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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Coronavirus, perché oggi i tamponi hanno una carica virale molto più bassa

Lo spiega il professor Enrico Bucci con il grafico della piramide

I tamponi che oggi risultano positivi a Sars-CoV-2 contengono "meno virus" - hanno cioè una carica virale minore - rispetto a quelli dei pazienti Covid dei giorni più caldi dell'emergenza. Perché avviene questo? Il biologo Enrico Bucci, ricercatore in Biochimica e Biologia molecolare e professore alla Temple University di Philadelphia negli Stati Uniti, lo spiega con "la piramide", un grafico che rappresenta le infezioni registrate nella pandemia in corso utilizzando appunto la figura geometrica a forma di cono.

Oggi i tamponi contengono "meno coronavirus": la spiegazione dell'esperto

Al vertice della piramide ci sono i casi più gravi, "che sono pochi, mentre alla base ci sono i casi asintomatici o lievemente sintomatici, che sono molti di più". Ebbene, "quando eravamo nel massimo dell'epidemia - sottolinea su Facebook lo scienziato italiano in forze negli Usa - si faceva il tampone solamente ai casi con sintomi respiratori o peggio", invece "chi aveva sintomi lievi veniva rimandato a casa. Si campionava cioè il vertice della piramide. Oggi per fortuna i pazienti 'rimasti' sono quelli con sintomi meno gravi e si fanno anche più tamponi, permettendosi il lusso di campionare addirittura degli asintomatici". E siccome "è noto da tempo - ricorda Enrico Bucci citando un lavoro pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet - che per Covid la carica virale nei casi severi, quantificata sui tamponi, è mediamente sessanta volte superiore a quella dei casi lievi o asintomatici", nei tamponi eseguiti oggi, su persone con pochi sintomi o nessuno, quando il virus c'è è comunque meno presente.

"Siamo nella coda dell'ondata epidemica"

In un post pubblicato dopo il dibattito riacceso dalle ultime dichiarazioni di Alberto Zangrillo del San Raffaele di Milano sul virus "clinicamente scomparso", il biologo Bucci osserva: "Come ho già scritto abbondantemente, e come credo sia sotto gli occhi di tutti, oggi negli ospedali abbiamo sempre meno casi gravi in percentuale sul numero complessivo dei casi, che in ogni caso è pure esso calante. Siamo cioè nella coda dell'ondata epidemica, dove ci si aspetta di vedere gli effetti di harvesting e di protezione dei soggetti più sensibili, e dove quindi la clinica in ospedale appare cambiata. Senza necessità che sia cambiato il virus - precisa Enrico Bucci - anche se questa resta una possibilità aggiuntiva".

piramide tamponi coronavirus bucci-2

"Se confrontassimo 200 tamponi raccolti nel pieno dell'epidemia con 200 presi a caso oggi - evidenzia il ricercatore - certamente ci aspetteremmo di trovare una carica virale molto più bassa. Questo dato, quando arriverà, sarà un'ulteriore importante conferma della correlazione tra severità dei sintomi e carica virale, al netto di una serie di variabili da controllare, che sono nell'ordine: data di esecuzione del tampone rispetto al primo sintomo dichiarato; data di esecuzione del tampone rispetto all'eventuale ospedalizzazione; sesso, età e quadro clinico (gravità dei sintomi e loro tipo) dei soggetti paragonati. Aspettiamo quindi con fiducia di poter aggiungere questo tassello di informazioni alla nostra conoscenza del virus - conclude lo scienziato - quando saranno pubblicati i lavori opportuni".

"Coronavirus ora ha carica virale più bassa": perché l'ipotesi prende corpo

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