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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Quando arriverà il vaccino per i bambini dai 5 agli 11 anni

Secondo l'ente regolatorio Ema Pfizer dovrebbe presentare i dati a ottobre, mentre Moderna a novembre. L'eventuale via libera è atteso dopo 4 settimane di valutazione

Quando sarà approvato (se tutto andrà per il verso giusto) il vaccino per chi ha meno di 12 anni? Iniziamo col dire che non c'è una data certa, ma un'orizzonte temporale sì. L'Agenzia europea del farmaco Ema prevede infatti "che Pfizer presenti i dati" del vaccino Comirnaty messo a punto con BioNTech "sui bambini di età compresa tra 5 e 11 anni all'inizio di ottobre, e che i dati di Moderna" per il suo vaccino Spikevax "vengano ricevuti all'inizio di novembre". Lo ha sottolineato in conferenza stampa Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e Prodotti terapeutici per Covid-19 dell'Ema.

"Le valutazioni dovrebbero richiedere 4 settimane, se non ci saranno ulteriori aspetti da chiarire", ha aggiunto. Questo, dunque, renderebbe possibile il via libera a un primo vaccino under 12 per inizio novembre. Dall'ente regolatorio Ue hanno tuttavia precisato che ad oggi non è arrivata "alcuna richiesta di estensione di indicazione d'uso di vaccini anti-Covid nei bambini di età inferiore ai 12 anni". 

A ottobre il verdetto sulla terza dose

L'Ema ha poi fatto sapere che renderà noto "per l'inizio di ottobre" l'esito della valutazione sulla richiesta, avanzata da Pfizer/BioNTech per l'approvazione negli over 16 della terza dose del vaccino anti-Covid Comirnaty. Un 'booster' che, spiega Andrea Cavaleri, andrebbe somministrato almeno 6 mesi dopo la seconda dose. "L'Ema, insieme all'Ecdc", il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, "esamina costantemente le evidenze" provenienti "dalle campagne di vaccinazione, per valutare se i livelli di protezione offerti dai 4 vaccini" contro Sars-CoV-2 "autorizzati in Ue debbano essere potenziati con una dose di richiamo", ha ricordato Cavaleri.

"Tutti i vaccini attualmente approvati forniscono una forte protezione contro il ricovero in ospedale e la morte per Covid-19", ha ripetuto, ricordando che "la priorità rimane quella di assicurarsi che il maggior numero possibile di persone sia completamente vaccinato" con le due dosi previste dal ciclo di immunizzazione. Quanto ai pazienti immunodepressi, "gli studi sulle persone immunocompromesse - ha ribadito l'esperto, confermando quanto già indicato nel precedente punto stampa - mostrano che una dose aggiuntiva di vaccini a mRna può aumentare il livello di protezione" contro Covid. "I dati, sia per Comirnaty che per Spikevax", il vaccino di Moderna, "sono attualmente in fase di revisione".

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