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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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La Svezia interrompe i pagamenti del vaccino Pfizer

La decisione di Anders Tegnell dopo il disaccordo sulla quantità di dosi nelle fiale consegnate dall'azienda farmaceutica. Una storia nata dopo la decisione dell'Ema su Comirnaty. E che ha impattato anche sulla consegna delle dosi in Italia

La Svezia ha interrotto i pagamenti per il vaccino alla Pfizer. Una decisione, riporta la stampa svedese, presa in seguito a un disaccordo sulla quantità di dosi in ciascuna fiala consegnata dall'azienda farmaceutica. La compagnia americana ne ha addebitate sei per fiala, mentre inizialmente era previsto se ne potessero estrarre al massimo cinque.

La Svezia interrompe i pagamenti del vaccino Pfizer

La Svezia ha quindi esortato la Commissione Europea e Pfizer a raggiungere un accordo su quale sia la quantità effettiva di dosi all'interno di ogni fiala. "Abbiamo detto alla società che altre fatture dovranno attendere fino a quando non avremo chiarito ciò che è applicabile", ha dichiarato al quotidiano Dagens Nyheter il capo epidemiologo Anders Tegnell. Cosa sta succedendo con le dosi del vaccino Pfizer? Come abbiamo spiegato, l'agenzia europea del farmaco ha alzato da 5 a 6 le dosi di ogni fiala all'inizio di gennaio perché in ogni fiala vi era un contenuto maggiore rispetto alle cinque promesse: "Il comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Ema ha raccomandato di aggiornare le informazioni sul prodotto per Comirnaty (quello di Pfizer-Biontech) per chiarire che ogni flaconcino contiene 6 dosi del vaccino", aveva spiegato all'epoca una nota dell'agenzia.

"Per estrarre sei dosi da una singola fiala, è necessario utilizzare siringhe e/o aghi a basso volume morto - aveva precisato l'Ema -. La combinazione di ago e siringa a basso volume deve avere un volume morto non superiore a 35 microlitri. Se si utilizzano siringhe e aghi standard, potrebbe non esserci abbastanza vaccino per estrarre una sesta dose da una fiala". "Se la quantità di vaccino rimanente nel flaconcino dopo la quinta dose non è in grado di fornire una dose completa (0,3 ml), l'operatore sanitario deve eliminarla", aveva concluso l'agenzia. A quel punto Pfizer si è mossa: "I nostri contratti sono espressi in dosi", ha spiegato la società, ritarando il ritmo di consegna delle dosi sul nuovo dosaggio autorizzato. 

Il vaccino Pfizer e il giallo della moltiplicazione delle dosi

La sospensione è quindi legata alla quantità di dosi prelevabili da ogni fiala dopo che la casa farmaceutica ha fatto sapere che con particolari aghi era possibile prelevarne sei invece che cinque, addebitando la dose aggiuntiva alle forniture. "È inaccettabile. Se un Paese ha la possibilità di ricevere solo cinque dosi, ha ricevuto meno dosi allo stesso prezzo", ha affermato il coordinatore svedese per i vaccini Richard Bergström al giornale Dagens Nyheter. 

La scelta di Pfizer ha un impatto anche sulla consegna delle fiale in Italia. I contratti di Pfizer-BioNTech con gli Stati infatti sono espressi in dosi e non in fiale. Per questo l'azienda farmaceutica, dopo aver comunicato nelle scorse settimane un ritardo nella consegna, ha poi tranquillizzato successivamente gli stati garantendo un incremento delle consegne nelle prossime settimane: proprio perché adesso le dosi da consegnare saranno sei per ogni singola fiala. Un annuncio successivo a quello dell'Ema che fino ad oggi non era stato contestato da nessun paese: il primo a farlo è la Svezia. Intanto spuntano anche nuovi particolari sui contratti firmati dagli Stati con l'azienda farmaceutica: le penali in caso di mancata consegna non sono automatiche e in caso di reazioni avverse i danni vengono pagati dallo Stato

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