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Giovedì, 25 Aprile 2024
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I 10mila italiani che riceveranno il vaccino domenica 27 dicembre, gli effetti collaterali e gli eventi avversi

Si parte con la prima dose destinata ai volontari. Nei primi giorni di gennaio arriverà un milione di altri preparati: priorità a operatori sanitari e anziani. Gli effetti indesiderati e le reazioni allergiche documentate

Sono 9750 gli italiani che domenica 27 dicembre riceveranno la prima dose del vaccino Pfizer-BioNTech contro il coronavirus Sars-CoV-2. Salvo cambi di programma dell'ultima ora, i furgoni della Pfizer lasceranno il Belgio il 24 dicembre e al confine italiano l'Esercito prenderà in consegna le dosi che saranno portate a Roma il giorno dopo. Il 26 dicembre i vaccini saranno arrivati all'ospedale Spallanzani dove, il 27 mattina, verranno somministrate le prime dosi da inoculare ad alcune unità del personale medico e infermieristico. La prima vaccinata, fa sapere lo Spallanzani, sarà un'infermiera. 

I diecimila italiani che riceveranno il vaccino domenica 27 dicembre

Comincerà così l'operazione di somministrazione, che all'inizio servirà soltanto ai volontari: le regioni hanno già cominciato a convocarli e a dargli appuntamento per la domenica, mentre nei primi giorni di gennaio arriveranno 1 milione e 874 mila dosi che sono già state suddivise tra le Regioni in base al numero di appartenenti alle categorie che vanno coperte per prime contro Covid-19. Dopo tre settimane sono attesi altri 2,5 milioni di dosi. Chi verrà vaccinato contro il coronavirus? Repubblica spiega oggi che il ministero alla Salute ha indicato le priorità.

Prima toccherà agli operatori sanitari e agli ospiti e al personale delle Rsa, residenze per anziani. In Italia sono in tutto circa 1,9 milioni di persone. A seguire sarà la volta degli ultra ottantenni (4,4 milioni) di chi ha tra i 60 e i 79 anni (13,4 milioni) e di chi ha almeno una patologia cronica (7,4 milioni). Successivamente si passerà al resto della popolazione. 

Per tutti ci sarà un richiamo entro tre settimane dalla somministrazione della prima dose. Nel pomeriggio del 27 partirà la campagna di vaccinazione anche nelle altre regioni d'Italia: 1620 dosi raggiungeranno la Lombardia, 685 la Sicilia, 910 il Piemonte. Al Lazio toccheranno 955 dosi. Nei giorni successivi i camion raggiungeranno direttamente i 287 hub individuati dalle Regioni e dal ministero della Salute, tra ospedali e Asl, per la materiale consegna del vaccino, considerato che ogni flacone deve esser conservate a meno 70 gradi in apposite celle frigorifere. 

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Chi farà il vaccino Pfizer contro il coronavirus, gli effetti collaterali e gli eventi avversi

Sempre Repubblica spiega che della somministrazione all’inizio si occuperà il personale delle aziende sanitarie e ospedaliere. Dopo, quando si dovrà vaccinare il grosso della popolazione entreranno in campo medici, infermieri e amministrativi assunti a termine dal commissario per l’emergenza Domenico Arcuri. Ai bandi si sono già presentati i 15mila professionisti richiesti. 

Per domani è previsto il via libera formale della Commissione Europea e sempre il 23 dicembre le agenzie europee del farmaco, tra cui l'Aifa, riceveranno le schede tecniche e informative sul prodotto. La procedura di autorizzazione centralizzata non prevede un secondo passaggio su base nazionale. Il Corriere della Sera oggi aggiunge che ogni vaccinazione, tra tempo di somministrazione e consenso informato, richiede 30 minuti circa: "Il prodotto di Pfizer sarà consegnato in flaconi da 5 dosi ciascuno sotto forma di polvere da diluire. Il commissario per l’emergenza ha acquistato siringhe anti-spreco che assicurano l’estrazione dal flacone unico della quantità di liquido ottimale. Ci sarà un sistema rigoroso di registrazione: a chi va la dose, quando l’ha ricevuta, chi fa la puntura". E gli effetti collaterali? 

L’azienda Pfizer ha descritto gli effetti collaterali in uno studio pubblicato sul New England Medical Journal: su quasi 40 mila pazienti (20 mila il gruppo di controllo) è stata documentata la presenza di effetti indesiderati di lieve o moderata entità come dolore nel punto di iniezione, malessere, astenia, febbre nel 20% dei pazienti, un po’ più accentuati rispetto a quelli conseguenti al vaccino anti influenzale.

Per quanto riguarda gli eventi avversi, Su 270 mila persone già vaccinate in Gran Bretagna sono stati identificati 6 casi possibili di reazione allergica, in gran parte moderati (fonte Ema). Aifa ha organizzato un sistema di tracciamento per la segnalazione di eventi avversi.

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