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Venerdì, 19 Aprile 2024
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"Chi non si vaccina rischia il licenziamento"

Raffaele Guariniello, ex magistrato ed esperto di sicurezza sul lavoro: "Il datore è obbligato a predisporre misure organizzative per tutelare la salute, ma se questo non è possibile si rischia la rescissione del rapporto"

Chi non si vaccina contro il coronavirus Sars-CoV-2 rischia il licenziamento. Lo spiega oggi l'ex magistrato Raffaele Guariniello, esperto di diritto alla salute, in un'intervista al Fatto Quotidiano in cui spiega che il fondamento della sua convinzione risiede nell'articolo 279 del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, che "impone al datore di lavoro di mettere a disposizione “vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologico, da somministrare a cura del medico compe tente”. Il Covid-19 rientra tra gli agenti biologici, peraltro compreso nel gruppo dei più insidiosi, come stabilito da due decreti legge che hanno recepito una direttiva europea. Quindi, a norma di legge, essendo – come speriamo tutti – ora a disposizione un vaccino per il Covid (l’agente biologico), il datore di lavoro è tenuto a mettere “a disposizione” vaccini efficaci. Stiamo parlando di milioni e milioni di persone, dipendenti (e non) privati e pubblici". 

"Chi non si vaccina rischia il licenziamento"

E la stessa norma, continua Guariniello, impone al datore di lavoro l’allontanamento temporaneo del lavoratore in caso di inidoneità alla mansione su indicazione del medico competente.  E qui sta il punto: "La legge prevede l’obbligo di allontanare il lavoratore e di adibirlo ad altra mansione, ma solo “ove possibile”. La Cassazione ritiene che tale obbligo di repechage (ripescaggio) non può ritenersi violato quando la ricollocazione del lavoratore in azienda non è compatibile con l’assetto organizzativo stabilito dall’azienda stessa. Insomma, il datore di lavoro è obbligato a predisporre misure organizzative per tutelare il lavoro, ma se questo non è possibile si rischia la rescissione del rapporto di lavoro". Questo non oggi, ma una volta decaduto il divieto di licenziamento, conclude l'ex magistrato. 

Per il medico Pier Luigi Bartoletti, che sarà tra i primi a inocularsi il vaccino e lo sostiene in un colloquio con La Stampa, chi non vuole vaccinarsi "è folle" e gli consiglia "di andare a fare due chiacchere con chi se lo è preso, così il virus non lo sottovaluta più. È un’esperienza che rovina psicologicamente quando non lo fa fisicamente. E il vaccino è l’unica arma che abbiamo per sconfiggere la pandemia". Mentre il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ieri durante Porta a Porta si è detto pronto a intervenire nei confronti dei medici e degli operatori sanitari che rifiutano il vaccino: "C’è un dibattito tra di noi sugli operatori sanitari. Ma aspettiamo, vediamo, sono tutte persone responsabili, sanno che di fronte a una pandemia garantire i pazienti è una priorità per tutti. Se dovessimo andare in difficoltà potremmo valutare soluzioni alternative". 

Ieri il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri ha fatto sapere che le dosi del 27 dicembre, 9.750, devono essere usate entro quattro giorni. Nella settimana che inizia il 28, inoltre, arriveranno 450 mila dosi, che verranno portate nei 300 punti di somministrazione individuati dalle regioni. Nei giorni successivi arriveranno le altre fiale, fino a un totale di 1,8 milioni di dosi.

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