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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Terremoto tra Turchia e Siria: bilancio catastrofico, edifici sbriciolati e famiglie sotto le macerie

Alla prima scossa, di magnitudo 7.7, ne è seguita un'altra di 7.6 in mattinata. Si scava tra i resti dei palazzi rasi al solo dalla furia del sisma: le vittime sono migliaia

Una catastrofe. Potrebbero essere svariate migliaia le vittime del terremoto che alle 3.17 di questa notte (le 2.17 ora italiana) ha colpito la Turchia, in una zona al confine con la Siria, nella regione dell'Anatolia sud-orientale. L'epicentro della scossa più forte, di magnitudo 7,7 della scala Richter, è stato localizzato a circa 30 chilometri a nord-ovest di Gaziantep, la sesta città più grande della Turchia con i suoi 1,9 milioni di abitanti.

La prima scossa registrata tra Turchia e Siria

Alla prima scossa, così devastante da mandare in frantumi migliaia di edifici, ne sono seguite altre centinaia. L'ultima, di magnitudo 7.6, è stata registrata nella provincia di Kahramanmaras alle 12.24 ora locale (11.24 in Italia) ed è stata avvertita anche a Damasco, in Siria, con epicentro nel distretto di Elbistan.

La localizzazione del secondo terremoto

Sono state colpite in modo grave le province di Gaziantep, Sanliurfa, Diyarbakir, Adana, Adiyaman, Malatya, Osmaniye, Hatay e Kilis. Si scava sotto le macerie alla ricerca di superstiti.  

Terremoto in Turchia: foto e video della distruzione, centinaia di morti

Terremoto in Turchia e Siria: il catastrofico bilancio

''È stato il terremoto più forte dal 1939'', ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan intervenendo a una riunione di governo. Molti edifici sono crollati in piena notte. Il numero dei morti è destinato inevitabilmente a salire nelle prossime ore.

Il bilancio dei morti provocati dal violento terremoto che ha colpito Turchia e in Siria continua a salire. Più di 3.000 persone sono morte, 1.762 delle quali nelle dieci province della Turchia colpite dal sisma, dove altre 12.068 persone sono rimaste ferite, secondo il ministro della Salute. Nella sola Turchia sarebbero crollati circa 5.606 edifici. Nelle zone della Siria controllate dal governo i morti sono 1.300, come ha denunciato il ministero della Salute a Damasco. 

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha inviato su Twitter i suoi "migliori auguri" a tutti i cittadini colpiti dal terremoto: "Speriamo di superare questo disastro insieme, il più presto possibile e con il minor numero di danni", ha scritto. Erdogan ha spiegato che le squadre di ricerca e soccorso sono state immediatamente inviate nelle aree colpite dal sisma e che altre unità sono in stato di allerta. La comunità internazionale, senza distinzione, è pronta a inviare aiuti e assistenza. Dopo il terremoto delle 2.17 sono state registrate altre 7 scosse di magnitudo superiore a 4.5 nell'area. Fino al violento sisma di questa mattina avvenuto poco più a nord rispetto al terremoto registrato nella notte. 

Le immagini che arrivano dalla Turchia raccontano di distruzione su vasta scala. Il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo, è stato distrutto dal terremoto che ha colpito il sud est della Turchia e il nord della Siria. Lo rende noto CnnTurk mostrando immagini dell'edificio ridotto ad un cumulo di macerie. La Chiesa dell'Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo, è stata in gran parte distrutta. La ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est del Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi. 

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Ad Adana, città del sud della Turchia a un centinaio di chilometri dall'epicentro del terremoto, sono crollati anche due edifici, rispettivamente, di 14 e 17 piani.

Disperso il calciatore Atsu, ex stella del Chelsea

Il calciatore ghanese Christian Atsu, ex stella del Chelsea e del Newcastle United, risulta disperso in Turchia, intrappolato sotto le macerie. Lo ha fatto sapere la squadra turca Hatayspor, per la quale il calciatore trentunenne ora sta giocando come centrocampista. Anche altri giocatori della Hatayspor risultano dispersi. Il Newcastle United, per il quale Atsu ha giocato tra il 2016 e il 2021, ha fatto sapere in una nota di ''pregare per aver notizie buone''.

Tajani: "Nella zona più colpita 21 italiani, stanno bene"

''Nella zona più colpita, dove il terremoto è stato più forte, ci sono 21 italiani. Li abbiamo raggiunti tutti quanti, stanno bene e non sono in pericolo. Nella zona più ampia c'erano 168 italiani e per quello che ci risulta pare che siano tutti quanti in salvo''. Lo ha assicurato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando con i giornalisti in piazza Colonna davanti a palazzo Chigi.

