Vaccini ai più giovani, ora la Lega va all'attacco: stop sotto ai 16 anni e "prudenza" per gli under 25
Presentata una mozione in Senato. Romeo: "Quando in gioco c'è la salute dei nostri figli non si può improvvisare". Ma per l'Ema il vaccino è sicuro
Ora la Lega chiede di fermare le vaccinazioni ai più giovani. La proposta arriva dal capogruppo del Carroccio al Senato, Massimiliano Romeo che insieme ad altri senatori leghisti ha presentato una mozione per invitare il governo alla cautela. La Lega propone dunque "di sospendere in via cautelativa le somministrazioni per tutti coloro che hanno un'età inferiore ai 16 anni e procedere con assoluta prudenza anche per chi ha un'età al di sotto dei 25 anni, rimodulando la campagna vaccinale sulla base dei principi di massima precauzione e massima cautela". "Quando in gioco c'è la salute dei nostri figli non si può improvvisare - ha fatto sapere in una nota il capogruppo leghista -, occorre garantire chiarezza e sicurezza".
Sul tema è intervenuto l'altro ieri anche Matteo Salvini che ha invitato il governo a prendere esempio dalla Germania dopo che Berlino ha approvato l'uso del vaccino nella fascia di età tra i 12 e i 15 anni solo per gli adolescenti che soffrono di determinate malattie o vivono a stretto contatto con persone a rischio.
Benché non sia del tutto chiaro cosa voglia dire "procedere con assoluta prudenza", certo è che il Carroccio manda un segnale molto forte su un tema delicatissimo. Il via libera dell'Ema alla somministrazione del vaccino di Pfizer-BioNTech fino ai 12 anni è arrivato il 28 maggio scorso. Negli studi non è stato segnalato nessun effetto collaterale grave, ma va detto che i dati si riferiscono a 2.260 soggetti, un campione che secondo molti esperti è troppo ridotto per valutare l'insorgenza di effetti collaterali rari. Sulla base dei dati scientifici l'Ema ritiene però il vaccino "sicuro ed efficace" anche in questa fascia di età e ha assicurato che continuerà a monitorare la possibilità di eventuali effetti avversi.
Ema: i nuovi dati sulle trombosi atipiche dopo la vaccinazione con AstraZeneca e J&J
Intanto oggi l'Ema ha aggiornato i dati relativi ai casi di trombosi rare riscontrate dopo la somministrazione dei vaccini a vettore adenovirale. Ad oggi, ha spiegato Georgy Genov, responsabile della Farmacoviglianza dell'Agenzia europea del farmaco Ema, "abbiamo 10 possibili casi di trombosi associata a trombocitopenia su oltre 6 milioni di persone vaccinate contro Covid con il vaccino J&J nello Spazio economico europeo". Nel caso di AstraZeneca invece "su 45 milioni di vaccinati abbiamo 405 casi potenziali" di trombosi atipiche con bassi livelli di piastrine. Genov ha assicurato che l'Ema rivederà "attentamente questi possibili casi che rimangono rari".