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Giovedì, 28 Marzo 2024
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AstraZeneca: quando riprendono le vaccinazioni e quali sono i sintomi da tenere d'occhio

Edema o dolore agli arti, dolore toracico, difficoltà respiratoria, cefalea (ovvero mal di testa) persistente sono le prime avvisaglie della trombosi venosa cerebrale. Le regioni procedono in ordine sparso

Quando riprendono le vaccinazioni AstraZeneca in Italia dopo che l'Agenzia Europea del Farmaco (Ema) ha detto che è "sicuro ed efficace" e che "i suoi benefici superano i rischi"? E a quali sintomi bisogna fare attenzione dopo la vaccinazione? 

AstraZeneca: quando riprendono le vaccinazioni, le avvertenze nel bugiardino e i sintomi

L'Agenzia europea del farmaco Ema, dopo avere valutato le segnalazioni di eventi gravi registrati in concomitanza temporale con la somministrazione del vaccino anti-Covid di AstraZeneca, ha aggiornato le informazioni rivolte agli operatori sanitari. Informazioni che verranno comunicate direttamente a chi prescrive, distribuisce o somministra il prodotto-scudo. "Casi di trombosi e trombocitopenia, alcuni dei quali si presentano a livello di vena mesenterica o vena cerebrale/seno venoso cerebrale - spiega l'ente regolatorio Ue ai camici banchi - sono stati segnalati in persone che avevano recentemente ricevuto il vaccino AstraZeneca Covid-19, verificatisi per lo più entro 14 giorni dalla vaccinazione. La maggior parte delle segnalazioni riguardava donne sotto i 55 anni, sebbene alcune di queste segnalazioni possano riflettere una maggiore esposizione di questi soggetti, in base alle categorie alle quali si rivolgono le campagne vaccinali nei diversi Stati membri". Soprattutto, l'Ema ha segnalato che il numero di questi eventi rari segnalati "supera quelli attesi e la causalità, sebbene non confermata, non può quindi essere esclusa. Tuttavia, data la rarità degli eventi e la difficoltà di stabilire l'incidenza di base poiché la stessa Covid-19 sta portando a ricoveri con complicanze tromboemboliche, la forza di qualsiasi associazione è incerta". 

"L'Ema ritiene pertanto che il rapporto rischi/benefici del vaccino AstraZeneca rimanga positivo e non vi sia alcuna associazione con disturbi tromboembolici in generale. Tuttavia, verranno adottate misure per aggiornare scheda tecnica e foglietto illustrativo con le informazioni sui casi di Dic (coagulazione intravascolare disseminata) e Cvst (trombosi cerebrale dei seni venosi) che si sono verificati. Gli operatori sanitari sono invitati a prestare attenzione a possibili casi di tromboembolia, Dic o Cvst che si verificano in soggetti vaccinati", conclude l'agenzia. Quanto ai pazienti, "devono essere avvertiti di rivolgersi immediatamente a un medico per i sintomi di tromboembolia, specie i segni di trombocitopenia e coaguli di sangue cerebrale come lividi o sanguinamento facile e mal di testa persistente o grave, in particolare oltre 3 giorni dopo la vaccinazione". 

Zona rossa e arancione: le regioni che cambiano colore oggi con l'ordinanza di Speranza

Vaccino AstraZeneca: nelle regioni si riprende da oggi 19 marzo alle 15 (ma non in tutte)

