rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Tema caldo

Super Green Pass: dove serve (e dove no), chi e quando controllerà sui mezzi pubblici e le Regioni in zona gialla dal 6 dicembre

Da oggi, dopo 5 mesi, l'Italia non è più tutta in zona bianca. Senza Faq aggiornate e circolari ministeriali, il Super Green Pass è ingarbugliato e le eccezioni per i non vaccinati poche. Controlli quasi impossibili sui mezzi pubblici e il nodo scuola non risolto

Mentre l'utimo bollettino segna 12.932 contagi da coronavirus in Italia, i dubbi sulle modalità con cui verrà implementato il nuovo Super Green Pass per vaccinati e guariti dal prossimo 6 dicembre, e da oggi - in parte - in Friuli-Venezia Giulia, non mancano davvero. Appare più che mai evidente che saranno le Faq sul sito del governo (quelle attuali non sono aggiornate al nuovo decreto) e le circolari ministeriali (Salute e Trasporti, almeno) a chiarire molti punti ancora poco chiari, dai bar ai trasporti pubblici. La stretta è pensata inizialmente per le festività natalizie (allargate fino a una settimana dopo l'Epifania): si vedrà poi se prorogare le misure in toto, per nulla, o solo in parte (escludendo, per esempio, la zona bianca). Intanto sono più di una le Regioni che rischiano di andare a fare compagnia al Fvg in zona gialla da lunedì prossimo. La variante Omicron preoccupa ma è troppo presto per valutarne le caratteristiche: serviranno almeno due-tre settimane di tempo per avere i primi dati affidabili. Al momento previsioni catastrofiche sono premature. 

Basta il Green Pass o serve il Super Green Pass: l'elenco delle attività

Le attività e i luoghi per cui è richiesto il Green Pass "semplice", quindi un tampone negativo, in zona gialla (e quindi anche in zona bianca dal 6 dicembre) in base al decreto legge 172/2021 sono le seguenti: fiere, convegni, congressi, mense, concorsi pubblici, centri termali (ma per attività terapeutiche e riabilitative non è richiesto), sale giochi e sale scommesse e sale bingo, parchi divertimento, alberghi (compresi ristoranti se riservati ai clienti), piscine, palestre, impianti sciistici, musei, centri culturali e ricreativi. 

Diverso il discorso per le attività per cui è richiesto il Super Green Pass dal 6 dicembre sono le seguenti. L'elenco è lungo e impatta profondamente nella vita quotidiana di milioni di italiani non vaccinati. Dal 6 dicembre al 15 gennaio in tutta Italia in zona bianca e gialla serve il Super Green Pass per le attività di ristorazione, autogrill inclusi. Anche per il consumo al bancone e per i tavoli all'aperto (l'asporto rimane permesso invece anche senza alcun certificato). Su questo specifico punto, è probabile che interverranno Faq e circolari con precisazioni ed eccezioni varie. Ma il testo del decreto, per come è formulato, non è interpretabile diversamente. A meno di, per l'appunto, circolari e precisazioni di vario tipo. Il Super Green Pass è richiesto anche negli alberghi se possono accedere a bar e risotrante della struttura clienti esterni a essa. Il nuovo certificato è necessario inoltre per: centri sociali e culturali con servizi catering, feste con catering, cinema, teatri e locali con musica anche se all'aperto, sale da balla e discoteche anche se all'aperto. 

Questo è quanto è messo nero su bianco nel decreto, un decreto che - va detto - è il più "confuso" tra tutti quelli che in questi quasi due anni di pandemia hanno regolato la vita degli italiani. Non è un caso che per tutto il weekend sui social network si sono susseguiti commenti e interpretazioni di vario tipo, con un'unica certezza: senza Faq e circolari molto, molto chiare, la situazione è ingarbugliata. 

