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Domenica, 10 Dicembre 2023
La querelle

Troppi rifugiati: la Germania blinda le frontiere. Crosetto attacca Scholz: "Coerente e geniale"

Il tweet al vetriolo del ministero della Difesa dopo l'annuncio del cancelliere tedesco di controlli aggiuntivi ai confini. Tajani: "Sono in campagna elettorale". È l’ennesimo capitolo dello scontro tra Roma e Berlino sui migranti

Va in scena l'ennesimo capitolo dello scontro tra Italia e Germania sui migranti. A lanciare la stoccata questa volta è il ministro della Difesa Guido Crosetto che sui suoi canali social commenta in modo sarcastico l'annuncio del cancelliere tedesco Olaf Scholz di voler portare avanti "misure aggiuntive di sicurezza alle frontiere con l'Austria" per far fronte ai troppi rifugiati, e di aver "concordato controlli congiunti con la Svizzera e la Repubblica Ceca sul loro versante". Scholz ha affermato che "il numero di rifugiati che cercano di arrivare in Germania è attualmente troppo alto" e "per questo motivo sosteniamo da tempo la protezione delle frontiere esterne dell'Europa". Il tweet di Crosetto è al vetriolo. "Si cerca di bloccare l'immigrazione in una parte d'Europa e se ne agevola il trasporto in un'altra. Coerente e geniale" scrive su X (ex Twitter). 

Il tweet di Crosetto

Al tweet di Crosetto sono seguite le dichiarazioni del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani: ''Il cancelliere tedesco può dire quello che vuole... Loro hanno immigrazione secondaria, noi abbiamo un problema di immigrazione primaria. Abbiamo previsto una strategia. Noi dobbiamo guardare alla strategia, alla solidarietà europea. In Germania - ha detto Tajani - sono in campagna elettorale, però c'è un problema importante da risolvere, non è solo la campagna elettorale... Noi vorremmo capire qual è la posizione tedesca, non è chiaro quello che dicono. Valuteremo, vedremo, i migranti che vogliono andare in Germania, non è che li devono mandare in Italia''. 

Già nei giorni scorsi Berlino aveva fatto sapere che avrebbe introdotto nuovi controlli alle frontiere con la Polonia e la Repubblica Ceca. E ancora prima, nei giorni caldi dell'emergenza di Lampedusa, aveva annunciato lo stop al programma di ammissione dei migranti provenienti dall'Italia accusando il nostro Paese di non rispettare il regolamento di Dublino.

In Germania le richieste di asilo sono aumentate del 78%

Secondo i dati ufficiali, la Germania ha visto aumentare le richieste di asilo del 78% nei primi sette mesi del 2023. Ad agosto, gli attraversamenti illegali della frontiera registrati nella nazione hanno raggiunto le 14.701 unità, con un aumento del 66% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, secondo i dati della polizia. Berlino ha anche accolto circa 1 milione di rifugiati ucraini nell'ultimo anno, numeri che non sono inclusi nelle cifre relative alle richieste di asilo. La decisione di sospendere parzialmente Schengen è stata già comunicata anche alla Commissione europea.

Perché Roma e Berlino litigano sui migranti

Quanto alle schermaglie tra Roma e Berlino, il governo italiano ha accusato a più riprese la Germania di finanziare le Ong che operano in mare lasciando l'Italia sola nell'accoglienza. Secondo Meloni (lo si legge nella lettera che la premier ha inviato a Scholz) "è ampiamente noto che la presenza in mare delle imbarcazioni delle Ong ha un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze di imbarcazioni precarie che risulta non solo in ulteriore aggravio per l'Italia, ma allo stesso tempo incrementa il rischio di nuove tragedie in mare".

Lo scontro si è ulteriormente acceso dopo che in una riunione del Consiglio Ue Affari Interni per riscrivere il sistema di accoglienza nelle situazioni di crisi, la Germania ha presentato un emendamento nel quale in qualche modo si legittima l'attività degli attori non statali - incluse dunque le Ong - senza disciplinare il relativo modus operandi. Una modifica che ha fatto infuriare il governo italiano. E così l'accordo è finito in stand by. La maggioranza è a favore del testo di compromesso raggiunto finora, ma si cerca di coinvolgere anche l'Italia per una questione di immagine soprattutto. Un accordo, spiegano da EuropaToday, potrebbe arrivare nei Coreper (il consesso in cui si riuniscono gli ambasciatori Ue) del 2 o del 4 ottobre. Intanto la querelle tra Roma e Berlino non accenna a placarsi. 

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