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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il caso

Tulipani distrutti dalla grandine: com'è finita la raccolta fondi dell'imprenditore in lacrime

Giuseppe Savino ha risposto alle critiche su Gofundme ("quelle lacrime sono vere") assicurando che rendiconterà tutte le spese fatte con le donazioni

"Quel pianto era vero, perché chi ama quando sta perdendo ciò che ama prova dolore, e non bisogna avere paura di piangere, le lacrime ci dicono che i nostri cuori sono ancora morbidi e capaci di sentire quello che avviene intorno". A parlare è Giuseppe Savino, il floricoltore che lunedì ha pubblicato un video in cui si mostra disperato dopo che una grandinata ha distrutto il suo campo di tulipani nel Foggiano. "I tulipani non ci sono più, è finita, è finita, non ci sono più" dice l'imprenditore nel filmato diventato in breve tempo virale. Qualche ora dopo, insieme al fratello Michele, il floricoltore ha avviato una raccolta fondi su Gofundme spiegando che la sua azienda non può "far fronte alle calamità naturali e ai cambiamenti climatici, né possiamo assicurare un fiore come il tulipano di cui esistono pochissime coltivazioni in Italia". 

L'uscita social di Savino ha però destato anche qualche dubbio. Riprendendo un vecchio articolo di FoggiaToday, Selvaggia Lucarelli ha fatto notare che anche due anni fa l'imprenditore si era lamentato pubblicamente per una gelata che aveva devastato i suoi fiori. "Se per due anni su tre i tulipani vengono distrutti dal maltempo, forse bisognerebbe valutare l'idea di una serra, boh. Ecco, anche a me piacciono le storie romantiche con lacrime e fiori, però l'empatia disinformata è peggio della grandine". 

L'imprenditore ha risposto indirettamente alle critiche su Gofundme. "Quel pianto era vero" assicura, aggiungendo che "chi viene nei nostri campi penso che 'senta' quanto amore e quanto sacrificio c'è dietro tutto quello che facciamo". Alla fine sono stati raccolti più di 28mila euro. "La vostra bontà è stata immensa", si legge, "ha generato altra bontà che purtroppo abbiamo dovuto frenare per via delle critiche che stavano montando, motivo per cui abbiamo interrotto la raccolta fondi che avrebbe realizzato sicuramente tante opportunità generative per questa terra". 

Savino assicura che l'azienda farà un rendiconto dettagliato "di ogni azione che intraprenderemo, per rendere generativo e moltiplicativo il vostro mandato". Al netto del "processore di pagamento", l'importo raccolto sarebbe di quasi 27mila euro, di cui 15mila saranno investiti "per il prossimo campo". Soldi che "saranno rendicontati con fattura di acquisto", dice Savino, mentre "il resto lavoro, tempo, coltivazione, arature, piantumazione li sosterremo con le nostre forze". La restante somma, fa sapere poi l'imprenditore, "sarà investita in azione di sostegno alla città e alle associazioni per provare a fare qualcosa per cambiare il nostro territorio". 
 

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