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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Rischio cancro? I tatuaggi nel mirino dell'Ue: pronti divieti per oltre 4mila sostanze

Anche pigmenti cancerogeni e inchiostri per auto e vestiti finiscono sotto la pelle. Motivo per cui Bruxelles ha intenzione di introdurre il primo regolamento comunitario in un settore che finora è stato un far west

Con l'arrivo dell'estate le spiagge si popolano e, soprattutto tra i giovani, è difficile individuarne qualcuno che non abbia almeno un tatuaggio. L'arte di dipingere la pelle è molto diffusa in tutta Europa, tanto che, secondo le ultime stime, circa il 12% degli europei ha almeno un tattoo sulla pelle. Ma nonostante l'alta diffusione del fenomeno, nell'Unione europea non esista una legge che ponga delle regole sulle sostanze che possono essere iniettate nella pelle. Un vuoto normativo che preoccupa Bruxelles, soprattutto da quando uno studio ufficiale ha scoperto che oltre 4mila sostanze chimiche utilizzate per i tattoo sarebbero pericolose per la salute. Sostanze che la Commissione Ue è pronta a vietare. 

La stretta Ue

Come riporta EuropaToday, la stretta da parte dell'Ue dovrebbe arrivare entro fine 2018 e dovrebbe riguardare una serie di coloranti utilizzati in una industria cresciuta a dismisura negli ultimi 15 anni: "Ma la regolamentazione si rivelerà difficile. L'industria è frammentata, con molti piccoli operatori”. E i pigmenti prodotti sono generalmente messi in commercio per altri scopi, ossia testati per auto e vestiti, per poi essere riutilizzati dai tatuatori più “economici” per le loro creazioni.

Anche gli studi di tatuatori più affermati hanno spesso coloranti privi di un'etichetta che ne riporti il contenuto. E cosi' in Svezia, dove sono state introdotte delle norme che hanno messo a bando alcune sostanze, hanno scoperto che 12 inchiostri per tatuaggi su 34 immessi sul mercato contenevano ancora sostanze proibite o livelli troppo alti di contaminanti.

I pigmenti degli inchiostri

Un rapporto del Centro di ricerca europeo sottolinea come “i produttori di pigmenti non affermano che i loro coloranti possono essere utilizzati nei prodotti per tatuaggi e [trucco permanente], anche se ciò accade e sono riluttanti ad assumersi la responsabilità”. Uno dei maggiori produttori europei di sostanze chimiche, BASF, ha dichiarato di avere "una politica pluriennale, risalente a oltre trent'anni, di non vendere i propri prodotti direttamente o indirettamente a qualsiasi azienda che utilizzerebbe tali prodotti nei tatuaggi". Ma quelli che lavorano con inchiostri per tatuaggi dicono che ciò accade comunque, nonostante il consiglio dell'azienda.

Arriva il 'tatuaggio anti-cancro': ne riconosce quattro tipi

"Nulla è stato fatto per fermare il mercato interno e il tatuaggio in ambienti non registrati", dice Jens Bergström, tatuatore e proprietario di Tattoo and Piercing Education Scandinavia. “Anche se proibisci il contenuto dei coloranti, sfortunatamente molti tatuatori saranno in grado di comprarli e usarli comunque. Saranno venduti come 'materiale per artisti' piuttosto che come inchiostri per tatuaggi”.

L'indagine dell'Echa

L'Echa, l'agenzia Ue per le sostanze chimiche, ha ricevuto l'anno scorso l'incarico di verificare quali coloranti potrebbero finire nei tattoo e quali sono quelli pericolosi per la salute. L'elenco, come dicevamo, è lunghissimo: oltre 4mila sostanze potrebbero essere messe al bando da Bruxelles. Ma l'elenco sta già facendo discutere.

Echa: l'elenco delle sostanze

Quali sono i rischi per la salute?

Da quanto scrive il portale Politico.eu, i rischi per la salute legati ai pigmenti usati nei tatuaggi non sono ancora chiari. Sebbene il 60% delle sostanze trovate negli inchiostri per tatuaggi possono diffondere particelle cancerogene nel corpo, “non ci sono studi che testino direttamente il legame tra tatuaggi e cancro nell'uomo”. Ma questo non vuol dire che il rischio non ci sia.

I principali problemi di salute riscontrati dai clienti sono le allergie e le irritazioni della pelle, e “molti nel settore ritengono che sarebbe meglio affrontarli con un'etichettatura obbligatoria per tutti i prodotti, una maggiore educazione sugli effetti dei tatuaggi e norme più dure sull'igiene dei centri estetici”.

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