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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La corsa al riarmo

Un caccia pilotato dalla intelligenza artificiale: Italia, Giappone e Regno Unito presentano Tempest

Un'alleanza "senza precedenti" nel settore della difesa per lo sviluppo e la costruzione di un jet supersonico di sesta generazione destinato a sostituire l'attuale Eurofighter Typhoon. Ai colloqui cominciati nel 2017 fra Tokyo e Londra, Roma si è aggiunta nel 2019

L'Italia, il Regno Unito e il Giappone hanno stretto un'alleanza "senza precedenti" nel settore della difesa per lo sviluppo e la costruzione del caccia del futuro, un jet supersonico di sesta generazione destinato a sostituire l'attuale Eurofighter Typhoon (frutto della collaborazione tra Italia, Regno Unito, Germania e Spagna):  il Regno Unito e l'Italia uniranno il loro programma Future Combat Air esistente, soprannominato Tempest, con il progetto F-X del Giappone e il nuovo aereo da combattimento dovrebbe essere operativo nel 2035, con l'avvio della fase di sviluppo nel 2024.

L'annuncio congiunto della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del premier britannico Rishi Sunak e giapponese Fumio Kishida.

"Le nostre tre nazioni hanno relazioni strette e di lunga data, basate sui valori condivisi di libertà, democrazia, diritti umani e Stato di diritto. Oggi stiamo compiendo il passo successivo nel rafforzamento della nostra partnership trilaterale. Annunciamo il Global Combat Air Programme (GCAP), un ambizioso progetto per lo sviluppo di un aereo da combattimento di nuova generazione entro il 2035".

"Come leader di Italia, Giappone e Regno Unito - si legge nel comunicato - siamo impegnati a sostenere l'ordine internazionale basato sulle regole, libero e aperto, che è più importante che mai in un momento in cui questi principi sono contestati e le minacce e le aggressioni sono in aumento. Poiché la difesa della nostra democrazia, della nostra economia e della nostra sicurezza e la protezione della stabilità regionale sono sempre più importanti, abbiamo bisogno di forti partenariati di difesa e di sicurezza, sostenuti e rafforzati da una credibile capacità di deterrenza".

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Sarà l'azienda Leonardo, compartecipata dallo stato Italiano, il partner strategico del programma insieme a Bae Systems e Mitsubishi Heavy Industries. L'ambizione è quella di coinvolgere tutta la filiera italiana a partire dalle Università e dai centri di ricerca fino alle Pmi. Coinvolti anche Avio Aero, Elettronica e Mbda Italia insieme all'intero ecosistema innovativo e produttivo del Paese.

Il caccia di sesta generazione sarà il primo pilotato da una intelligenza artificiale, quindi potrebbe volare anche senza un pilota ai comandi e sarà probabilmente dotato delle armi più sofisticate, tra cui missili ipersonici, droni e cannoni laser.

È la prima volta che Tokyo partecipa ad un progetto di questo livello in ambito di difesa con altri Paesi che non siano gli Usa ed è il primo accordo di questa portata post-Brexit per Londra. La partecipazione del Giappone, probabilmente anche per allargare le partnership commerciali e fronteggiare meglio la postura minacciosa della Cina nell'area. I colloqui fra Tokyo e Londra sul tema sono cominciati nel 2017, Roma si è aggiunta due anni dopo, nel 2019.

Il progetto parallelo europeo

L'intesa anglo-nippo-italiana arriva dopo che il mese scorso Germania, Francia e Spagna avevano raggiunto "un accordo politico" sul progetto Fcas - Future Combat Air System, che a questo punto si conferma un progetto parallelo tutto europeo. I tre Paesi hanno infatti deciso di mettere in comune parte del loro bilancio per la difesa con l’obiettivo di lungo periodo di rimpiazzare entro il 2040 sia l’aereo francese Rafale che gli Eurofighter oggi usati dalle forze armate di Germania e Spagna. Le stime del suo costo complessivo vanno da 100 miliardi di euro a un recente rapporto della Frankfurter Allgemeine Zeitung che lo colloca a 500 miliardi di euro. Un rapporto parlamentare francese del 2020 ha stimato i costi di sviluppo per il 2030 a 8 miliardi di euro, ma ha citato previsioni di analisti esterni fino a 80 miliardi di euro.

Quanto al Tempest ancora non sono stati resi pubblici i costi. Secondo gli analisti solo i costi di sviluppo sarebbero stimati in decine di miliardi di dollari. "Le tre nazioni condivideranno i costi di sviluppo, anche se una decisione finale sui contributi esatti sarà decisa sulla base di una valutazione congiunta dei costi e dei bilanci nazionali. Lavorando insieme in uno spirito di pari partnership, condividiamo i costi e i benefici di questo investimento nelle nostre persone e tecnologie", hanno affermato i leader delle tre nazioni in una dichiarazione congiunta. "È importante sottolineare che il programma sosterrà la capacità sovrana di tutti e tre i paesi di progettare, fornire e aggiornare capacità aeree da combattimento all'avanguardia, anche in futuro". 

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Un nuovo progetto di riarmo dunque che si innesta in una spirale già iniziata da anni e che, con l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, ha trovato una nuova spinta. Secondo i calcoli dell'Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (Sipri) nel 2021 la spesa militare globale era già aumentata per il settimo anno consecutivo, superando per la prima volta nella storia i 2mila miliardi di dollari. Stiamo parlando del 2,2% del prodotto interno lordo dell'intero pianeta, pari a 268 dollari a persona. La spesa militare mondiale è aumentata dello 0,7% rispetto al 2020 e del 12% rispetto al 2012.

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