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Giovedì, 25 Aprile 2024
Roma

Blitz degli ambientalisti: attivisti si gettano fango al Senato

Nuova azione degli attivisti di Ultima Generazione bloccati dai carabinieri mentre provavano a spruzzare acqua dagli estintori sulle mura di Palazzo Madama

Da Fontana di Trevi a Palazzo Madama. Nuova azione degli attivisti di Ultima Generazione davanti al Senato della Repubblica. Gli ecoattivisti dopo aver provato a spruzzare acqua con gli estintori contro le mura di Palazzo Madama, in Centro Storico, si sono poi seduti in terra e cosparsi di fango. A bloccarli i carabinieri che dopo aver impedito la loro azione contro il Senato li hanno spostati di peso da davanti all'ingresso del palazzo istituzionale.

"Il fango arriverà anche qui, abbiamo paura", hanno detto i giovani in riferimento all'alluvione che ha colpito l'Emilia Romagna. E ancora "Oggi a Palazzo Madama abbiamo portato il fango ma le nostre istituzioni sono già imbrattate da chi siede in quelle poltrone". Bloccati dai carabinieri di vigilanza a Palazzo Madama e dai militari della linea mobile gli undici attivisti sono stati identificati e accompagnati in caserma. La loro posizione è ora al vaglio dell'autorità giudiziaria. Indagini in corso da parte di militari dell'arma della compagnia Roma Centro.

Il blitz alla Fontana di Trevi Un nuovo blitz ambientalista che segue di pochi giorni una precedente azione eclatante inscenata alla Fontana di Trevi. Domenica scorsa infatti dieci ecoattivisti hanno gettato del carbone vegetale nell'acqua della fontana monumentale creando una macchia nera. Poi hanno esposto uno striscione contro l'utilizzo dei carboni fossili e hanno urlato "il nostro Paese sta morendo".

Fermati dalla polizia locale e dalla polizia di Stato fra gli insulti dei romani e dei turisti presenti al momento del blitz. Qualcuno ha anche cercato il contatto fisico e si sono segnalati momenti di tensione. Un'azione che ha trovato la ferma condanna anche del sindaco di Roma Roberto Gualtieri: "Vi chiedo di non farlo più, per noi è un dispendio di risorse umane e finanziarie e uno spreco di acqua". "Rivolgo un appello agli attivisti - ha poi aggiunto il primo cittadino - non fate interventi di questo tipo. Si può protestare, è legittimo, persino doveroso. Ma non con un metodo sbagliato, pericoloso e dannoso, che colpisce beni comuni preziosissimi come i nostri monumenti. Il loro agire costringe tante persone, distraendole da altro lavoro, a venire qua, passare ore, sprecare acqua ed elettricità, sottoporre a stress i monumenti. È una cosa sbagliata. Si rischia di danneggiare i monumenti e si costringono le pubbliche amministrazioni a interventi di ripristino costosi, con molto spreco d'acqua. È del tutto controproducente rispetto alla battaglia. Se poi per ripristinare si danneggia l'ambiente, dal punto di vista comunicativo c'è una evidente contraddizione".

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