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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Arrivano i test rapidi nelle scuole: cosa sono e come funzionano

Questi esami dovrebbero sveltire le operazioni di ricerca del coronavirus nelle classi. Il tampone sarebbe comunque necessario per una conferma

Il Comitato tecnico scientifico ha dato via libera alla possibilità di effettuare tamponi rapidi nelle scuole per la sola attività di screening. C'è stato infatti un accordo di massima nel corso della riunione sulla bozza della circolare presentata dal ministero della Salute nella quale si afferma in maniera esplicita che "ai fini esclusivi di screening è possibile utilizzare i test antigenici nelle scuole". Approvato, dunque, il "piano Speranza". 

Cosa succede adesso? Dopo l'ok del Cts, nelle prossime ore arriverà l'ordinanza del ministero alla Salute per dare il via libera definitivo all'utilizzo dei test rapidi nelle scuole. Il ministro Roberto Speranza vuole da tempo portare questi esami negli istituti, estendendo l'utilizzo dei test rapidi finora utilizzati prevalentemente negli aeroporti a partire da metà agosto, per sveltire le operazioni di ricerca del virus nelle classi. 

"L'ordinanza è imminente, il ministro Speranza ha già detto che bisogna passare ai test rapidi a scuola - ha detto la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa intervenendo a "Radio anch'io" su Rai Radio 1 -. Questo ci dà delle possibilità molto più larghe di tamponare, di procedere a controlli più veloci. La scuola è uno dei luoghi da tenere più sotto controllo ma a preoccupare non è tanto il controllo dentro, che è molto elevato, ma quello che avviene fuori".

Test rapidi a scuola: cosa sono e come funzionano

Diminuire i tempi di diagnosi è l'obiettivo dei test rapidi cosiddetti "antigenici". Questi esami si effettuano con una sorta di cotton fioc simile a quello utilizzato per il tampone. Rilevano la proteina contenuta nella superficie del virus conosciuta col nome di "proteina spike". Si tratta di una possibile svolta per la gestione dei contagi nelle scuole: i tamponi rapidi danno il risultato in pochi minuti (circa 30, contro i due/tre giorni necessari per gli esiti del tampone), seppure con un'affidabilità leggermente minore rispetto ai tamponi tradizionali, ossia i test molecolari.

Per questo, proprio come nel caso degli aeroporti, la loro funzione sarà quella di un primo screening: in caso di positività, questa dovrà comunque essere confermata da un tampone molecolare. Ma i tempi così rapidi consentiranno comunque di evitare che intere classi o istituti rimangano per giorni in attesa dell'esito, bloccando di fatto l'attività didattica.

Le 107 scuole chiuse (finora) per coronavirus

Come sta andando a scuola? La riapertura degli istituti sta influendo sulla diffusione del coronavirus in Italia? Non c'è al momento una risposta precisa e scientifica, né esiste alcun documento pubblico su questo tema: l'Istituto superiore di Sanità, così come il Miur, non hanno un database dedicato alle scuole. Tuttavia due ragazzi italiani - Lorenzo Ruffino, studente di Economia a Torino, e Vittorio Nicoletta, dottorando di sistemi decisionali in Québec - hanno creato una piattaforma e una mappa per il monitoraggio dei cluster scolastici. Questa mappa, aggiornata quotidianamente, segnala i casi di positività nelle scuole, raccoglie notizie e ordinanze dei sindaci dalla riapertura degli istituti ed è stata creata - spiegano gli autori - "utilizzando solo notizie pubblicate online e quindi da considerarsi non esaustiva".

Diamo uno sguardo ai dati (in costante aggiornamento). Ogni regione ha già i primi casi positivi nelle scuole, molte delle quali sono state costrette a chiudere. Sono già 107 le scuole chiuse e oltre 600 quelle in cui si è verificato almeno un caso di Covid-19 in questo inizio di anno scolastico. Ecco quali sono alcune delle ultime scuole in cui si sono verificati i contagi. Un bambino che frequenta l'asilo "Moos" di Sesto, in Alto Adige, è risultato positivo al coronavirus. I 13 bimbi in classe con lui e il personale sono tutti in quarantena a casa per due settimane. Invece l'Istituto Gandhi di Merano, dove sono stati riscontrati cinque positivi, è stato chiuso per quindici giorni.

