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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Troppo povera per stare in Italia, donna nigeriana vince il ricorso

La donna, madre di una bimba di 11 anni, si era vista respingere la richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno perché non disponeva del "reddito previsto" per rimanere nel territorio italiano. Il Tar le ha dato ragione

Il Tar del Piemonte ha permesso a una donna nigeriana di 43 anni e a sua figlia di 11 anni, residenti a Torino, di restare in Italia nonostante la questura non avesse rinnovato loro il permesso di soggiorno per ragioni di reddito. Dopo la sentenza, pronunciata a inizio marzo 2019, la donna potrà presentare una nuova domanda e rimanere così nel nostro Paese.

Su TorinoToday Davide Petrizzelli spiega che nel maggio 2017 madre e figlia si erano viste respingere la richiesta di prolungamento del permesso in quanto "le banche dati dell'Agenzia delle Entrate e dell’Inps" avrebbero evidenziato "che la signora non dispone dal 2008 del reddito previsto per la regolare permanenza sul territorio". 

Per tirare la donna aveva fatto diversi lavori: parrucchiera porta a porta, cameriera in alberghi, badante. Con quei pochi soldi era riuscita a tirare avanti e a far crescere anche la figlia. Così di fronte al provvedimento della Questura non si è data per vinta e assistita dall'avvocato Nicoletta Masuelli ha deciso di impugnare il provvedimento.

 Il tribunale amministrativo regionale le ha dato ragione e ha stabilito che nel concedere i permessi di soggiorno "il questore deve effettuare un attento bilanciamento di tutti gli interessi in gioco, anche la condizione sociale e familiare", come aveva richiesto il legale. "Sua figlia - spiegano i giudici - è nata in Italia e vive qui da sempre, frequenta la scuola dell'obbligo con normale profitto scolastico e non avrebbe grandi prospettive di inserimento in Nigeria".

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