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Martedì, 23 Aprile 2024
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40 milioni di dosi in meno: l'Italia in ritardo sul vaccino per il coronavirus 

Sanofi consegnerà il suo prodotto soltanto nel 2022 a causa di un problema nella preparazione delle parti che costringerà a ripetere il trial. E anche AstraZeneca rallenta

Quaranta milioni di dosi del vaccino contro il coronavirus Sars-Cov-2 in meno. Questo costerà all'Italia l'annuncio di Sanofi-GSK e di AstraZeneca, che hanno fatto sapere che ci sarà un ritardo nel loro programma per il vaccino Covid-19 a base di proteine ricombinanti per migliorare la risposta immunitaria negli anziani.

40 milioni di dosi in meno: l'Italia in ritardo sul vaccino per il coronavirus 

"I risultati intermedi dello studio di fase 1/2 hanno mostrato una risposta immunitaria paragonabile a quella dei pazienti guariti dal COVID-19 negli adulti di età compresa tra 18 e 49 anni, ma una bassa risposta immunitaria negli anziani probabilmente a causa di una concentrazione insufficiente dell'antigene", hanno annunciato ieri le aziende in una nota. Le case farmaceutiche hanno in programma pertanto uno studio di fase 2b con una formulazione dell'antigene migliorata, che inizierà a febbraio 2021, incluso un confronto proposto con un vaccino per il COVID-19 autorizzato. La disponibilità del prodotto è ora prevista nel quarto trimestre del 2021 in attesa del completamento con successo del piano di sviluppo. Ovvero da ottobre a dicembre. Con un ritardo di tre o sei mesi nella consegna del preparato. Che va a riverberarsi su tutto il mondo e sull'Italia. Il vaccino di Sanofi ha bisogno di due dosi, può essere conservato a 2-8 gradi e per stimolare meglio il sistema immunitario contiene sostanze dette adiuvanti, fornite dall’azienda inglese Gsk. E in Italia non arriverà prima del 2022. 

Non si tratta di una novità in questo tipo di processi: in Australia uno dei primi preparati allo studio è saltato proprio a causa di una problematica tecnica che costringerà a ricominciare dall'inizio la fase di progettazione del vaccino. E il problema di Sanofi è simile a quello riscontrato da AstraZeneca a maggio: la quantità di principio attivo che deve contenere il vaccino. Ma la situazione va a combinarsi con quella del vaccino di Oxford che ancora non ha richiesto l'autorizzazione all'Ema perché c'è il problema delle dosi. La questione ha causato un rallentamento che si riverbererà nella consegna delle dosi (che dvoveva essere di 16 milioni tra gennaio e marzo e di 24 milioni tra aprile e giugno). L'Italia all'inizio del 2021 potrà dunque contare solo sul vaccino di Pfizer-BioNTech: 8,7 milioni di dosi nel primo trimestre e 8,7 milioni nel secondo (servono due dosi per l'immunizzazione). Certo, ci sono anche i 5 milioni di dosi di Moderna e quelle di Curevac ma anche qui siamo ancora in attesa dell'ok da parte delle agenzie del farmaco. 

Una campagna vaccinale lenta

E quindi, a dispetto degli annunci da parte dei governi, la campagna vaccinale per Covid-19 si preannuncia lenta. E lo sarà in tutta Europa, non solo in Italia. Sul fronte Usa, invece, la Food and Drug Administration (Fda) ha informato la Pfizer che intende procedere rapidamente con l'autorizzazione del vaccino che la casa farmaceutica Usa ha sviluppato con la tedesca BioNTech, ha reso noto il ministro della sanità americano Alex Azar su Twitter. Il via libera, ha poi spiegato, arriverà entro un paio di giorni. Anche il numero uno della Fda, Stephen Hahn, in una nota ha confermato che l'agenzia sta lavorando celermente per arrivare a un via libera per il vaccino Pfizer/BioNTech, dopo che la commissione di esperti Fda ne ha raccomandato l'autorizzazione. E intanto il ramo russo dell'azienda AstraZeneca ha dichiarato che intende utilizzare parte del vaccino Sputnik V russo in futuri studi clinici. 

Ieri intanto è stato pubblicato il bando di gara per il reclutamento di 3mila medici e 12mila infermieri da utilizzare a tempo determinato per la somministrazione dei vaccini. Il Commissario per l'Emergenza Domenico Arcuri ha infatti emanato oggi l'avviso pubblico e dal 16 dicembre sarà possibile inviare la propria candidatura mentre la scadenza della gara è fissata per il 28 dicembre. L'assunzione sarà per un massimo di nove mesi, rinnovabili in caso di necessità. La gara è rivolta a cittadini italiani, Ue ed extra Ue. Potranno aderire i medici pensionati, i laureati oltre agli infermieri e agli assistenti sanitari.

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