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A Venezia sono quattro i casi riscontrati in quattro diverse scuole del capoluogo. Si tratta di una scuola primaria, una media e due istituti superiori. In tutti i casi le rispettive classi sono state messe in isolamento. In Lombardia un bambino di tre anni delle classi primarie dell'asilo di Montichiari (in provincia di Brescia) è risultato positivo, così alla scuola materna della frazione dei Novagli fino a lunedì non si farà lezione. Tutti i bambini sono stati messi in quarantena in attesa dei tamponi di controllo.

E' stato chiuso l'istituto Bellini di Novara, in Piemonte. Il preside ha deciso di lasciare tutti a casa da martedì 29 settembre, con una circolare nella quale sostiene che ''a fronte di almeno un caso di Covid tra gli studenti e in attesa di riscontri da parte dell'Asl'' preferisce in via cautelativa sospendere le lezioni per 14 giorni e adottare la didattica a distanza. In Liguria l'istituto salesiano di Alassio, il cui direttore è risultato positivo al Covid, è stato chiuso.

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A Reggiolo, in Emilia Romagna, in una prima media dell'istituto comprensivo il 25 settembre è risultato positivo un compagno di uno dei cinque fratelli contagiati nei giorni precedenti per un focolaio familiare. L'intera classe resterà a casa almeno fino al 2 ottobre. In Toscana, due bambini sono positivi al Covid-19 e per questo la scuola materna di Comenana, frazione del comune di Carmignano (Prato), e una classe di un'elementare sono stati messi in isolamento. In totale sono 33 i bambini fatti rimanere a casa. Sempre in Toscana, nella scuola dell’infanzia delle Suore Immacolatine Beltrami di Pisa ci sono tre bambini positivi e i loro contatti diretti sono stati messi in isolamento. La scuola rimane comunque aperta.

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Nel Lazio, a Roma, due docenti della scuola primaria Zandonai sono risultati positivi e per questo 5 sezioni del plesso scolastico sono state messe in isolamento. La scuola rimane aperta. In Campania lezioni sospese fino a sabato 3 ottobre a Melito (Napoli): lo ha deciso il sindaco Antonio Amente, per la situazione dei contagi in città. "Nel corso della prossima settimana monitorerò costantemente la curva dei contagi in Campania e nella nostra città - ha aggiunto il primo cittadino - per un'eventuale proroga della sospensione".

In Puglia il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha posticipato al 7 ottobre la ripartenza dell'attività scolastica dell'istituto comprensivo Renato Frascolla, dopo che un docente è risultato positivo. In Calabria, a Fuscaldo in provincia di Cosenza, le scuole sono state chiuse fino a sabato 3 ottobre: la decisione è stata presa dal sindaco dopo che nella cittadina si attendono i risultati di numerosi tamponi effettuati dalla task force dell'Asp provinciale.

In Sardegna, il comune di Gavoi nel Nuorese dal 28 settembre e fino al 4 ottobre è in semi lockdown per l'emergenza Covid-19. Il sindaco Giovanni Cugusi ha emanato un’ordinanza per disporre l'interruzione dell'attività didattica per le scuole. Scuole chiuse anche in altri Comuni della Sardegna per il riacutizzarsi dell'emergenza. I sindaci hanno disposto lo stop alle lezioni non solo nel Nuorese e Ogliastra - come a Ollolai, Tertenia e Bitti - ma anche nel Sud Sardegna, a Villaperuccio, Castiadas, Gonnesa e Perdaxius. Chiusi anche singoli istituti ad Alghero, Villa San Pietro e a Isili.

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