Vaiolo delle scimmie: quali sono i sintomi lievi più comuni
Febbre e mal di testa, ma anche ingrossamento dei linfonodi: mentre continuano ad arrivare segnalazioni di nuovi casi il ccomitato per la sicurezza sanitaria dell'Ue ha in programma una riunione per capire quali contromisure adottare. L'Oms assicura: "È possibile contenere i contagi nei Paesi in cui la malattia non è endemica"
Ben 67 casi accertati, di cui quattro in Italia, tra nove Paesi dell'Unione europea, contagi che salgono sopra le 90 unità se si includono anche nazioni esterne all'Europa. La diffusione del vaiolo delle scimmie inizia a preoccupare l'Oms, che valuta l'innalzamento del livello di emergenza. Intanto nella giornata di oggi è in programma una riunione del comitato per la sicurezza sanitaria dell'Ue. Come ha spiegato la commissaria europea alla Salute, Stella Kyriakides, l'autorità di risposta e preparazione alle emergenze sanitarie (Hera), il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l'Agenzia europea per i medicinali (Ema) sono al lavoro per fronteggiare questo virus e garantire disponibilità di vaccini e trattamenti. Preoccupazione sì, ma niente allarmismi. L'Organizzazione mondiale della sanità ha assicurato che "è possibile contenere la trasmissione dei casi di vaiolo delle scimmie nei Paesi in cui la malattia non è endemica". Ovviamente, si tratta di un virus di cui sappiamo ancora molto poco: soltanto l'analisi della sequenza genetica consentirà agli esperti di capire se c'è stata o no una mutazione.
Vaiolo delle scimmie: sintomi e durata della malattia
Ma quali sono i sintomi più comuni? Come riporta l'Ecdc, negli esseri umani il vaiolo delle scimmie si manifesta in maniera più lieve rispetto al vaiolo. Inizia con febbre, mal di testa e dolori muscolari. Come distinguere il vaiolo delle scimmie dal vaiolo? La principale differenza tra i sintomi che riguarda i recenti contagi è relativa all'ingrossamento dei linfonodi (linfoadenopatia), che invece non avviene nella malattia "classica". Il periodo di incubazione solitamente è di 7-14 giorni, ma può arrivare anche a 21.
Ecco i principali sintomi del vaiolo delle scimmie evidenziati dall'Ecdc
- Febbre
- Male alla testa
- Dolori muscolari
- Mal di schiena
- Linfonodi ingrossati
- Brividi
Inoltre, entro i primi tre giorni dalla comparsa della febbre il paziente sviluppa un'eruzione cutanea, che spesso inizia dal viso per poi diffondersi sul resto del corpo. La gravità delle lesioni progredisce con il passare del tempo, fino a raggiungere lo stato di pustole ed infine croste. La malattia dura in genere tra le due e le quattro settimane, ed in Africa uccide un paziente su dieci.
L'Oms: "Si può contenere, sintomi lievi"
La sorveglianza prosegue ma, come specificato dall'epidemiologa Maria Van Kerkhove, esperta dell'Organizzazione mondiale della sanità, che si occupa di malattie emergenti e zoonosi ed è Technical lead per Covid-19, "questo virus non è il Covid. Finora, anche se non ho i numeri esatti, stiamo parlando di meno di 200 casi fra confermati e sospetti. È una situazione contenibile, in particolare nei Paesi" non endemici "dove stiamo assistendo a questi focolai, in Europa e in Nord America. Ma non possiamo distogliere lo sguardo da ciò che sta accadendo in Africa e nei Paesi endemici". Intanto Andrea Ammon, direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), ha pubblicato una prima valutazione del rischio della malattia: "La maggior parte dei casi attuali di vaiolo delle scimmie in Europa si è presentata con sintomi di malattia lievi e, per la popolazione più ampia, la probabilità di diffusione è molto bassa. Tuttavia, la probabilità di un'ulteriore diffusione del virus attraverso uno stretto contatto, ad esempio durante le attività sessuali tra persone con più partner, è considerata alta".
Nuovi casi in Francia e Marocco
Come anticipato ad inizio articolo, in Italia i casi di vaiolo delle scimmie sono arrivati a quattro, l'ultimo quello diagnosticato ad Arezzo, e altre 15 persone sono in osservazione, mentre sono oltre 190 i casi accertati nelle ultime settimane in 16 Paesi di Europa, Stati Uniti, Canada e Australia. Nelle ultime ore tre nuovi casi sono stati registrati in Francia, come spiegato in una nota diffusa dall'Agenzia nazionale della sanità pubblica: "A oggi questi casi sono sopraggiunti principalmente, ma non unicamente, in persone che hanno avuto relazioni sessuali ma senza contatti diretti con altre di ritorno da zone endemiche". Il primo caso era stato individuato nella regione dell'Ile-de-France il 19 maggio scorso. Nel frattempo i primi tre casi di vaiolo delle scimmie sono stati individuati anche in Marocco. Secondo il ministero della Salute marocchino "i pazienti in buona salute e sotto controllo medico". Un altro caso sospetto è stato notificato in Slovenia e riguarda un uomo tornato dalle Canarie, attualmente ricoverato in ospedale con sintomi lievi.