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Mercoledì, 29 Novembre 2023
L'allarme

Vaiolo delle scimmie, oltre 500 casi in Italia: vaccinazioni più vicine

Confermati 505 contagi. Di questi 149 sono collegati a viaggi all'estero e solo 4 sono donne. Il virologo Pregliasco: "Paura che diventi endemico". Si valora alla circolare ministeriale per definire la platea dei soggetti da vaccinare e i criteri

L'Italia supera i 500 casi di vaiolo delle scimmie. Secondo l'ultimo report pubblicato sul sito del ministero della Salute, i contagi confermati sono 505. Di questi 149 sono collegati a viaggi all'estero. Si tratta prevalentemente di uomini, solo 4 le donne contagiate.  La regione con più contagi è la Lombardia, 232, seguita da Lazio (104), Emilia Romagna (57), Veneto (33) e Piemonte (18).  vaiolo-3

"Il violo delle scimmie è un virus che nelle sue variazioni ha ridotto un po' la sua sintomatologia. In Africa i casi si riferivano a persone devastate da vescicole al volto, al torace e al palmo delle mani, mentre ora molte forme si riferiscono a qualche vescicola al pube. Ha quindi una grande capacità diffusiva dal punto di vista del comportamento dei singoli", spiega il virologo dell'università Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, alla Dire. "Quello che ci fa paura - aggiunge l'esperto - è che ci possa essere un contagio su alcuni roditori e che diventi endemico, perché in Africa si trasmette attraverso i morsi dei topi. Qui da noi la via principale è invece legata alle vescicole che si rompono durante un atto sessuale". Per Fabrizio Pregliasco si tratta, dunque, di un fatto di comportamento e di capacità diffusiva. "È un po' come il Covid, e anche se ha una minore capacità di diffusione lo si prende stando vicino a una persona infetta. Questo può accadere anche attraverso i droplet, anche se è necessaria una vicinanza notevole. Può essere trasmesso anche con il liquido seminale ma il contagio avviene soprattutto attraverso lo sfregamento delle vescicole piene di virus", conclude.

Vaiolo delle scimmie, verso il vaccino

L'Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma è "pronto a partire con il vaccino del vaiolo per Monkeypox", annuncia l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, nel bollettino Covid quotidiano. Si attende però che il ministero indichi la platea: cioè a chi è destinato il vaccino. Per la somministrazione si prevede una prima dose e un richiamo dopo un intervallo di 2-3 mesi.

 "Lo Spallanzani - precisa il direttore generale dell'Istituto, Francesco Vaia - ha offerto la propria disponibilità a essere centro regionale di riferimento per la vaccinazione per il Monkeypox. Abbiamo offerto, inoltre, la nostra expertise anche con il contributo delle associazioni per una corretta campagna di informazione. Attendiamo le linee guida ministeriali alle quali stiamo attivamente collaborando"

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