà a chiudere tutte le attività e non si potrà lasciare il proprio comune di residenza. Solo in zona rossa le restrizioni saranno per tutti, vaccinati compresi. Intanto il 6 e 13 dicembre alcune Regioni cambieranno colore (decisivi come sempre i dati odierni per il monitoraggio di domani). Gli attuali positivi superano ormai i 200mila. L’app VerificaC19 è quasi pronta per diventare "super" per controllare anche il green pass rafforzato.

Super Green Pass: come cambiano i controlli con l'app (e le scadenze dei certificati)

É tutto pronto alla Sogei per il debutto dell’app aggiornata di verifica: lo rivela oggi in anteprima il Sole 24 ore. Ieri sera sono stati rilasciati gli aggiornamenti sugli store Apple, Google e Huawei ed è in atto il processo di review che dura circa 48 ore. Cosa devono fare esercenti e chi deve controllare il Green Pass?  La prima operazione per chi ha già la app VerificaC19 è scaricare l’aggiornamento e scegliere la tipologia di verifica: quella di base per il tampone o quella rafforzata per la vaccinazione o guarigione dal Covid. Per controllare l’attendibilità di un super green pass si dovrà quindi optare per la “verifica rafforzata”, mentre per controllare il green pass standard si dovrà optare per la “verifica base” . Quindi scansionare il Qr code e attendere il responso. Attenzione: l’introduzione delle nuove funzionalità non richiede un cambio del Qr code per il cittadino. Ne viene generato uno nuovo, invece, se ci si vaccina con la terza dose. In quel caso il nuovo pass è valido per altri nove mesi dalla data di somministrazione del richiamo. Quando i vaccinati contraggono il Covid, il pass viene sospeso in attesa della guarigione. Quando si è guariti vale altri nove mesi.

"I non vaccinati con il solo certificato di guarigione hanno diritto a un pass valido per sei mesi. Sogei sta anche lavorando - riferisce il quotidiano di Confindustria -  a braccetto con l’Europa, per mettere in campo la funzionalità delle revoche, che invalida immediatamente il pass in caso di tampone positivo. E si torna in automatico al verde quando si guarisce e il tampone è negativo".

Va specificato poi che nella nuova versione della app c'è la funzione per avere il codice autorizzativo Authcode, che serve per scaricare il Green Pass. Prima il codice arrivava al cittadino solo con sms o mail. Già dal 15 ottobre è attiva la funzionalità per scegliere la modalità di scansione manuale o automatica del Qr code, che consente di effettuare un nuovo controllo ogni 5 secondi senza dover fare un doppio click (prima sul Qr code e poi per tornare indietro alla schermata per reinserirne uno nuovo). Tutti quelli che passano davanti al device mostrano il Qr code e dopo qualche secondo tocca già al successivo. Questo rende più veloci i controlli. Anche la scansione verrà ottimizzata, con la possibilità di attivare la torcia del cellulare se il controllo viene effettuato in luoghi a luminosità ridotta (teatri, ad esempio). Infine, il ministro delle Infrastrutture e mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, ha annunciato che è allo studio per il trasporto pubblico "il passaggio al biglietto elettronico con informazioni sul possesso del green pass". C'è anche l'ipotesi di vendere biglietti del bus e della metro solo dopo presentazione di Green Pass, ma appare difficilmente praticabile.

Vaccini Covid ai bambini 5-11 anni dal 13 dicembre: "Per loro mai Green Pass"

C'è l'ok dell'ente regolatorio: i vaccini Covid per la fascia 5-11 anni sono sicuri Anche in Italia si può usare Pfizer per i bambini tra i 5 e gli 11 anni. La Cts ha seguito come da tradizione la decisione presa dall’agenzia regolatoria europea, Ema. A questo punto la nuova campagna può partire ma è necessario aspettare che il produttore consegni le dosi al nostro Paese. Ieri la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha annunciato che le fiale arriveranno nel nostro continente il 13 dicembre e quindi l’Italia potrebbe partire più di una settimana prima del previsto, cioè del 23 dicembre. Dovranno partire le campagne di comunicazione del ministero alla Salute per spiegare ai genitori l'utilità del vaccino ai propri figli.

Il vaccino è quello con il dosaggio per bambini, che è di un terzo (10 microgrammi invece di 30) rispetto a quello per gli adulti. Si presenta in fiale diverse, che tra l’altro possono stare più a lungo fuori dal frigo prima di essere usate. Per evitare errori, la Cts raccomanda di usare solo la formulazione pediatrica (e cioè di non “sporzionare” il vaccino per adolescenti e adulti) e suggerisce soprattutto di adottare percorsi vaccinali dedicati. Alcune Regioni, come il Lazio, hanno già in programma di fare hub dedicati ai soli bambini. La seconda dose Pfizer deve essere fatta dopo tre settimane.

La vaccinazione per i bambini sarà volontaria e non ci sarà il Green Pass.

"Non ci sarà nessun green pass per la fascia di età pediatrica, questo è sicuro. Non c'è un obbligo vaccinale". Lo ha ribadito il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ospite su Radio Cusano Campus. "C'è stato l'ok di Ema e Aifa, dopodichè il vaccino sarà disponibile, i percorsi per procedere alla vaccinazione sono gli stessi che già esistono, ovviamente con delle corsie differenziate e un approccio diverso", ha spiegato Sileri, "Perché la vaccinazione nell'età pediatrica è più delicata anche a livello di comunicazione e di accortezze, servirà in molti casi anche più dialogo con i genitori".

