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Giovedì, 25 Aprile 2024
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TikTok, il Garante della Privacy dispone il blocco per gli utenti di cui non è stata verificata l’età

L’Autorità ha deciso di intervenire in via d’urgenza dopo il caso della bambina di Palermo: già a dicembre erano state contestate una serie di violazioni

“Il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto nei confronti di Tik Tok il blocco immediato dell'uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l'età anagrafica”. Questa la decisione del Garante della Privacy presa, come viene specificato in una nota, “a seguito della terribile vicenda della bambina di 10 anni di Palermo”. Una intervento “in via d’urgenza”, ribadisce l’Autorità. 

“Il Garante già a dicembre aveva contestato a Tik Tok una serie di violazioni: scarsa attenzione alla tutela dei minori; facilità con la quale è aggirabile il divieto, previsto dalla stessa piattaforma, di iscriversi per i minori sotto i 13 anni; poca trasparenza e chiarezza nelle informazioni rese agli utenti; uso di impostazioni predefinite non rispettose della privacy”, spiega la nota, e “in attesa di ricevere il riscontro richiesto con l'atto di contestazione, l'Autorità ha deciso comunque l'ulteriore intervento odierno al fine di assicurare immediata tutela ai minori iscritti al social network presenti in Italia”

Pertanto è stato dunque vietato a Tik Tok l'ulteriore trattamento dei dati degli utenti “per i quali non vi sia assoluta certezza dell'età e, conseguentemente, del rispetto delle disposizioni collegate al requisito anagrafico. Il divieto durerà per il momento fino al 15 febbraio, data entro la quale il Garante si è riservato ulteriori valutazioni”.

Il blocco verrà portato all'attenzione dell'Autorità irlandese, considerato che recentemente Tik Tok ha comunicato di avere fissato il proprio stabilimento principale in Irlanda”. 

La bimba morta dopo una sfida su TikTok: si indaga per istigazione al suicidio

Dopo la tragedia della bimba morta a Palermo, intanto, si indaga per istigazione al suicidio. Come scrive PalermoToday, si cercano infatti ora ipotetici responsabili, ossia qualcuno che,  come stanno valutando sia la Procura ordinaria che quella dei minorenni, possa aver istigata la piccola A. S. al suicidio.

La squadra mobile sta indagando in tal senso, compiendo accertamenti tecnici sul cellulare della bambina, in modo da ricostruire i suoi contatti e anche capire se al momento della challenge si stesse filmando. Da vagliare inoltre, ma non è questa la pista privilegiata seguita al momento dagli inquirenti, eventuali e remote responsabilità anche da parte dei genitori della piccola

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