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Martedì, 23 Aprile 2024
La lotta al covid

Cos'è questa storia del vaccino prima ai liceali

"Sono loro la sorgente del contagio", dice il fisico Roberto Battiston. E intanto il ministro Speranza presenta il piano alle Camere: 202 milioni di dosi disponibili dal primo trimestre 2021, gratis per tutti

"Dagli studi che sono stati fatti, viene fuori che il maggior contagio arriva dai ragazzi tra i 15 e i 20 anni. In gergo si dice che sono una 'sorgente'. Io tra vaccinare prima tre milioni di liceali o ventisei milioni di over 50 vaccinerei prima i liceali così da eliminare la sorgente dei contagi". Ne è convinto Roberto Battiston, fisico sperimentale, professore all'università di Trento e già presidente dell'Agenzia spaziale italiana. In un'intervista al Corriere della Sera, Battiston si dice ottimista sul trend epidemiologico: "Se continuiamo a tenere lo stesso comportamento avuto fino ad oggi, all’inizio del 2021 potremo azzerare l’Rt".

"Il vaccino prima ai liceali"

Ma questo non significa poter dire finalmente addio all'epidemia. "Basta un dato per capire: il 29 settembre avevamo 50mila infetti attivi", argomenta Battiston che attribuisce questo dato alla riapertura delle scuole, "ma non dico che non bisogna riaprirle. Metà del Paese è legato in qualche modo alle scuole, e quindi agire soprattutto in quel che succede fuori dagli istituti". E proprio parlando di scuola, il professore di fisica sperimentale dice che il problema non sono gli studenti delle medie "che non influiscono in maniera significativa nella variazione dell’Rt. Il punto problematico sono i liceali, gli studenti delle scuole superiori". Per loro il grande problema è al di fuori dalla scuola e riguarda il nodo dei trasporti: "Se non stiamo attenti a questo la terza ondata sarà inevitabile". Da qui, secondo l'esperto, la necessità di vaccinare prima i liceali e poi gli over 50.

Il vaccino gratuito per tutti e non obbligatorio in Italia

Proprio oggi il ministro della Salute Roberto Speranza ha presentato in Senato il piano vaccini per l'Italia. "L'acquisto del vaccino è centralizzato e sarà somministrato gratuitamente a tutti gli italiani, non sarà obbligatorio. È probabile che siano necessarie due dosi per ogni vaccinazione, l'Italia ha opzionato 202 milioni di dosi. Le prime dosi potranno cominciare ad essere disponibili da gennaio", ha spiegato il ministro. L’Italia ha opzionato 202 milioni 573mila dosi di vaccino che, chiarisce Speranza, "rappresenterebbero una quantità sufficiente per vaccinare tutta la popolazione e conservare dosi di sicurezza". Sono due le date in cui l’Ema (l'Agenzia europea per i medicinali con sede ad Amsterdam) dovrebbe annunciare l’autorizzazione all’uso dei vaccini: il 29 dicembre per Pfizer e il 12 gennaio per Moderna.

Chi verrà vaccinato per primo

Le categorie con priorità saranno: quelle degli operatori sanitari e sociosanitari, dei residenti e del personale Rsa e delle persone in età avanzata insieme a persone con malattie croniche. Seguiranno poi dosi per specifici settori della popolazione come quella del personale essenziale, scolastico e delle forze di polizia. La distribuzione dei vaccini avverrà con il coinvolgimento delle forze armate. "Per i vaccini che necessitano di catena del freddo standard ci sarà un sito nazionale di stoccaggio e siti territoriali, per i vaccini con catena del freddo estrema questi saranno consegnati dalle aziende presso trecento punti vaccinali. Il confezionamento dei vaccini multidose richiede un numero di siringhe e diluente e il commissario straordinario assicurerà il materiale necessario".

Nella fase iniziale, ha spiegato ancora il ministro Speranza, ci saranno vaccinazioni centralizzate presso gli ospedali o con unità mobili. Si stima un fabbisogno di circa 20mila persone per attuare la campagna. "Si ricorrerà a professionalità esistenti nel Paese anche con la pubblicazione di un 'invito' per partecipare alla campagna di vaccinazione nonché alla stipula di accordi con il ministero della Ricerca per contatti con le scuole di specializzazione medica. E per questo ringrazio il ministro Manfredi. Migliaia di iscritti alle scuole di specializzazione parteciperanno alla campagna vaccinale".

La Gran Bretagna approva il vaccino Pfizer-BioNTech

E intanto la Gran Bretagna ha approvato, come primo Paese al mondo, l'uso del vaccino contro il coronavirus messo a punto da Pfizer/BioNTech. Lo rende noto la Bbc, spiegando che l'ok è arrivato dall'agenzia britannica Mhra, secondo la quale il vaccino, efficace al 95%, sarà distribuito dalla prossima settimana. Entro pochi giorni, quindi, saranno vaccinate le persone considerate maggiormente a rischio e che hanno la priorità.

La Gran Bretagna ha già ordinato 40 milioni di dosi, sufficienti per vaccinare 20 milioni di persone, dato che sono necessarie due iniezioni ciascuna. "L'aiuto sta arrivando. Il sistema sanitario nazionale è pronto per iniziare le vaccinazioni all'inizio della prossima settimana", ha scritto su Twitter il ministro alla Salute britannico Matt Hancock.

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