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Giovedì, 25 Aprile 2024
Contagi in aumento

Il vaiolo delle scimmie fa paura: "Diffusione inattesa e preoccupante"

Ilaria Capua, direttrice dell'One Health Center of Excellence dell'Università della Florida, lancia l'allarme: "Non andrà via da solo e i casi continuano a crescere"

L'infezione da vaiolo delle scimmie "è all'inizio di un percorso di diffusione inatteso e preoccupante. E' urgente intervenire, perché non andrà via da solo e i casi continuano a crescere". A lanciare l'allarme è la virologa Ilaria Capua, direttrice dell'One Health Center of Excellence dell'Università della Florida, su Twitter. I casi di Monkeypox virus segnalati nel mondo "sono tanti", sottolinea Capua, dopo che il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha dichiarato il vaiolo delle scimmie emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale (Pheic). Per Capua, questo virus "bisogna tenerlo sotto controllo" e serve una strategia condivisa perché "non si può affrontare un'emergenza del genere pensando di gestirsela ognuno a modo suo". 

Vaiolo delle scimmie, via libera in Europa al vaccino Imvanex 

Al 22 luglio il totale dei casi di vaiolo delle scimmie segnalati all'Oms e confermati era di 16.016, più 73 casi probabili, inclusi 5 decessi.

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Nell'epidemia in corso la malattia "si sta diffondendo in alcune comunità di uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini", evidenzia Capua precisando che "questa esplosione che il contagio attraverso la trasmissione sessuale è qualcosa che non era stata messa bene a fuoco: nel 2008 ci sono stati dei casi negli Stati Uniti, ma meno di 10". Ora l'infezione "la si sta studiando, si sta cercando di capire come mai si diffonda all'interno di alcune comunità". Capua ricorda che "il virus ha come serbatoio i roditori, non le scimmie (è stato trovato per caso in scimmie di laboratorio, ndr). Il virus circola nelle popolazioni di roditori, in particolare dell'Africa subsahariana", ma "potremmo avere a breve - ammonisce l'esperta - serbatoi di vaiolo della scimmia anche fra i roditori europei".

La necessità di vaccinare i gruppi ritenuti a rischio è ribadita da Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. "I dati epidemiologici dicono che i casi riguardano prioritariamente una popolazione abbastanza ristretta: maschi, tra i 20 e i 40 anni, che si sono contagiati preferenzialmente per via sessuale o per contatto diretto. E' urgente raccomandare la vaccinazione e altri provvedimenti preventivi a queste persone", ribadisce l'esperto. "Provo molta tristezza, oggi - scrive Bassetti - a leggere le dichiarazioni dei 'monoteisti del Covid' che, dopo aver consigliato male il ministro, ora affermano che Monkeypox virus è un problema da non sottovalutare. Fino a ieri non sapevano neanche cosa fosse non avendone mai visto un caso. Gli rivolgo nuovamente l'invito ad ascoltare di più gli infettivologi che fanno i medici ogni giorno negli ambulatori e nelle corsie degli ospedali. In Italia purtroppo l'igiene pubblica ha fallito sul Monkeypox - ribadisce lo specialista - perché era ed è troppo intenta a sperare che il Covid non diventi quello che nella realtà è già diventato: un problema curabile, gestibile e che non deve più fare paura e notizia". 

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