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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Un bilancio (parziale)

E quindi i vaccini hanno funzionato?

Rispetto a un anno fa meno vittime e poche chiusure: la campagna di immunizzazione ci ha permesso di tenere a bada il virus, la normalità però è ancora lontana

E quindi come sta andando la quarta ondata? Ora che la curva è in fase di flessione è forse utile fare un breve e parziale bilancio sul secondo inverno col Covid (e il primo con una parte consistente della popolazione vaccinata). Partendo ovviamente dai numeri. Dal 1° ottobre ad oggi le persone decedute a causa del virus sono state 21.309, decisamente meno rispetto alle 58.622 dell'anno precedente. Anche la pressione sugli ospedali quest'anno è stata meno pesante: il picco delle terapie intensive è stato raggiunto il 17 gennaio con 1.717 pazienti in condizioni critiche, mentre lo scorso inverno avevamo toccato i 3.848 ricoveri il 25 novembre.

Deceduti per Covid-2

Discorso simile per la curva dei ricoverati con sintomi che si è mantenuta generalmente più bassa con un picco di 20.037 pazienti il 25 gennaio, laddove lo scorso anno avevamo sfiorato quota 35mila. Bisogna poi considerare che con l'arrivo della variante Omicron, vero e proprio spartiacque della quarta ondata, è aumentato il numero dei pazienti (non gravi) ricoverati "con il Covid" e "non per il Covid". Una conseguenza indiretta dell'impennata dei contagi provocata da questa variante: più aumentano le infezioni, maggiore è la probabilità che un paziente che si trova in ospedale per altri motivi entri in contatto con il virus.

Anche l'andamento dell'epidemia è stato diverso. Quest'anno la curva degli ospedalizzati si è mantenuta molto bassa fino a metà dicembre, mentre abbiamo un po' sofferto da quando Delta ha lasciato il campo a Omicron. Lo scorso anno c'era stata una violenta ondata tra ottobre e novembre, seguita da un calo e poi da un nuovo aumento degli ospedalizzati a inizio marzo.

Terapie intensive-16

È andato tutto bene? No. Inutile dire che l'arrivo dei vaccini ci ha illuso di poter chiudere i conti con la pandemia, o quantomeno derubricare il Covid a un fastidioso malanno di stagione. I dati però dicono ancora altro: come spiega Matteo Villa dell'Ispi tra il 2013 e il 2019, in Italia, l'influenza è stata associata a una media di 18.000 decessi annui. Come abbiamo visto da ottobre ad oggi abbiamo contato già più di 21mila morti dovuti al Covid. I vaccini ci hanno aiutato tantissimo, ma non siamo ancora tornati alla normalità.

Non va poi dimenticato che il Covid, tasso di letalità a parte, resta un'insidia per il funzionamento del sistema sanitario tant'è che anche quest'anno molti ospedali sono stati costretti a rinviare le operazioni di routine nei periodi di picco dell'epidemia. Non ne siamo ancora fuori, anche se rispetto a un anno fa di strada ne abbiamo fatta. Nell'interpretazione dei dati va infatti tenuto conto del "fattore chiusure": se oggi le restrizioni sono quasi inesistenti (almeno per i vaccinati), lo scorso anno tra coprifuoco, limiti agli spostamenti e zone a colori erano piuttosto severe. Con effetti devastanti per l'economia. I vaccini ci hanno permesso di tenere a bada il virus, tornare a crescere come Paese e riprenderci in parte la nostra vita. Non è poco, per nulla. Ma il virus è ancora qui. E il futuro resta una grande incognita. 

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