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Giovedì, 18 Aprile 2024
E la seconda dose del vaccino

Come il governo vuole salvare le vacanze degli italiani (e la seconda dose del vaccino)

Il generale Figliuolo ordina di programmare le ferie in base all'immunizzazione. Ma intanto l'esecutivo punta a ritardare il richiamo dell'immunizzazione. Aifa dà il via libera. E un nuovo studio su Nature dice: così il farmaco è ancora più efficace

"Niente vaccini in vacanza. Bisogna organizzare le ferie in base all'appuntamento per la seconda dose". Ieri il commissario straordinario all'emergenza Francesco Paolo Figliuolo ha spiegato che non vuole "voli pindarici" sulla possibilità di organizzare i richiami nei luoghi di villeggiatura. Un piano che era stato immaginato dalle Regioni per evitare che gli italiani debbano tornare a casa per un giorno o, peggio, rinunciare alle vacanze a causa dell'immunizzazione da completare. 

Come il governo vuole salvare le vacanze degli italiani (e la seconda dose del vaccino)

Ma ora anche il governo vuole provare a salvare le vacanze degli italiani e la seconda dose del vaccino. Secondo un'idea che ieri lo stesso Figliuolo ha annunciato: effettuare i richiami dopo tre mesi, almeno per chi si è vaccinato con Pfizer e Moderna. "Oggi sappiamo che il vaccino Astrazeneca si può fare dalle 4 alle 12 settimane tra prima e seconda dose; con i vaccini a Rna ci sono 42 giorni - ha spiegato il generale Figliuolo - Ci sono studi recenti che dicono addirittura che dopo 90 giorni c'è il meglio della performance. Chiaramente ce lo dovranno dire gli scienziati, io dico solo quello che ho letto su questi studi". Quello delle seconde vaccinazioni durante l'estate "potrebbe essere un non problema - ha sottolineato Figliuolo - La soluzione c'è già. Basta essere molto aderenti a quelle che sono le necessità dei cittadini. Io credo che in un hub vaccinale come questo uno viene e chiede di spostare la seconda dose di una o di due settimane e ritengo che questa sia la soluzione migliore". "Però - ha concluso - sono aperto a qualsiasi altra proposta che le Regioni vorranno farmi. 

In realtà la soluzione ci sarebbe se l'Italia fosse un paese digitalizzato come gli altri grandi d'Europa. E potesse usare una banca dati vaccinale nazionale che permettesse di programmare per ciascuno la seconda dose nel luogo che ogni italiano potrebbe comunicare di volta in volta. Però questo ad oggi non è possibile. Perché, spiega La Stampa, sei Regioni hanno adottato la piattaforma di Poste per gestire prenotazioni e richiami, mentre nelle altre ognuna ha fatto da sè. E quindi i sistemi non si "parlano". Anche se c'è chi, come il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, che ieri a Rainews24 ha ragionato ad alta voce attorno all'ipotesi di un pacchetto soggiorno-vaccino alle Eolie: "Una proposta ambiziosa, ma siamo convinti di trovare la condivisione di Roma. Stiamo andando anche oltre, studiando la possibilità per il turista che non ha ancora fatto il vaccino e che viene a fare le vacanze in Sicilia di farlo qui. È una proposta che abbiamo formalizzato al generale Figliuolo e crediamo di non essere la sola Regione ad avere avanzato questa proposta. Non è escluso che nelle prossime ore possa arrivare la conferma. Il nostro Servizio sanitario regionale è pronto anche ad offrire questo supporto". 

Più o meno la stessa idea del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri:  "La seconda dose può essere posticipata e questa è un'opportunità, ciò significa che in caso di vacanza può essere fatta nei tempi giusti prima della partenza o al ritorno. Questa è la cosa più di buon senso". La soluzione più a portata di mano è quindi quella di ritardare la seconda dose del vaccino il più possibile in base alle caratteristiche di ogni siero. Uno studio dimostra che spostando a tre mesi il richiamo gli anticorpi generati triplicano. Ne ha parlato ieri il presidente dell'Aifa Giorgio Palù, che fa parte anche del Comitato Tecnico Scientifico, durante la sua audizione in commissione sanità al Senato: "Per i vaccini è molto importante la risposta cellulo-mediata e questo è così vero che sulla rivista Nature è uscito un lavoro che dimostra come ritardando di 90 giorni la seconda dose con un vaccino a mRna la risposta che si ottiene è ancora più forte. La seconda dose può essere posticipata di alcune settimane".

