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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il caso

Trapianto record di cuore e polmoni salva una 19enne

A fine maggio i primi sintomi: le manca il fiato, si stanca e le gambe si gonfiano: Aurora soffriva di una ipertensione polmonare primitiva, una rarissima patologia. Poi incomincia la corsa per la vita

Un intervento record ha salvato la vita di Aurora, una 19enne pugliese affetta da una malattia rarissima. Il trapianto di cuore e entrambi i polmoni è stato eseguito all'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, grazie agli organi giunti da un donatore di Trieste. Il tutto eseguito in Ecmo (tecnica che supporta le funzioni vitali del paziente mediante circolazione extracorporea).

La 19enne inizia a combattere con la rarissima malattia da maggio di quest’anno, da quando si accorge che qualcosa in lei non va e avverte i primi problemi di salute: le manca il fiato, si stanca facilmente ed iniziano a gonfiarsi le gambe. Mamma e papà vedono che non è più la stessa e la convincono ad andare in ospedale a Bari. Al suo arrivo i medici si accorgono che la situazione è molto seria: il suo cuore è molto affaticato e si sta per fermare. La diagnosi è presto fatta: ipertensione polmonare primitiva, una rarissima patologia, caratterizzata da elevate pressioni nei vasi polmonari che causa una disfunzione del cuore e dei polmoni.

Le condizioni cliniche precipitano rapidamente ed Aurora necessita di una macchina che le permette di aiutare il cuore e i polmoni: l’ECMO (per garantirle la circolazione extracorporea e che faccia le veci dei suoi organi). Nonostante una terapia farmacologica specifica non si vedevano gli effetti desiderati e la ragazza non poteva essere staccata dall’ECMO e dalla ventilazione meccanica. Ecco che si fa strada l’unica opzione terapeutica rimasta: il trapianto in blocco del cuore e dei polmoni.

Dal Policlinico di Bari, Aurora viene trasportata con un volo speciale dell’Aeronautica Militare a bordo di un C-130 presso il Centro Trapianti Cuore - Polmone dell'ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretto dal professor Mauro Rinaldi). Qui viene ricoverata presso la Cardiorianimazione, coordinata dalla dottoressa Anna Trompeo, e dopo un’attenta valutazione si procede alla richiesta in urgenza nazionale dei tre organi per un unico trapianto salvavita. Dopo 5 giorni la chiamata più attesa per i genitori provati per le gravi condizioni cliniche della figlia, il Centro Regionale Trapianti (diretto dal professor Antonio Amoroso) propone un donatore. Inizia la corsa contro il tempo, l’équipe prelievo vola verso Trieste per prelevare il blocco cuore - polmoni. La ragazza viene portata in sala operatoria e sottoposta ad un lungo e delicato intervento di oltre 12 ore, eseguito dal professor Mauro Rinaldi e dal professor Massimo Boffini, con l’aiuto degli anestesisti Antonio Toscano e Federico Canavosio. Completate le ultime suture il cuore e i polmoni nuovi iniziano subito a funzionare e la paziente riesce ad essere svezzata dall’ECMO. Dopo alcuni giorni le condizioni cliniche migliorano e la giovane paziente inizia nuovamente a respirare da sola. Il cammino è ancora lungo, perché anche gli altri organi hanno sofferto molto prima del trapianto e devono ancora riprendersi completamente, ma adesso con un cuore e due polmoni nuovi è solo una questione di tempo.

"È una storia bellissima a lieto fine per la giovane ragazza e per la vita da vivere che ha ancora davanti a sé. Complimenti alle nostre équipes ed al sistema trapianti, che ancora una volta si confermano punto di eccellenza della Città della Salute”, commenta il dottor Giovanni La Valle (Direttore generale Città della Salute di Torino).

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