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Sabato, 20 Aprile 2024
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A che punto è il vaccino per il coronavirus della Janssen

Inizia il test di fase 3 del candidato vaccino anti Covid-19 su 60.000 volontari

Tutto procede come da cronoprogramma: intoppi al momento non ce ne sono, ma difficile viene adesso. Negli Stati Uniti inizia il test di fase 3 del candidato vaccino anti Covid-19 dell'azienda Janssen, della Johnson & Johnson, basato su una sola dose. Si prevede di arruolare 60.000 volontari presso 215 centri negli Usa. Ad annunciarlo oggi sono stati Anthony Fauci, direttore generale dell'Istituto americano per le malattie infettive (Niaid), che fa parte del National Institutes of Health (Nih), e l'ente americano per la ricerca e biomedica Barda (Biomedical Advanced Research and Development Authority). E' il quarto test di fase 3 in corso negli Usa dopo quelli delle aziende Moderna, AstraZeneca e Pfizer, grazie a una corsa mai vista finora nel rilascio delle autorizzazioni.

Johnson & Johnson due mesi fa aveva annunciato che il suo nuovo candidato vaccino ha dimostrato di proteggere contro l’infezione da SARS-CoV-2, il virus che causa il COVID-19, in studi pre-clinici.  I dati, pubblicati su Nature, rivelano che il vaccino sperimentale della Società, basato su vettori derivati da adenovirus di serotipo 26 (Ad26) ha indotto una forte risposta immunitaria come provato dagli “anticorpi neutralizzanti”, riuscendo a prevenire infezioni successive e proteggendo completamente o quasi completamente dal virus i polmoni di primati non umani (NHPs) nello studio pre-clinico. Era partito quindi un trial clinico first-in-human su volontari sani negli Stati Uniti e in Belgio.

E' stata poi rispettata l’intenzione di passare ad una sperimentazione di fase 3 in settembre. Negli studi i ricercatori hanno prima immunizzato i primati non umani con una serie di prototipi di vaccino, per poi infettarli con il  SARS-CoV-2. Gli scienziati hanno scoperto che, dei sette prototipi di vaccino testati nello studio, l’Ad26.COV2.S (indicato come Ad26-S.PP nell’articolo su Nature) induceva i livelli più elevati di anticorpi neutralizzanti contro il SARS-CoV-2. Il livello anticorpale era correlato al livello di protezione, a conferma di precedenti osservazioni, proponendosi come potenziale biomarcatore della protezione vaccinale. I sei soggetti cui era stata somministrata una singola immunizzazione con Ad26.COV2.S non avevano virus rilevabile nel tratto respiratorio inferiore dopo l'esposizione al SARS-CoV-2, e solo in uno dei sei il tampone nasale ha rilevato livelli molto bassi del virus in due momenti temporali. 

L'obiettivo resta sempre un vaccino sicuro ed efficace da produrre su larga scala ed esportare in tutto il mondo. Il 30 marzo il Gruppo Johnson & Johnson aveva annunciato la selezione del "migliore candidato vaccino contro COVID-19 tra i prototipi risultanti dalle ricerche su cui lavora da gennaio 2020".

Che cosa sta facendo la Cina sul fronte vaccini

La Cina continuerà a condividere con altri Paesi le proprie buone pratiche di contenimento dell'epidemia di Covid-19, nonché la diagnostica e le terapie dedicate, offrendo supporto e assistenza alle nazioni più bisognose e garantendo la stabilità delle filiere di approvvigionamento dei materiali necessari a contrastare la diffusione dei contagi. A dirlo è stato il presidente cinese Xi Jinping, intervenendo in collegamento video al dibattito della 75/ma sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. La Cina, ha affermato il capo di Stato, parteciperà anche attivamente alla ricerca globale sull'origine e sui mezzi di trasmissione del virus. In questa occasione, Xi ha sottolineato l'impegno assunto dalla Cina per la cooperazione internazionale mentre i vari Paesi sono ancora alle prese con la pandemia. Al momento, diversi vaccini contro la Covid-19 sviluppati dalla Cina sono entrati nella fase III della sperimentazione clinica.

Quando il loro sviluppo sarà completato e saranno disponibili all'uso, ha ribadito Xi, questi vaccini saranno offerti per primi agli altri Paesi in via di sviluppo. A maggio, la Cina si è impegnata a stanziare 2 miliardi di dollari in due anni per contribuire alla risposta internazionale contro la Covid-19 e allo sviluppo economico e sociale nelle nazioni più colpite, in particolare nei Paesi in via di sviluppo. La Cina, ha affermato Xi nel suo discorso alle Nazioni Unite, onorerà tale impegno. Il Paese, ha aggiunto il presidente cinese, rafforzerà la cooperazione internazionale in vari settori come l'agricoltura, la riduzione della povertà, l'istruzione, le questioni femminili e quelle relative ai minori e la lotta ai cambiamenti climatici, sostenendo gli altri Paesi nella ripresa dello sviluppo economico e sociale.

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