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Mercoledì, 24 Aprile 2024
La campagna di immunizzazione

Terza dose: per tutti oppure no? Come stanno (a oggi) le cose

Secondo l'immunologo Andrea Cossarizza, la "dose aggiuntiva" è quella "che permette di chiudere il ciclo di immunizzazione", ma bisognerà valutare chi ne ha bisogno e chi invece no

Terza dose? Sarebbe più corretto chiamarla “dose aggiuntiva", perché "è quella che permette di chiudere il ciclo di immunizzazione", che è "legato allo stato di salute di un determinato soggetto, alla fragilità, alle terapie a cui è sottoposto e all’età". Questa l’opinione dell'immunologo Andrea Cossarizza, ordinario di Patologia generale e Immunologia e direttore della Scuola di specializzazione in Patologia e Biochimica clinica di Unimore (Università degli studi di Modena e Reggio Emilia), che a Nursind Sanità traccia un bilancio dell'andamento della campagna di immunizzazione, intervenendo anche nel dibattito sulla terza dose di vaccino. Quanto alla possibilità di estenderne la platea, per l'immunologo bisognerà valutare "chi ha bisogno di una dose aggiuntiva e chi non ne ha bisogno".

La risposta "eccezionale" degli italiani alla campagna di vaccinazione

"Basta guardare le curve, quella che riguarda il numero delle persone vaccinate, sempre in aumento, e quella dei ricoveri ospedalieri per Covid-19, in grandissimo calo, per concludere che meglio di così la vaccinazione non potrebbe funzionare", dice Cossarizza. "Ciò che dobbiamo fare è passare da una medicina di comunità, che è stata fondamentale per la vaccinazione di massa, a una medicina personalizzata, quella che si praticava prima del Covid", sostiene Cossarizza, rassicurando poi sulla durata della protezione dei vaccini: "Non è vero che cala la protezione, quello che cala è il livello plasmatico degli anticorpi. L’immunità rimane".

Per adesso la risposta degli italiani alla campagna di immunizzazione è stata "eccezionale", ribadisce, salvo "qualche migliaio di facinorosi che non ha la minima idea di cosa sia la scienza e che forse ha completamente rimosso il recente passato, le immagini del 2020". Quanto all'attività di testing, aggiunge Cossarizza, "monitorare va sempre bene" ma "l'uso smodato di tamponi per le persone che non vogliono vaccinarsi non può continuare. Questi soggetti prima o poi dovranno capire l’mportanza della vaccinazione".

Terza dose per gli over 60

Lo scorso 8 ottobre il ministero della Salute ha dato il via alla terza dose di vaccino anti covid per tutti gli italiani ove 60 e per tutti coloro che sono ritenuti "soggetti fragili" e a rischio secondo il protocollo del ministero. La dose ulteriore di vaccino deve essere somministrata dovrà avvenire almeno sei mesi dopo il completamento del ciclo primario di vaccinazione, come da indicazioni dell’Ema. 

La circolare del ministero della Salute ha preso atto della decisione dell'Ema (risalente al 4 ottobre 2021) e della Commissione tecnico scientifica di Aifa che ha autorizzato la possibilità di somministrazione di una dose booster di vaccino a mRNA, a distanza di almeno 6 mesi dalla seconda dose (ovvero dal completamento del ciclo primario), indicandone l'utilizzo prioritariamente - oltre agli immunodepressi e immunocompromessi, over 80 anni e personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani - anche per over 60 e persone con "elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti".

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