Per questo a partire dalle 15 di oggi le Regioni potranno riprendere a vaccinare con AstraZeneca. La modifica del foglietto illustrativo e del consenso informato richiederà tempo, mentre gli enti locali ripartiranno in ordine sparso. La Lombardia ha confermato gli appuntamenti per chi era stato convocato dalle 15 in poi mentre verranno ricalendarizzate le vaccinazioni saltate dopo lo stop. Anche il Lazio riparte con lo stesso schema: si riparte dalle 15, chi ha visto cancellato il proprio appuntamento sarà riconvocato. Alle 15 dovrebbe ripartire anche la Puglia così come la Sicilia. Nello specifico si procederà con le inoculazioni delle dosi ai cittadini che risultano già prenotati per le 15 di domani, 19 marzo, negli stessi punti vaccinali precedentemente prescelti. Tenuto conto che molte dosi di vaccino AstraZeneca risultano ancora sotto sequestro da parte della magistratura, gli uffici dell'assessorato regionale alla Salute stanno già provvedendo a riprogrammare gli appuntamenti, inviando dei messaggi sms ai cittadini che hanno diritto alla vaccinazione AstraZeneca e che avevano effettuato la prenotazione per i giorni 15, 16, 17 e 18 marzo e fino alle ore 15 del 19 marzo, cioè coloro che non hanno potuto vaccinarsi a causa della sospensione, in via precauzionale, disposta dalle autorità nazionali. 

Ci sono anche regioni che non hanno fretta di ripartire. Per esempio la Liguria, dove il presidente della Regione Giovanni Toti ha detto che le vaccinazioni con AstraZeneca ripartiranno da lunedì 22 marzo. Anche in Umbria si riparte dalla prossima settimana: intanto, secondo il Corriere della Sera, le vaccinazioni che sono rimaste indietro sono circa 200mila e ci vorranno circa due settimane per recuperarle. Si prevede anche che in molti rinunceranno a vaccinarsi dopo "l'infodemia" di questi giorni. 

Cosa succede a chi rinuncia al vaccino AstraZeneca

Per questo il ministero della Sanità ha messo su un piano che prevede innanzitutto una mossa che servirà a non rallentare il piano di vaccinazione anche in presenza delle probabilissime rinunce, che prevede l'utilizzo della tecnica dell'overbooking come per i viaggi aerei: 

Verrebbe chiamato un numero di persone leggermente più alto rispetto a quello delle dosi disponibili di AstraZeneca. Mettendo nel conto che una parte delle persone prenotate non si presenterà. Difficile dire quante saranno. Ma anche impossibile credere che non ci saranno. 

Ma la vera domanda a cui rispondere è cosa succederà a chi rinuncia alla prima dose del vaccino AstraZeneca? Semplicemente chi rinuncia al vaccino scorre a fine lista. Ovvero se non vuole che gli sia somministrato il vaccino AstraZeneca e pretende di scegliere un altro siero (PfiZer, Moderna, Johnson & Johnson) verrà vaccinato dopo tutti gli altri. Il quotidiano fa sapere che il meccanismo non è stato introdotto adesso, ma c'era fin dall'inizio: 

Sia nel caso che non si presenti ad un appuntamento già prenotato, sia nel caso non si prenoti prima della scadenza prevista per la propria categoria, che sia una fascia d’età oppure professionale, come gli insegnanti. In concreto vuol dire che chi non si presenta o non fa domanda potrebbe essere vaccinato almeno fra tre mesi. 

Tutto dipende da quello che succederà nelle prossime settimane. Ma l’idea è che quando la disponibilità dei vaccini non sarà più un problema, quando le categorie più fragili e più esposte al rischio saranno state vaccinate, si passerà a uno schema più flessibile. Sempre su prenotazione, in sostanza, ma senza fasce d’età o categorie professionali. È soltanto a quel punto che potrebbe rientrare in gioco chi ha rinunciato ad AstraZeneca.

Mal di testa e lividi: i sintomi da tenere sotto controllo dopo la vaccinazione con AstraZeneca

Quali sono i sintomi da tenere d'occhio dopo la vaccinazione con AstraZeneca? Le possibili avvisaglie di una reazione avversa al siero dopo i casi di trombosi del seno cerebrale o trombosi venosa cerebrale in Germania sono edema o dolore agli arti, dolore toracico, difficoltà respiratoria, cefalea (ovvero mal di testa) persistente. Nel caso compaiano, chi ha fatto la prima dose del vaccino AstraZeneca deve avvertire il proprio medico curante per valutare il rischio di una trombosi del seno cerebrale o trombosi venosa cerebrale dopo i sette casi su 1,6 milioni di vaccini somministrati in Germania e i 25 in tutta Europa. 