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Posticipare la seconda dose del vaccino per lasciare agli italiani le vacanze

E proprio La Stampa oggi fa sapere che i tecnici del ministero della Salute stanno studiando la pratica, a cominciare dalla solidità dello studio pubblicato su Nature: secondo la prestigiosa rivista scientifica il vaccino è ancora più efficace con il posticipo. Ma lo slittamento a tre mesi dei richiami di Pfizer e Moderna divide gli scienziati e il Cts. "Ad oggi non c’è motivo di estendere ancor di più il richiamo perché abbiamo abbondanza di vaccini", dice l’immunologo della Statale di Milano e componente dello stesso comitato, Sergio Abrignani, che però sembra ignorare il problema villeggiatura. Secondo quanto dichiarato da Palù invece l’Agenzia italiana del farmaco "ha deciso di procrastinare la seconda dose" dei vaccini a mRna "sia per motivi scientifici che per esigenze pratiche. Almeno quattro studi britannici – spiega – dimostrano l’efficacia dei vaccini con questi tempi” di somministrazione "ma anche la presenza di anticorpi che neutralizzano il virus al suo ingresso". 

Intanto però sono ben 4 milioni gli italiani che non si sono vaccinati nonostante l'offerta alla loro fascia d'età. Tra questi, ben tre milioni sono sessantenni e 1,2 milioni hanno 70 anni. Ben 120mila sono in Sicilia, ovvero la Regione che vuole regalare alle altre le dosi di AstraZeneca non utilizzate proprio a causa dell'ostilità della popolazione nei confronti del siero finito nella bufera dopo gli stop & go dell'Ema e dell'Aifa. Ma ci sono anche gli irraggiungibili, ovvero quelli che non sanno come prenotare la dose o non sono in grado di muoversi da casa né di arrivare all'hub vaccinale più vicino. Per questi si immaginano due soluzioni: una è la task force vaccinale che va casa per casa. L'altra è la vaccinazione tramite il medico di famiglia. Intanto ieri è stata respinta dal Tar la richiesta di sospendere il prolungamento dell'intervallo fra prima e seconda dose del vaccino Pfizer, che secondo le indicazioni dell'azienda era di 21 giorni.

Alcune Regioni come la Lombardia lavorano proprio a questo, con il secondo shot anticipato o posticipato di pochi giorni. Così come in queste ore diverse Regioni stanno organizzando open day, sia per smaltire le scorte di Astrazeneca che per evitare di fissare troppi appuntamenti soprattutto nel mese di agosto e in vista delle vacanze. Nel Lazio da luglio otto hub saranno dedicati alle inoculazioni per i giovani e senza fasce d'età. E prosegue il lavoro di distribuzione, con l'arrivo di carichi per altri tre milioni di dosi tra il 20 e il 24 maggio: oltre ai 2,1 milioni di Pfizer, dovrebbero essere consegnati anche 200mila shot di Johnson & Johnson, 500mila di Astrazeneca e oltre 100mila di Moderna. 

La seconda dose in vacanza

In vista del meccanismo di compensazione previsto dalla stessa struttura commissariale per l'Emergenza, potrebbero essere assecondate le richieste delle regioni più avanti, come Veneto, Lombardia, Lazio e Piemonte: per loro potrebbero esserci a disposizione le 500mila nuove dosi in arrivo del siero anglo sevedese. Una richiesta alla quale si è aggiunta in queste ore anche la Toscana, che ora sembra procedere spedita. Il Piemonte punta invece a rendere le sue montagne Covid free attraverso l'immunizzazione di tutti i residenti dei comuni montani.

Intanto in un'intervista al Corriere della Sera Luca Zaia presidente della Regione Veneto, si dice possibilista ma dubbioso sulla seconda dose del vaccino in vacanza: "Io non credo che ci sia quello che viene in vacanza per farsi la seconda dose di vaccino. Ma se un turista se la deve fare, è giusto che noi gliela diamo. E non soltanto agli italiani: se ci autorizzano anche agli stranieri". Secondo Zaia  i turisti "dobbiamo tutelarli e coccolarli in tutte le maniere... Quante volte abbiamo parlato di vacanze sicure? E' ora di dimostrarlo". Come farlo? "Si rilascia un certificato che riporta il lotto del vaccino e poi il turista potrà far registrare la vaccinazione a casa. Semmai dobbiamo smetterla di affidare le pratiche all'ufficio complicazioni affari semplici", spiega Zaia. Il coprifuoco? "A me pare strano che resti in piedi questa cosa del coprifuoco, mi sembra diventato un totem... Per il coprifuoco non ha più senso di esistere", peraltro "se l'origine del male è la trasmissione del virus è innegabile che ci siano molti più assembramenti di giorno che di notte".

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