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Giovedì, 18 Aprile 2024
Il piano non decolla

I vaccini restano nei frigo: pasticcio siringhe, somministrata una dose su 4

In Calabria ma anche in Liguria non si trovano le siringhe per le inoculazioni. E in Lombardia i medici in ferie costano il posta a Gallera

Ben 470mila dosi di vaccino stanno arrivando in Italia ma resteranno nelle celle refrigerate. A dispetto degli annunci il Paese si è fatto trovare impreparato alla campagna vaccinale e oggi, a più di una settimana dal Vax-Day solo poco più di un quarto delle dosi di vaccino a disposizione sono state somministrate.

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Così mentre lo spettro di una terza ondata sta montando nei dati dell'ultimo bollettino e mentre gli irriducibili no-vax cospargono la rete di bufale su fantomatici effetti collaterali dei vaccini quali la pericardite, nelle regioni è già iniziato lo scaricabarile delle inefficienze.

In Lombardia è quasi certo che salterà la poltrona dell'assessore al welfare Giulio Gallera accusato di non avere richiamato i medici dalle ferie causando così ritardi nelle somministrazioni ferme al 7% delle oltre 80mila dosi ricevute. Molto lontano dalle 20 mila somministrazioni al giorno previste. Peggio hanno fatto solo la Sardegna e la Calabria.

In Calabria mancano le strutture e le Asl, mentre sono alle prese con la ricerca di ambulatori dove poter effettuare le somministrazioni,  hanno pubblicato 'manifestazioni di interesse' per arruolare specializzandi farmacisti per accelerare la vaccinazione. Gli ospedali invece hanno un disperato bisogno di siringhe di precisione, che si stanno cercando anche nelle farmacie convenzionate all'interno della regione.

A denunciare "pasticci sulle siringhe" è anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti, che accusa: "ci hanno mandato quelle sbagliate e stiamo usando le nostre".

Intanto l'Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha ricordato come sia di 42 giorni l'intervallo massimo da rispettare tra la prima e la seconda dose del vaccino Pfizer/BioNtech per ottenere una protezione completa. 

Qualsiasi modifica richiederebbe una variazione dell'autorizzazione all'immissione in commercio e più dati clinici a supporto di tale modifica, altrimenti sarebbe considerata come un "uso off label".

Coronavirus, le ultime notizie

E mentre il Regno Unito entra nel suo terzo lockdown nazionale (e fino almeno a metà febbraio), in Italia il governo studia un modo per fermare la terza ondata. Per un'altra settimana saranno pertanto vietati gli spostamenti tra le Regioni fino al 15 gennaio, mentre ristoranti e bar resteranno chiusi nel weekend. Sarà possibile spostarsi di casa una sola volta al giorno in non più di due persone per andare a trovare parenti o amici che vivono nella stessa regione.

Il nuovo decreto legge in Consiglio dei ministri delinea l'innalzamento della diga alla terza ondata che si delinea con l'indice di positività fermo al 13,8%, l'aumento dei ricoveri e l'incidenza ben oltre i 50 casi ogni 100mila abitanti che rende impossibile il contact tracing.

Quindi ci si aspetta una zona gialla 'rafforzata' il 7 e l'8 gennaio con bar e ristoranti fino alle 18. Poi zona arancione il 9 e 10 gennaio. Dal 11 gennaio si abbasseranno le soglie che fanno scattare la zona arancione o rossa che torneranno in vigore da lunedì. Poi a inizio settimana un nuovo Dpcm per il periodo dal 15 al 31 gennaio giorno di scadenza dello stato di emergenza, ad un anno esatto dall'inizio di tutto. 

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