Terremoto Turchia: allerta tsunami in Italia e treni fermi 

Aggiornamento ore 7.30. Il Dipartimento della Protezione Civile comunica che è stata revocata l'allerta maremoto per possibili onde sulle coste italiane in seguito al sisma di magnitudo 7.9 con epicentro tra Turchia e Siria registrato alle ore 02.17. La revoca è stata disposta sulla base dei dati elaborati dal Centro Allerta Tsunami (CAT) dell'Ingv. È ripresa regolarmente la circolazione ferroviaria in Sicilia, Calabria e Puglia, dove era stata sospesa a scopo cautelativo, dalle 6.30. Una allerta tsunami della Protezione civile era stata diramata per alcune regioni del Sud Italia. L'allarme è parzialmente rientrato, ma la circolazione ferroviaria è stata interrotta. L'Ingv aveva emesso una allerta tsunami informando che l'onda di impatto sarebbe dovuta arrivare sulla costa siciliana alle 6:35 su Siracusa‚ alle 6:39 a Catania e alle 6:40 a Messina. L'allerta era stata confermata a seguito di anomalie del livello del mare osservate ai mareografi di Iskendrun e Erdemli in Turchia. L'entità delle variazioni è tuttavia contenuta (circa 30 cm picco-picco) pertanto il pericolo tsunami per l'Italia è parso presto contenuto.

Sulla base dei dati elaborati dal Centro allerta tsunami (Cat) dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il Dipartimento della Protezione civile intorno alle 3 di questa notte aveva diramato un'allerta per possibili onde di maremoto in arrivo sulle coste italiane in seguito alla scossa di terremoto di magnitudo 7.9 con epicentro tra Turchia e Siria delle ore 2:17. In un comunicato, la Protezione civile "raccomanda di allontanarsi dalle zone costiere, di raggiungere l'area vicina più elevata e di seguire le indicazioni delle autorità locali". Il capo della Protezione civile siciliana Salvatore Cocina, "in costante contatto con il DPC-Roma, ha avuto notizia che l'altezza di onda misurata in Turchia è molto più piccola del previsto e pari a circa 15 cm. Tuttavia i mareografi misurano successive onde, probabilmente causate da ulteriori scosse. Pertanto l'allarme, pur ridimensionato, permane". "Il Dipartimento regionale della PC, tramite sala operativa e i dirigenti provinciali, ha attivato il sistema regionale ed è in contatto con le prefetture dell'isola e con i Sindaci dei comuni costieri- si legge in una nota - L'onda arriverà prima sulla costa ionica da Eolie, Messina a Portopalo raggiungerà tutte le coste dell'isola". Ai sindaci è stato raccomandato di attivare le procedure dei piani di PC, di avvisare la popolazione posta nei litorali bassi e nelle zone portuali per eventuale allontanamento. La Protezione civile ha avvisato il presidente Schifani che si trova a Catania e segue l'evolversi della situazione.

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"Il maremoto - spiegava la nota della Protezione civile - consiste in una serie di onde marine prodotte dal rapido spostamento di una grande massa d'acqua. L'allerta indica la possibilità di un pericolo reale per le persone che si trovano vicino alla costa, specialmente se in zone poco alte, o addirittura più basse, rispetto al livello del mare. Anche un'onda di solo 0,5 metri di altezza - viene sottolineato nel comunicato - può generare pericolose inondazioni e fortissime correnti". "Il Dipartimento della Protezione civile, in raccordo con l'Ingv, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e le strutture del Servizio nazionale di protezione civile (Snpc), continuerà a fornire tutti gli aggiornamenti disponibili sull'evoluzione dell'evento", conclude la nota.

Un'alba di apprensione, ma l'allarme è poi in gran parte rientrato.

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"Poche decine gli italiani nella regione"

Tutta la struttura dell'ambasciata italiana ad Ankara, insieme ai consolati onorari nelle città più colpite dal devastante terremoto della notte, "si è immediatamente attivata" per verificare l'eventuale coinvolgimento di italiani, "siamo operativi sin dalle prime notizie del sisma". Lo dice all'Adnkronos l'ambasciatore italiano ad Ankara, Giorgio Marrapodi, secondo cui i connazionali che si trovano nelle zone del sisma "sono poche decine, con molti di loro abbiamo già parlato e stanno bene, ma le verifiche continuano".

L'ambasciatore spiega di aver parlato con "i consoli onori nelle varie città, da Gaziantep ad Alessandretta, che si sono messi in contatto con i nostri connazionali e proseguono le verifiche". Nelle zone colpite, secondo Marrapodi, si trovano per lo più funzionari di organizzazioni internazionali.

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