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Giovedì, 25 Aprile 2024
Gli imbucati dei vaccini: l'anomalia di Sicilia e Campania

Tremila morti in 7 giorni ma oltre 873mila vaccini sono finiti a categorie non prioritarie

Il monitoraggio della Fondazione Gimbe evidenzia una situazione che non accenna a migliorare e con l'allerta per le terapie intensive che ora coinvolge ben 13 regioni. "Solo il 5,3% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale"

Se rispetto alla scorsa settimana si rileva una lieve riduzione dei nuovi casi (141.396 contro 150.181), il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE mette in mostra come l'Italia stia assistendo ad un incremento dei decessi arrivati al triste quota di 3mila morti in sette giorni.

Una pandemia stabile - 562.832 i casi attualmente positivi, 529.885 le persone in isolamento domiciliare - mentre cresce la pressione negli ospedali: sono infatti in aumento i ricoveri con sintomi (29.231 vs 28.428) e le terapie intensive (3.716 vs 3.546).  

Coronavirus, come va la pandemia in Italia

  • Decessi: 3.000 (+4,2%)
  • Terapia intensiva: +170 (+4,8%)
  • Ricoverati con sintomi: +803 (+2,8%)
  • Isolamento domiciliare: +1.205 (+0,2%)
  • Nuovi casi: 141.396 (-5,9%)
  • Casi attualmente positivi: +2.178 (+0,4%)

Come va l'epidemia di Covid-19 in Italia (1 aprile 2021)

"Per la seconda settimana consecutiva - ha dichiarato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE - a livello nazionale si rileva una lenta discesa del numero di nuovi casi e del loro incremento percentuale, anche se il dato risente di notevoli differenze regionali correlate al livello di restrizioni di 3 settimane fa". In 9 Regioni, infatti, l'incremento percentuale dei nuovi casi è ancora in crescita, soprattutto in 4 Regioni che 3 settimane fa si trovavano in area bianca o gialla (Calabria, Liguria, Sardegna e Valle d'Aosta). Al contrario si rilevano riduzioni rilevanti in Regioni che 3 settimane fa erano in zona arancione o rossa. Inoltre, in 10 Regioni aumentano i casi attualmente positivi, dato che si riflette anche a livello nazionale.

Le regioni con allarmi negli ospedali

"Sul versante ospedaliero - ha aggiunto Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione GIMBE - entrambe le soglie di allerta di occupazione dei posti letto da parte di pazienti COVID in area medica (>40%) e in terapia intensiva (>30%) sono superate a livello nazionale, attestandosi rispettivamente al 44% e al 41%: 10 le Regioni sopra soglia per l'area medica e 13 quelle per le terapie intensive". In particolare, l'occupazione di pazienti COVID in terapia intensiva supera il 40% in Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Toscana, Molise, Lazio e il 50% in Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Emilia-Romagna, con valori superiori al 60% in Lombardia e nelle Marche. "Sul fronte dei nuovi ingressi giornalieri in terapia intensiva - puntualizza Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE - dopo la frenata registrata la scorsa settimana, il dato si è stabilizzato".

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Vaccinazioni, una campagna i ritardo e l'anomalia dei dati di Sicilia e Campania

Al 31 marzo solo 3.143.159 milioni di persone (5,3% della popolazione) hanno completato il ciclo vaccinale con la seconda dose , e come rende manifesto il monitoraggio di Gimbe persistono marcate differenze regionali: "Una differente capacità organizzativa, - spiega Gimba - ma anche un eccesso di autonomia delle Regioni nella scelta delle categorie prioritarie da vaccinare".

Si vede infatti come in alcuni casi le categorie più fragili siano state messe "in disparte" preferendo vaccinare "altro". Vediamo i dati.

  • Over 80: degli oltre 4,4 milioni, 1.274.567 (28,8%) hanno completato il ciclo vaccinale e 1.212.019 (27,4%) hanno ricevuto solo la prima dose, con le consuete rilevanti differenze regionali (figura 7).
  • Fascia 70-79 anni: degli oltre 5,9 milioni, solo 106.506 (1,8%) hanno completato il ciclo vaccinale e 481.418 (8,1%) hanno ricevuto solo la prima dose, anche qui con notevoli difformità regionali (figura 8).
  • Elevata fragilità (soggetti estremamente vulnerabili e portatori di disabilità gravi): anche se individuati dal piano vaccinale come categoria prioritaria subito dopo gli over 80, al momento la rendicontazione del database ufficiale non prevede una specifica categoria.

"Non si può escludere – spiega il presidente della fondazione Gimbe Nino Cartabellotta – che nella categoria denominata “Altro”, con oltre 1,4 milioni di dosi (14,4% del totale delle somministrazioni), rientri un certo numero di soggetti fragili". Escludendo da questo “contenitore” le 572.692 dosi (39,6%) somministrate a persone over 70, considerabili a rischio per fascia anagrafica, resta da fare luce su 873.787 (60,4%) dosi somministrate a soggetti di cui non è possibile rilevare altre indicazioni di priorità.

"Per ragioni di trasparenza e monitoraggio da un lato è indispensabile inserire nel report ufficiale la categoria dei soggetti ad elevata fragilità al fine di garantire una precisa rendicontazione, dall’altro bisogna fare chiarezza sulla categoria “altro”, che ancora una volta permette di rilevare enormi differenze regionali"

Gli imbucati dei vaccini: l'anomalia di Sicilia e Campania

chi ha vaccinato categorie diverse-2

"Se i vaccini rappresentano la via maestra per uscire gradualmente dalla pandemia – conclude Cartabellotta – è bene ribadire l’inderogabile necessità di proteggere in maniera prioritaria le persone fragili, più a rischio di sviluppare forme severe di COVID-19 che richiedono assistenza ospedaliera. Con l’attuale livello di sovraccarico degli ospedali, che non si ridurrà in tempi brevi, non possiamo più permetterci un nuovo rialzo di ricoveri e terapie intensive una volta avviate le graduali riaperture del Paese. Altrimenti continueremo a rimanere ostaggio delle misure restrittive, il cui obiettivo primario è proprio quello di limitare il sovraccarico ospedaliero".

Vaccini, il Lazio a rischio stop 

Sul fronte degli approvigionamenti tuttavia i problemi sono innumerevoli come dimostra il caso del Lazio: l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato ha infatti spiegato che si va verso una sospensione delle vaccinazioni "se nelle prossime 24 ore non arrivano i 122 mila vaccini di Astrazeneca previsti".

"Abbiamo messo in esercizio una macchina imponente che non deve fermarsi. Da ieri notte abbiamo aperto le prenotazioni anche per l'età 66 e 67 e sono già oltre 36 mila i prenotati. Abbiamo un milione di prenotazioni da qui a maggio. Servono i vaccini!".

Rassicurazioni in questo senso sono arrivate dal Commissario per l'emergenza Francesco Paolo Figliolo, oggi a Cagliari con il capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio: "Tra oggi e domani arriveranno oltre 1 milione e 300mila dosi di Astrazeneca. Questo darà nuovo fiato alle trombe per realizzare il piano in maniera coerente".

++ Articolo aggiornato alle 11:22 ++

Sempre dal commissario straordinario coronavirus arriva un'altra buona notizia: ovvero inizierà nella giornata di oggi la distribuzione alle Regioni delle 500 mila dosi di vaccino Moderna arrivate nella tarda serata di ieri all'aeroporto di Roma Fiumicino. Si tratta del lotto numericamente più consistente finora arrivato da Moderna, che porta il totale del 1° trimestre del 2021 a circa 1,3 milioni di dosi complessive di questo tipo di vaccino.  

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