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Venerdì, 19 Aprile 2024
Modifiche in arrivo?

"Vaccini e green pass vanno ripensati"

Novità dal 31 marzo? Le ipotesi del sottosegretario al ministero della Salute, Pierpaolo Sileri: ''Certificazione da rimodulare e allungare, cambierei anche il sistema dei richiami''

C'è bisogno di cambiare la strategia con vaccini e green pass? La pandemia, nonostante i cenni di frenata, non è ancora sotto controllo, ma il Governo sta già pensando ad alcune modifiche sulla certificazione verde e sulla somministrazione dei vaccini. Ne ha parlato il sottosegretario al ministero della Salute, Pierpaolo Sileri: "Era atteso il calo a fine gennaio, aspetterei qualche settimana e rimodulerei il green pass in coincidenza con la fine dello stato d'emergenza il 31 marzo. Non dico di farlo scomparire. Come si deciderà più avanti. Bisogna rimodularlo e allungarlo per chi ha fatto la terza dose e per i guariti, ma su base scientifica. Quando, ce lo dirà il virus". 

"Rimodulerei anche, salvo che emerga una variante più cattiva, i richiami in funzione delle fasce d'età con più rischi, ma solo quando nelle terapie intensive saremo a un livello molto più basso di pazienti Covid. Spero in primavera. Prima ridurrei l'isolamento per i positivi asintomatici. Ottimo sperimentare l'autotest per i trivaccinati come fa l'Emilia-Romagna" aggiunge.

Quanto all'affermazione sul 'rendere difficile la vita ai non vaccinati', Sileri ha spiegato al 'Fatto Quotidiano' che si riferiva ai "no vax, ai complottisti a quelli dei microchip e delle vignette sui lager, non a chi non si vaccina perché ha dei dubbi o ha paura e magari aspetta ascoltando questi santoni, si prende il virus e rischia di morire". Commentando i casi di pazienti respinti dagli ospedali perché privi di certificazione, il sottosegretario ha parlato di "eccessi inaccettabili, come per la donna incinta che non aveva il tampone, non è entrata in ospedale e ha perso il bambino. L'alleggerimento del green pass sarà necessario anche per evitare che la burocrazia soffochi l'esigenza clinica. Ad esempio, colui che ha avuto il virus, ha fatto due dosi e si è ripreso il virus, dovrà essere svincolato dalla tempistica dei richiami, dobbiamo andare verso una vaccinazione personalizzata in base alle indicazioni scientifiche. Dovremo poter dire a chi ha un elevato titolo anticorpale che è già immune e lo rivedremo tra sei mesi".

Sileri ha anche sottolineato la necessità di maggiore chiarezza sui dati della mortalità: "Da noi il conteggio avviene in base alla scheda Istat in cui anche il Covid viene inserito, bisognerebbe chiarire se è primum movens o concausa di morte. A ogni modo, da noi come in altri Paesi, c'è un eccesso di mortalità superiore ai dati ufficiali Covid, specie durante la prima e la seconda ondata. Abbiamo un 17% di morti fuori dagli ospedali, probabilmente molti nelle Rsa sopra i 90 anni o negli hospice con patologie neoplastiche non più guaribili: non sempre il Covid ha determinato l'evento. Servono dati completi anche per non prestare il fianco alle teorie complottiste".

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