"I bambini che si infettano hanno sicuramente meno complicanze rispetto agli anziani, ma esiste un rischio di malattia grave anche nella fascia pediatrica e un rischio del 10-15% di un long covid del quale non sappiamo la durata - ha affermato Sileri - Paura per gli effetti del vaccino a lungo termine? Sono supposizioni senza alcuna base scientifica. Mentre invece ha una base scientifica la protezione che danno questi vaccini per qualunque fascia di età nei confronti di un virus mutevole che dà complicanze nell'immediato e anche a distanza, con il long covid. Miocarditi e pericarditi sono molto più frequenti con il covid rispetto ai casi rari di effetti collaterali del vaccino. Il vaccino ai bambini è un'arma in più a disposizione, è chiaro che più persone si vaccinano più questo aiuta nel controllo del virus, ma i bambini dovrebbero essere vaccinati per proteggere i bambini stessi. Se ci fosse il vaccino per i bambini di due anni io a mio figlio che ha due anni lo farei senza dubbio. Capisco le preoccupazioni dei genitori, ma c'è la massima libertà, non è obbligatorio, poi ovviamente io da medico consiglio di farlo", conclude l'esponente M5s.

Regioni in zona gialla il 6-13-20 dicembre: rischiano anche Lazio, Veneto e Lombardia

Ci sono Regioni rischiano la zona gialla il 6 o 13 dicembre? O persino la zona arancione nei prossimi 45 giorni, ovvero fino alla fine della validità del decreto che introduce il Green Pass rafforzato? La certezza è che da lunedì 6 dicembre l'Alto Adige raggiunge il Friuli Venezia Giulia in zona gialla. Per i cittadini cambierà poco perchè l’obbligo di mascherina all’aperto, previsto in zona gialla, era già stato ripristinato insieme a quello di indossare una Ffp2 sui mezzi pubblici in provincia di Bolzano. Marche e Calabria sono le principali candidate a finire in zona gialla dal 13 dicembre, mentre gli occhi sono puntati su Liguria,  Veneto, Lazio e Lombardia. Se la crescita dei ricoveri continuerà nella prima metà di dicembre, il primo cambio colore diventerà inevitabile anche nelle ultimi tre grandi Regioni citate, che da sole hanno 20 milioni di abitanti in tutto, un terzo della popolazione nazionale. L'Emilia-Romagna grazie al gran numero di posti letto disponibili non cambierà colore a breve. 

Le misure da zona gialla ormai sono in ogni caso talmente poco impattanti che un eventuale aumento dei ricoveri in zona gialla, se continua per settimane, porta le Regioni in zona arancione. E' evidente in primis ai presidenti di Regione, che mettono le mani avanti e vogliono salvare la stagione turistica invernale anche in zona arancione. Anche in zona arancione non ci sarebbero di fatto chiusure per coloro che hanno il Super Green Pass.

La zona gialla scatta quando l'incidenza è superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti (e oggi solo due regioni hanno una incidenza al di sotto della soglia, Basilicata e Puglia), l'occupazione delle terapie intensive oltrepassa il 10% e quella delle aree mediche il 15%. La zona arancione viene stabilita invece con un'incidenza di oltre i 150 casi ogni 100mila abitanti e se al contempo la soglia delle terapie intensive oltrepassa il 20% con i reparti ordinari al 30%. Per entrare in zona rossa invece all'incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti devono abbinarsi un tasso di occupazione dei posti letto superiore al 40% in area medica e al 30% in terapia intensiva. Dal 6 dicembre il decreto Super Green Pass equipari di fatto zona bianca e zona gialla. Quindi il cambio di colore delle Regioni per i prossimi 40 giorni è molto meno impattante che in passato sulla vita degli italiani. Fino alla zona arancione - compresa - non ci sono chiusure.

A Cagliari, come in tanti altri capoluoghi, nuova ordinanza che dispone l'obbligo delle mascherine all'aperto nei weekend in centro, in vista di possibili assembramenti nelle vie dello shopping per le feste natalizie e di fine anno. "Dobbiamo assolutamente evitare che la Sardegna passi in zona gialla - afferma il sindaco Truzzu - e far trascorrere alle famiglie e alle attività commerciali un Natale in serenità".

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Mappa dell'incidenza per data di notifica a 7 giorni per 100mila abitanti nelle province italiane, con le informazioni di oggi: immagine da Twitter/ASampierdarena

Obbligo vaccinale? "E' un tema europeo, non delle Regioni"

L'obbligo vaccinale non è una una decisione che può essere presa "ad arlecchino" dalle singole Regione e dai singoli Comuni. Per questo "è giusto" che questa discussione venga affrontata "da parte dell'Europa e degli Stati". Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, in collegamento a Omnibus su La7. "L'obbligo vaccinale non può essere affidato ala discussione di ogni singola Regione o di ogni singola città - ha spiegato Bonaccini -. Va affrontato a livello europeo. Ci fosse una decisione europea sarebbe più utile piuttosto che lasciare a una decisione 'ad arlecchino'. E' una discussione che credo sia giusto affrontare da parte dell'Europa e degli Stati".

"L'Italia che veniva derisa a inizio dell'anno sulle vaccinazioni - ha aggiunto il governatore - adesso è un riferimento europeo e mondiale perché siamo tra i Paesi che ha vaccinato di più".

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