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Venerdì, 19 Aprile 2024
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AstraZeneca, in arrivo fino a 4 milioni di dosi: ora le regioni non hanno più scuse

Ieri le vaccinazioni sono state appena 97mila. I governatori continuano a lamentare la mancanza di forniture, ma molte fiale rimangono nei frigoriferi. Intanto la multinazionale anglo-svedese conferma gli obiettivi per il primo trimestre

Finora AstraZeneca ha consegnato al nostro Paese circa un milione di dosi di vaccino, ma l’obiettivo è quello di "superare i 5 milioni di dosi per la fine di marzo". Lo fa sapere in una nota la stessa casa farmaceutica sottolineando che "le date di consegna, la frequenza e il volume possono subire alterazioni dovute ai processi di produzione e alle tempistiche dei processi di controllo qualità". Stando alle ultime stime del Ministero della Salute, la multinazionale anglo-svedese dovrebbe infatti consegnare 5,35 milioni di vaccini nel primo trimestre dell’anno. In una precedente stima si parlava invece di 4,1 milioni di dosi.

I numeri sono ballerini, ma salvo colpi di scena eclatanti nelle prossime cinque settimane potremo contare su 3-4 milioni di dosi. E dal momento che l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) ha raccomandato la somministrazione della seconda dose del vaccino AstraZeneca a 12 settimane dalla prima, e "comunque ad una distanza di almeno 10 settimane (63 giorni)", le regioni potranno iniziare a vaccinare a raffica senza preoccuparsi di conservare fiale di scorta per i richiami. I calcoli sono presto fatti: con 4 milioni di dosi consegnate da qui a fine marzo, si potrebbero effettuare fino a 110mila somministrazioni al giorno utilizzando il solo farmaco AstraZeneca. Senza contare che al netto di eventuali tagli alle forniture almeno 4 milioni di dosi dovrebbero arrivare da Pfizer-BioNTech.

Le dosi AstraZeneca rimaste nei frigo

Per adesso però si procede a rilento. Ieri sono state effettuate appena 97.540 vaccinazioni, e - cosa ancora più grave - secondo "Il Sole 24 Ore" è stata finora usata solo una dose su 10 del vaccino AstraZeneca. Molte fiale dunque restano dentro i frigoriferi. E con il ritmo attuale servirebbero più di due anni e mezzo per vaccinare il 70% della popolazione. Il fatto che ogni regione abbia praticamente un piano vaccinale diverso non aiuta a cambiare marcia. Anzi. E così se in Valle d’Aosta sono state utilizzate il 93,6% delle dosi e in Toscana l’82,8 %, in Calabria la percentuale scende al 55,3% e ci sono 11 regioni sotto la soglia del 70%. Nel frattempo i governatori continuano a lamentare la mancanza di vaccini.

Totale 3.702.079 5.198.860 71.2%
Regioni Dosi somministrate Dosi consegnate %
Valle d'Aosta 11.770 12.570 93,6
P.A. Bolzano 52.927 60.365 87,7
Toscana 264.991 319.980 82,8
Campania 330.336 428.755 77
Friuli-Venezia Giulia 96.806 127.065 76,2
Emilia-Romagna 342.371 455.000 75,2
Piemonte 317.022 428.670 74
Lazio 361.784 493.680 73,3
P.A. Trento 37.152 51.370 72,3
Lombardia 606.527 858.700 70,6
Veneto 298.930 435.830 68,6
Marche 82.029 119.900 68,4
Abruzzo 66.457 97.770 68
Puglia 202.711 301.515 67,2
Basilicata 33.273 49.925 66,6
Sicilia 277.774 422.525 65,7
Molise 18.399 28.195 65,3
Umbria 41.532 65.905 63
Liguria 97.797 160.750 60,8
Sardegna 77.207 128.000 60,3
Calabria 84.284 152.390 55,3

Vaccini: ora le regioni non hanno più scuse

"Chi doveva mantenere gli impegni non lo ha fatto nemmeno con Bruxelles, ma noi siamo qui in attesa di partire alla grande" ha detto oggi il governatore siciliano, Nello Musumeci, riferendosi alla presunta riduzione delle dosi di AstraZeneca nel secondo trimestre (ne parleremo tra poco).  

"Siamo tra le prime regioni in Italia ad aver predisposto la logistica" ha detto Musumeci. "Abbiamo allestito in maniera celere questo padiglione e spero che arrivi una sufficiente quantità di fiale per somministrare ogni giorno migliaia di vaccini. Noi qui possiamo vaccinare oltre ottomila persone al giorno, abbiamo personale e strutture". Perché allora la Sicilia è ferma al 65,7% delle dosi utilizzate, mentre altre regioni sono più avanti? Beninteso: a lamentarsi  delle scarse forniture sono un po’ tutti i presidenti di regione, che però ora sono chiamati ad un cambio di passo.

AstraZeneca: quanti vaccini arriveranno nel secondo trimestre

Tornando al caso di AstraZeneca, dopo la notizia circolata ieri di un presunto taglio alle forniture nel secondo trimestre, la multinazionale è intervenuta con un comunicato. "Stiamo aggiornando il nostro programma di consegna e informando la Commissione europea e il Commissario Arcuri su base settimanale dei nostri piani per portare più dosi di vaccino in Europa nel più breve tempo possibile" ha fatto sapere la casa farmaceutica. "Per quanto riguarda l'Italia, questa settimana supereremo 1,5 milioni di dosi consegnate e abbiamo l'obiettivo di superare i 5 milioni di dosi per la fine di marzo". Nella nota, AstraZeneca spiega che "il contratto con la Commissione europea è stato siglato in agosto del 2020 e in quel momento non era possibile fare una stima precisa delle dosi, che dipende dalla produttività degli impianti di produzione di un vaccino ad alta complessità biologica che non era stato mai prodotto. A questa complessità si è aggiunta una produttività inferiore alle previsioni nello stabilimento destinato alla produzione europea, e per questo non siamo ancora in grado di fornire previsioni dettagliate per il secondo trimestre".

Edit. Nella giornata di ieri le vaccinazioni sono state 97.540 e non 85.234 come riportato in una precedente versione dell'articolo. 

piano vaccino-3In ogni caso AstraZeneca conferma "che lavora con l'obiettivo di essere in linea con quanto indicato nel contratto. Prevediamo infatti che circa la metà delle dosi previste provenga dalla catena di approvvigionamento europea nella quale stiamo continuando a lavorare per aumentarne la produttività. Il resto proverrà dalla nostra rete di approvvigionamento internazionale con l'obiettivo di consegnare all'Italia piu' di 20 milioni di dosi". In questo stadio, si legge ancora nella nota, AstraZeneca "sta lavorando per aumentare la produttività nella supply chain all'interno dell'Ue e per continuare a fare uso della sua capacità globale per raggiungere la consegna di 180 mln di dosi all'Ue nel secondo trimestre". L’Italia dovrebbe dunque ricevere circa 24 milioni di dosi (il 13,5% del totale). Nelle stime aggiornate pubblicate sul sito del Ministero della Salute si parla invece di circa 10 milioni.

La mappa delle varianti Covid in Italia

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