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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cosa succede a luglio e agosto?

Il vaccino in vacanza con la seconda dose per i turisti nelle regioni italiane

I territori spingono per consentire di effettuare il richiamo anche nei luoghi in cui gli italiani trascorreranno le ferie estive, per mantenere il ritmo della campagna vaccinale e per sostenere il settore turistico, ma sarà necessario un confronto con il governo

L'ipotesi di effettuare il richiamo del vaccino anti covid in vacanza, nel luogo dove si trascorrono le ferie estive e non si è residenti, è spinta dalle regioni con sempre più determinazione. Gli obiettivi sono due: mantenere il ritmo attuale e sostenuto della campagna vaccinale, evitando una battuta d'arresto nei mesi di luglio e agosto, e sostenere il settore turistico in sofferenza. A inizio maggio il commissario per l'emergenza sanitaria Francesco Paolo Figliuolo aveva spiegato che stava pensando a luoghi ad hoc dove poter vaccinare, ovvero di "utilizzare strutture presso centri montani o estivi, che potrebbero dare un appeal a quel tipo di utenti". Oggi però il presidente del Friuli-Venezia Giulia e della Conferenza delle regioni, Massimiliano Fedriga, durante un incontro a Trieste, ha spiegato: "Abbiamo affrontato il tema con il generale Figliuolo. Se qualcuno pensa di poter gestire milioni di persone che vanno in vacanza in alcune località turistiche", ha bisogno di "personale per farlo. La regione in cui arrivano" i turisti "non deve avere solo mettere a disposizione dosi ma anche personale. Diventa molto difficile". Oltre al personale necessario, tra gli aspetti da perfezionare per realizzare l'ipotesi c'è anche quello di mettere i sistemi informativi delle regioni in comunicazione tra di loro.

Il vaccino in vacanza con la seconda dose per i turisti a luglio e agosto

Alcune regioni, tuttavia, hanno già aperto a questa possibilità, in attesa della decisione del governo. La possibilità di fare il richiamo in vacanza "sembra che sia una proposta di grande buonsenso - ha detto il governatore della Lombardia, Attilio Fontana -. Come è stato di buonsenso vaccinare tutte le persone che per motivi di studio e di lavoro si trovano in Lombardia, credo che si possa fare analogamente per chi è in vacanza". Prima dell'annuncio del commissario all'emergenza covid Figliuolo, proposte simili erano arrivate da alcune delle categorie che sperano in un'estate "covid free". Riviera Sicura, che riunisce oltre 250 strutture ricettive e stabilimenti balneari della Romagna, ha scritto al commissario, al governatore Stefano Bonaccini e all'Istituto superiore di sanità, chiedendo un meccanismo che consenta al turista di effettuare la vaccinazione programmata presso la regione di residenza anche nella regione dove sta trascorrendo le proprie vacanze.

C'è anche una base normativa dalla quale si potrebbe partire per consentire ai turisti di vaccinarsi al di fuori della propria regione: è l'ordinanza firmata da Figliuolo lo scorso 29 marzo, nell'ambito del piano di attuazione strategico nazionale per i vaccini. Il provvedimento sancisce infatti che "ciascuna regione o provincia autonoma proceda alla vaccinazione non solo della popolazione ivi residente ma anche di quella domiciliata nel territorio regionale per motivi di lavoro, di assistenza familiare o per qualunque altro giustificato e comprovato motivo che imponga una presenza continuativa nella regione o provincia autonoma".

In Veneto, il governatore Luca Zaia ha detto che la propria regione è pronta a somministrare la seconda dose di vaccino ai turisti italiani che decidessero di trascorrere lì le vacanze estive, in un periodo nel quale hanno programmato il richiamo. "Noi - ha spiegato - siamo in grado di organizzare senza problemi un'eventuale seconda inoculazione". In Basiicata, l'assessore regionale alle attività produttive, Francesco Cupparo, ha reso noto che "Basilicata turismo covid free" è il titolo del progetto che la regione realizzerà di nuovo la prossima estate, come già avvenuto nel 2020. Saranno attive le unità speciali Covid-19, che si occuperanno dei tamponi per i turisti e, quando ci saranno indicazioni nazionali, anche della somministrazione del  vaccino ai turisti che nelle rispettive regioni di residenza hanno già ricevuto la prima dose.

Sulla possibilità di vaccinare chi va in vacanza in un'altra regione, l’assessore alla Sanità della regione Lazio Alessio D'Amato è convinto che "ci sarà un accordo, è necessario per evitare una battuta d'arresto nel mese di agosto. Ne abbiamo parlato, il commissario Figliuolo è determinato, c'è un tema di sistemi informativi da mettere in comunicazione tra di loro, ma attraverso l'anagrafe vaccinale nazionale io credo che ci si arriverà in breve tempo". E aveva già aperto alla possibilità anche il presidente della regione Sicilia Nello Musumeci: "Dopo le parrocchie, andremo anche al mare, siamo pronti a fare le vaccinazioni anche negli stabilimenti balneari, naturalmente d'intesa con la federazione interessata e il consenso dei titolari. Non ci dobbiamo mai fermare, neppure in estate".

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