L'incredibile storia dell'uomo che colleziona messaggi in bottiglia
La straordinaria storia di Roberto Regnoli, che dal 2005 a oggi li raccoglie lungo le spiagge del Gargano. Sentimento, ironia e tanto altro affidati alle onde. "È nato tutto per amore di un cane"
Avete mai ascoltato la voce del mare? Roberto Regnoli sì, e non una sola volta; quasi mille. Il 75enne di Termoli, ex primario di ortopedia all'ospedale della città molisana, dal 2005 a oggi ha iniziato un'attività alquanto suggestiva: raccoglie infatti i messaggi in bottiglia che il mare Adriatico convoglia sulle spiagge del Gargano. In pochi lo sanno, ma le correnti si incrociano in un punto preciso e fanno sì che qualsiasi oggetto in acqua finisca proprio su quelle rive. Il risultato? Un'enorme discarica di rifiuti accatastati a rovinare un panorama da sogno.
In questo scenario Roberto, con il fidato amico Piero, cammina per ore in cerca di messaggi lanciati da persone sconosciute. E ciò che pensiamo accada soltanto nei film, bottiglie con all'interno fogli scritti a mano, è in realtà una prassi assai comune.
"Era il 2005. Mi innamorai di un cane, un pastore del Caucaso - racconta il 75enne - Un addestratore mi disse che se non volevo farlo diventare aggressivo avrei dovuto portarlo a passeggiare in spiaggia, così individuai nel lago di Lesina nel Gargano il luogo ideale, perché poco frequentato. Con Piero cominciammo a fare lunghe passeggiate e un giorno trovai una bottiglia: all'interno c'era un foglio con delle parolacce. Poi ne trovai un'altra, così iniziammo a cercarle. Da allora ne abbiamo trovate circa 900, che ho fotografato e catalogato".
Sul suo sito si possono trovare e leggere tutti i relativi "messaggi dal mare". Una passione che ha reso Roberto Regnoli celebre in tutta Italia (diverse sono le sue partecipazioni a trasmissioni televisive) e non solo, poiché molti messaggi arrivano dall'estero.
Messaggi di ogni genere
Gran parte dei messaggi sono d'amore. È il caso del 13: "Con questo addio ti do l'ultima prova del mio amore, sì perché amare incondizionatamente a volte richiede il sacrificio più grande, che è quello di lasciare andare la persona amata. Ti ho sempre amata e ti amerò per sempre. So che non havrai mai questo messaggio, ma spero che il tuo cuore lo riceva lo stesso, e capissi quanto ti ho amato" (è scritto proprio con questi refusi grammaticali, ndr).
Nella sterminata collezione si possono trovare fantasiosi messaggi di sos, come il 16: "Sono una principessa prigioniera in attesa che il mio principe mi liberi dall'isola di Taka Tuka Land. Dal momento che sono sotto l'influenza di un incantesimo devo avere una bottiglia di Ouzo per riavere le mie sembianze umane. Perciò, se puoi leggere questo messaggio, per favore, manda un messaggio a (segue indirizzo). Se sei femmina e carina scrivi al mio amico e co-prigioniero a: (segue indirizzo). Per favore aiutateci. Questa bottiglia è la nostra ultima speranza".
In alcuni casi, al ritrovamento è seguito proprio l'incontro fisico con gli autori del messaggio. Come con alcuni ragazzi di Genova che, freschi di laurea, avevano affidato alle onde una bottiglia con una promessa: "A chi lo troverà regalaremo una bottiglia di vino". Roberto e Piero, dopo averlo recuperato, si sono recati in Liguria e hanno riscosso il loro premio. Laconico il commento dei genovesi: "Speravamo che potessero trovarlo delle belle ragazze".
Proponiamo ai nostri lettori il video realizzato da Stefano Bolotta, nostro collaboratore, che ha incontrato Roberto Regnoli quest'estate a Pescara.