Tutte le altre notizie del giorno

Green Pass: controlli sui mezzi pubblici e il nodo scuola

"Il momento è difficile anche in relazione alla nuova variante, da parte nostra i controlli sono necessari anche per dissuadere chi pensa di scansarli. Da gennaio ad oggi abbiamo controllato 28 milioni di persone, è stato fatto tanto e ancora di più andrà fatto, ce la metteremo tutta": è quanto ha detto la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese ieri a Firenze. Lamorgese ha annunciato "controlli a campione e una sensibilizzazione dei gestori di locali, piscine, cinema. Ognuno deve fare la sua parte, se un ristoratore ha fatto entrare nel locale persone senza Green Pass si può arrivare alla chiusura del locale", ha ricordato la ministra. "Oggi la priorità è la salute pubblica e dobbiamo fare di tutto per uscire da questa situazione" ha aggiunto.

Nella riunione di lunedì mattina con i venti prefetti dei capoluoghi di regione e le forze dell'ordine, Lamorgese farà il punto sulla situazione puntando ad assicurare verifiche a campione su bus e metropolitane. A Roma circolano su bus e metropolitane mezzo milione di persone al giorno. Gli unici controlli possibile - annunci spot a parte - sono a campione, e nemmeno troppi: molto probabilmente solo ai capolinea, non certo a bordo per l'evidente rischio caos e ritardi nelle corse.

Saranno quindi organizzate - con la collaborazione delle aziende municipalizzate che saranno chiamate a contribuire in sede di Comitato provinciale per l'ordine pubblico -  soprattutto verifiche a campione nei capolinea di autobus e presso le grandi fermate della metropolitana, nonchè nelle principali stazioni per quanto riguarda il traffico ferroviario. Tenendo conto della evidente necessità di non bloccare il servizio, specie in un periodo come quello delle festività con l'aumento delle persone per strada. Scartata l'ipotesi tornelli per la lettura dei pass: ha dei costi che le aziende non paiono disposte ad accollarsi. Non è sul tavolo nemmeno l'ipotesi di aumentare il numero di controllori. Ogni settimana, poi, ciascun prefetto farà una relazione sui controlli svolti e la invierà al titolare del Viminale. I controlli all'ora di punta nelle grandi città appaiono utopia.  Staremo a vedere. In teoria ogni violazione comporta una multa da 400 a 1.000 euro. C'è il rischio di ritardi nelle corse un po' dappertutto e Maria Teresa De Benedictis, segretaria nazionale della Filt, il sindacato dei lavoratori del settore dei trasporti CGIL, chiede che la responsabilità dei controlli non spetti in alcun caso al personale di bordo: "La verifica dovrebbe essere fatta al momento dell'acquisto del titolo di viaggio, proprio per non esporre il personale ad alterchi e aggressioni a bordo del mezzo". Insomma, rischio caos dietro l'angolo. Il sindacato ventila apertamente il rischio aggressioni ai conducenti.

Le forze dell’ordine in teoria restano e resteranno le uniche che possono chiedere un documento di riconoscimento insieme al Green Pass. Quindi quella parte di controlli che richiede l’identificazione (senza la quale il certificato verde è facilmente aggirabile) non dovrebbe essere demandata ad addetti esterni come il personale delle metropolitane, che al massimo potrà fare da supporto. Insomma, in sintesi: ipotizzare una misura (Green Pass su bus, metro e tram) sapendo benissimo che non sarà possibile verificarne la messa in pratica se non in rarissimi casi non sembra una gran trovata. Ma forse il Ministero dell'Interno cambierà le regole sui controlli.

Il Viminale infatti prepara quello che oggi Repubblica definisce "il grande piano dei controlli per il Super Green Pass" che partirà dal 6 dicembre. La linea del governo è chiara: i contagi sono destinati a salire "ma, in tutti i modi, vanno evitate le chiusure. Perché questo possa essere possibile - se da un lato si stringeranno fortemente le corde nei confronti dei non vaccinati - dall’altro bisognerà prendere tutte le misure di sicurezza possibili. Controlli a tappeto, quindi, compatibilmente con le donne e gli uomini a disposizione. E misure anche sanitarie: Speranza ha lanciato un incoraggiamento ai sindaci per seguire la strada di Roma e Milano e obbligare le mascherine all’aperto. In queste ore all’interno dell’Anci se n’è parlato molto e la strada è tracciata: lo faranno quasi tutti" e prima di Natale forse "arriverà un obbligo nazionale".