Il Corriere della Sera ricorda oggi che l'Ema non ha escluso una "coagulazione intravascolare disseminata" che raramente può determinare una trombosi venosa cerebrale dovuta all'occlusione di una vena del cervello. Questa trombosi atipica si riscontra in pazienti affetti da tumori del sangue o in donne in terapia estroprogestrinica. Si è osservato un incremento dei casi in donne al di sotto dei 55 anni ma si tratta di pochi casi e di un tempo di osservazione troppo breve per una valutazione oggettiva. Nel foglietto illustrativo del vaccino AstraZeneca ci sarà quindi l'invito a rivolgersi al medico in caso di "affanno, dolore al petto o allo stomaco, gonfiore o freddo a un braccio o una gamba, mal di testa grave o in peggioramento o visione offuscata dopo la vaccinazione, sanguinamento persistente, piccoli lividi multipli, macchie rossastre o violacee o vesciche di sangue sotto la pelle. 

In caso di diagnosi confermata la terapia anticoagulante è efficace ma i test rapidi della coagulazione non sono stati validati in queste trombosi rare e atipiche. In questo caso si raccomanda un'anamnesi personale e familiare per eventi trombotici ma i test di conferma diagnostica sono obbligatori prima di iniziare una terapia. L'ematologa Lidia Rota Vender, presidente di Alt (Associazione per la lotta alla trombosi), ha invece spiegato all'agenzia di stampa Ansa che uno dei sintomi caratterizzanti della trombosi dei seni venosi cerebrali è un dolore di testa persistente da giorni: "Si tratta del tipo di trombosi associata più spesso ai contraccettivi orali e al parto - continua è anche per questo che è più frequente nelle donne". I casi di trombosi sotto esame ora, perchè avvenuti a poca distanza del vaccino di AstraZeneca, "possono essere una coincidenza temporale - sottolinea - Non dobbiamo dimenticare che ogni anno in Italia ci sono 600.000 casi e 200.000 persone che muoiono per malattie da trombosi". A chi ha un maggior rischio di trombosi, perché magari ha già avuto un evento  o presenta una mutazione in alcuni fattori della coagulazione, come il fattore V di Leiden o II della protrombina (frequenti queste ultime due fino a 5 persone su 100) e ha già fatto la prima dose di vaccino può stare tranquillo - sottolinea Rota Vender - Anche chi deve fare la seconda dose può stare tranquillo".

Chi invece ancora non ha fatto il vaccino e presenta questi fattori di trombofilia, conclude, "può sentire il proprio medico curante per fare una valutazione del proprio rischio. Ma dobbiamo aspettare l'esito delle ricerche scientifiche, visto che al momento non abbiamo notizie certe né dati pubblicati". Va segnalato che una reazione avversa al vaccino compare entro le 72 ore, e dunque chi è stato vaccinato da diversi giorni senza accusare sintomi non ha motivi di preoccuparsi. Le reazioni di modesta entità come febbre o mal di testa e i dolori muscolari scompaiono presto: se non spariscono va contattato il medico. Gli altri sintomi di un problema trombotico a cui prestare attenzione sono la sensazione prolungata di mal di testa o la testa pesante, la comparsa di macchie rosse sottopelle e il sanguinamento che potrebbe far pensare a un calo di piastrine che è apparso associato a coaguli nel sangue. A proposito dell'esame di coagulazione del sangue di cui si parla in questi giorni, non ci sono esami o terapie preventive a disposizione e quindi non bisogna assumere farmaci fluidificanti né fare esami.

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