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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lavoro e salute

Le aziende vaccineranno i propri dipendenti?

L'Inail potrebbe mettere a disposizione i suoi ambulatori. Il governo apre alla possibilità che le aziende procedano a vaccinare i lavoratori per potenziare la rete messa in campo contro il Covid. Non sarà in ogni caso una procedura alternativa, ma solo un "canale parallelo" con cui costruire quella "capillarità" necessaria

Siamo nel campo delle ipotesi. Ma il tema è sul tavolo. Il governo nell'incontro di ieri con le parti sociali ha indicato due obiettivi definiti: "Fare il punto sull'attuazione dei protocolli di sicurezza firmati nel marzo dello scorso anno", ma anche la "possibilità di utilizzare dei presidi che esistono all'interno delle aziende, quindi i medici aziendali, per le vaccinazioni" per "garantire in questo processo un accesso più fluido alle categorie di lavoratori più direttamente esposti al contagio". L'Inail potrebbe mettere a disposizione i suoi ambulatori.

Vaccini in azienda: come stanno le cose

L'incontro tra le parti sociali e il ministro del Lavoro, Andrea Orlando il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha visto i partecipanti analizzare tutte le armi in campo per la seconda fase della campagna vaccinale: "Ogni presidio ed ogni luogo dove può esserci un medico messo nelle condizioni, nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza, di accelerare le vaccinazioni è un fatto positivo per il Paese", quindi "risorse anche intere alle aziende per agevolare la vaccinazione dei dipendenti".

In ogni caso per farlo, è stato spiegato, servirà secondo quanto emerso una disponibilità di dosi "molto più larga di quella che c'è oggi", ma si punta a "cominciare ad organizzarsi" in tempi brevi perchè "questo sistema sia pronto, efficiente, efficace". Anche i protocolli di sicurezza andranno aggiornati in caso di necessità "alla luce di nuove evidenze scientifiche" e ai passi avanti fatti come, esempio, sulla disponibilità dei tamponi come strumenti di diagnosi e di prevenzione 

Il governo apre alla possibilità che le aziende procedano a vaccinare i propri dipendenti per potenziare la rete messa in campo contro il Covid. Non sarà però una procedura alternativa, ma solo un "canale parallelo" con cui costruire quella "capillarità" necessaria ad una campagna vaccinale che avrà come obiettivo un "mondo del lavoro covid free" ha assicurato il ministro del Lavoro. Servirà almeno un nuovo round dei tecnici tra i ministeri interessati, Lavoro e Salute, che poi condivideranno nuovamente il Protocollo con le parti sociali.

La rete di medici aziendali "non si sostituisce" alla rete territoriale

Riguardo all'inclusione di altri soggetti nella campagna di vaccinazione il governo non si nasconde la difficoltà del momento: "E' chiaro che per questo avremmo bisogno di una quantità di dosi di vaccino molto più larga di quanto abbiamo ora, ma fin da subito serve iniziare ad organizzarci in vista dell'obiettivo", ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza che ha partecipato all'incontro assieme al Generale Francesco Paolo Figliuolo, nuovo Commissario straordinario per l'emergenza Covid. Resta anche il fatto, come ribadito a più riprese lo stesso Orlando, che la rete di medici aziendali, imprese o grande distribuzione, "non si sostituisce" alla rete territoriale.

"Il ragionamento non mi sfugge: è chiaro che la rete dei medici aziendali arriva in aziende di una certa dimensione e non in altre, ma dobbiamo ricordare che ci sono gli accessi ordinari", rassicura ancora spiegando come l'obiettivo sia quello "di provare a ridurre il gap di accessi e dare opportunità in più". Per questo il governo utilizzerà anche gli ambulatori Inail "per far si che anche quel lavoratore che non ha un medico aziendale possa comunque accedere ad un ulteriore canale".

L'obiettivo sarebbe anche intercettare le categorie più fortemente esposte al rischio. Per questo Orlando ha annunciato come in uno dei prossimi decreti saranno inserite nuove misure ad hoc per questa categoria di lavoratori. Un intervento, questo, che in fase di conversione sarà sottoposto al confronto con sindacati e imprese. Ampliare la rete quindi: "ben venga" l'ipotesi che le aziende o la grande distribuzione vaccinino i propri dipendenti, ha spiegato al tavolo il Generale Figliuolo. Il governo chiede un accordo tra imprese e organizzazioni sindacali per somministrare le dosi a impiegati e familiari. Staremo a vedere.

Quella di vaccinare i lavoratori all'interno delle aziende è una proposta sostenuta anche da Confindustria e lanciata dal presidente nazionale Carlo Bonomi, soprattutto per quei lavoratori  impiegati in attività inderogabili per le aziende che dovendosi spostare in più luoghi sono maggiormente a rischio.

Ampliare i luoghi dove poter fare il vaccino è una priorità per tutti i paesi. In Francia, a partire dal 15 marzo, sarà possibile fare la vaccinazione anticovid anche in farmacia. Lo ha annunciato il primo ministro francese Jean Castex, spiegando che verrà utilizzato il vaccino AstraZeneca e le dosi saranno inizialmente disponibile per le persone di più di 50 anni con comorbilità. L'obiettivo del governo, se saranno consegnate le dosi promesse, è di vaccinare almeno 10 milioni di persone entro metà aprile.

Perché l’Italia è il primo Paese Ue a bloccare l'export di vaccini

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