Per i controlli "a disposizione ci sono poco più di 300mila uomini (94.000 poliziotti, 104 mila carabinieri, 57 mila finanzieri e 64 mila vigili urbani), per l’intera pubblica sicurezza. Troppo pochi. Per questo le strade sono due: l’utilizzo dell’Esercito .- ipotizza Repubblica - E sfruttare la collaborazione dei controllori del trasporto, che dipendono sia da Comuni sia da quello che resta delle Province. Il dialogo è già aperto e nei giorni prossimi arriverà il via libera. Saranno loro sui mezzi a chiedere il Green Pass. E loro a poter chiedere anche il documento per incrociare i dati". Al momento non possono farlo. Da tempo, scrive oggi la Stampa, "Lamorgese lamenta le difficoltà di garantire il livello dei controlli con il personale a disposizione". Ora il lavoro aumenterà, non il personale.

Sulla scuola poi al momento il decreto è un pasticccio. C'entrano sempre i trasporti: il diritto all’istruzione va garantito, dice la Corte costituzionale. E quindi tampone o vaccino non sono servono per accedere a scuola. Ma se scatta il Green Pass per tutti i mezzi pubblici, con obbligo di vaccino o tampone, decine di migliaia di studenti non vaccinati dovranno fare il tampone 3 volte alla settimana per accedere ai mezzi pubblici per andare a scuola. Regole senza coerenza.

Regioni in zona gialla il 6 dicembre 2021

Da oggi, dopo 5 mesi, l'Italia non è più tutta in zona bianca. Il Friuli-Venezia Giulia è l’unica regione che passa in zona gialla. A rischio c’era anche la Provincia autonoma di Bolzano, che però è riuscita a evitare in extremis il cambio di colore per una manciata di posti letto indicati come liberi da pazienti Covid.

In Friuli-Venezia Giulia il Green Pass super sarà necessario subito, da oggi, per ristoranti, cerimonie ed eventi sportivi. Ma dato che il sistema informatico di riconoscimento dei QR Code non è stato ancora aggiornato, per superare i controlli sarà necessario presentare il certificato vaccinale o quello di avvenuta guarigione in versione completa (pdf o cartaceo). Le altre nuove misure previste dal Green Pass per la zona bianca, come per esempio l'obbligo di Green Pass sui mezzi pubblici, entreranno invece in vigore da lunedì prossimo come nel resto d'Italia.

La zona gialla scatta quando l'incidenza è superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti (e oggi solo due regioni hanno incidenza sotto soglia, Basilicata e Puglia), l'occupazione delle terapie intensive supera il 10% e quella delle aree mediche il 15%. La zona arancione viene stabilita invece con un'incidenza di oltre i 150 casi ogni 100mila abitanti e se al contempo la soglia delle terapie intensive oltrepassa il 20% con i reparti ordinari al 30%. Per entrare in zona rossa invece all'incidenza pari o superiore a 150 casi per 100.000 abitanti devono abbinarsi un tasso di occupazione dei posti letto superiore al 40% in area medica e al 30% in terapia intensiva. 

A oggi secondo l'ultimo bollettino Agenas in Italia Sale al 9% la percentuale di posti occupati nei reparti ospedalieri da parte di pazienti Covid: sette sono le regioni che vedono un aumento tre delle quali (Friuli-Venezia Giulia al 22%, Valle d'Aosta al 18% e Bolzano al 18%) superano il livello d'allerta del 15%. Il dato emerge dal monitoraggio quotidiano, secondo cui il valore per le terapie intensive in Italia resta al 7%.

L'Alto Adige finirà sicuramente in zona gialla il 6 dicembre, e altre Regioni sono a rischio (Marche e Calabria su tutte in caso di aumento netto dei ricoveri entro giovedì). Ma col Super Green Pass nella finestra 6 dicembre-15 gennaio le differenze tra giallo e bianco sono quasi azzerate. In zona gialla sono valide le regole della zona bianca e scatta l’obbligo di mascherina anche all’aperto.

FFTOM8nX0A8pOx7-2

Grafico da Twitter/Vittorio Nicoletta

In zona arancione, per ora un'ipotesi lontana anche per il Fvg, tutte le attività restano aperte. Le attività che normalmente in zona arancione chiuderebbero restano tutte aperte fino al 15 gennaio per chi ha il Super Green Pass. Proprio questa zona arancione molto light è per molti osservatori, in fondo, una piattaforma per evitare quasi tutte le restrizioni future. Passa una concezione quasi "salvifica" del Green Pass, rischiosa secondo qualcuno, al punto da annullare in gran parte l'effetto delle zone gialle e arancioni per la maggior parte della popolazione. Insomma, il cambio colore delle regioni fino al 15 gennaio è un dettaglio dalle conseguenze molto poco concrete.

Le vere eventuali restrizioni arriveranno dai primi cittadini: i sindaci potranno emettere ordinanze ad hoc con regole più stringenti in caso di aumento dei casi a livello locale. Molti lo hanno già fatto, imponendo l'obbligo di mascherine anche all'aperto. Per chi è vaccinato o è guarito dal Covid non ci saranno limitazioni non solo in zona bianca ma anche nelle zona gialla e arancione. La scommessa del governo è che i contagi non aumenteranno in ogni caso a livelli allarmanti nel prossimo mese e mezzo. "Prevenire per conservare", ha detto il premier Mario Draghi per presentare il nuovo decreto. Principio di precauzione quindi, senza obiettivi misurabili e senza chiusure. Staremo a vedere.

L'impatto delle restrizioni sull'economia italiana

Eventuali limitazioni e restrizioni durante il periodo natalizio metterebbero a rischio un tesoretto da 18,7 miliardi di euro di consumi che le famiglie concentrano tra Natale e Capodanno. E' quel che afferma Assoutenti, intervenendo sull'aumento di contagi che si sta registrano nel nostro paese. "Solo tra Natale e Capodanno i cittadini spendono complessivamente 18,7 miliardi di euro tra viaggi, alimentari e ristorazione: un "tesoretto" composto da 715 milioni di euro di consumi nei ristoranti nei giorni di Natale e di Capodanno, 5 miliardi di euro di spese alimentari nelle case e 13 miliardi di euro tra viaggi e spostamenti - spiega il presidente Furio Truzzi - Qualsiasi misura che dovesse introdurre nel periodo delle feste restrizioni sul fronte degli spostamenti degli italiani, delle presenze nei ristoranti e dei pranzi e cene nelle abitazioni private, avrebbe ripercussioni sulle spese delle famiglie e provocherebbe un danno immenso al commercio e al turismo, mettendo in ginocchio migliaia di imprese con un impatto enorme sull'economia italiana".

"Per questo riteniamo che il Governo debba superare l'idea di Green pass e super-Green pass, che danneggiano il settore economico non tutelando adeguatamente la salute pubblica, introducendo invece l'obbligo vaccinale per tutti i cittadini, unica misura davvero in grado di far superare al paese l`emergenza Covid", prosegue Truzzi. Una strada, quella dell'obbligo vaccinale per tutti, che il governo non ha al momento intenzione di percorrere.

Covid: come va l'epidemia in Italia

Da quanto emerge dall'analisi dei numeri nei bollettini quotidiani forniti da Ministero della Salute e Istituto superiore di Sanità, nella settimana appena trascorsa, 22-28 novembre 2021, i contagi da Covid-19 in Italia sono saliti del 25,51% rispetto alla settimana precedente 15-21 novembre (in totale 82158 casi rilevati contro 65460): una crescita di nuovi casi costante nell'ultimo periodo, visto che sette giorni fa si era rilevato un +27,56% sull'8-14 novembre. Ad aumentare di più, sempre nel confronto tra 22-28 novembre e 15-21 novembre, sono invece i decessi: la scorsa settimana +23,63% (497 vs 402; sette giorni fa l'aumento settimanale delle vittime era stato del 3,08%). Crescono anche i nuovi ingressi in terapia intensiva: +28,67% (386 vs 300; il tasso di aumento è il triplo rispetto a quello della settimana precedente, quando si era segnato un +9,89%)

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Super Green Pass: dove serve (e dove no), chi e quando controllerà sui mezzi pubblici e le Regioni in zona gialla dal 6 dicembre

Today è in caricamento