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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Contromisure

Vaiolo delle scimmie: la Spagna pensa già ai vaccini

Per contenere il focolaio le autorità sanitarie avrebbero già avviato le procedure per acquistare migliaia di dosi di vaccino contro il vaiolo tradizionale. Ma non ci sarà un'immunizzazione di massa com'è stato per il Covid

La Spagna corre ai ripari dopo i casi di vaiolo delle scimmie registrati nel Paese. Per contenere il focolaio  (finora ci sono 7 casi confermati e altri 25 sospetti) il ministero della Salute spagnolo sta finalizzando l'acquisto di migliaia di dosi di vaccino contro il vaiolo "tradizionale" che tuttavia dovrebbero risultare efficaci anche contro il Monkeypox virus, come suggerito anche dall'infettivologo del San Martino di Genova Matteo Bassetti. A riportare la notizia è il quotidiano El Pais che cita fonti sanitarie.

A differenza di quanto accaduto col Covid tuttavia non ci sarà nessuna campagna vaccinale di massa: il vaccino verrà somministrato solo ai contatti dei casi confermati, utilizzando la "strategia ad anello" che venne già messa in campo per eradicare il vaiolo negli anni '70. L'idea è dunque quella di vaccinare solo coloro che hanno maggiori probabilità di essere infettati. 

Il vaccino in questione si chiama Imvanex ed è prodotto dall'azienda danese Bavarian Nordic. L'Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ne ha autorizzato l'uso nel 2013 contro il vaiolo tradizionale, motivo per cui "il suo uso in Spagna sarebbe off-label" spiegano al quotidiano le fonti citate, "sebbene ci siano prove sufficienti sulla sua sicurezza ed efficacia" anche contro il vaiolo delle scimmie. Tant'è che negli Stati Uniti, lo stesso vaccino è commercializzato con un altro nome e risulta approvato anche contro il Monkeypox virus. 

Primo caso identificato in Italia

Intanto proprio oggi è arrivata la notizia del primo caso di vaiolo delle scimmie identificato in Italia. A contrarre la malattia è stato un ragazzo tornato dalle isole Canarie, che si era presentato in ospedale a Roma con sintomi riconducibili al virus. "Il quadro clinico - dicono dall'istituto Spallanzani - è risultato caratteristico e il Monkeypox virus è stato rapidamente identificato con tecniche molecolari e di sequenziamento genico dai campioni delle lesioni cutanee. La persona è ricoverata in isolamento in discrete condizioni generali". Potrebbe non essere in solo ad avere contratto l'infezione. Sono in corso indagini epidemiologiche e il tracciamento dei contatti su altri due casi sospetti. 

Cos'è il vaiolo delle scimmie e quali sono i sintomi

I casi di Monkeypox virus in Europa (e non solo) sono in rapido aumento con decine di infezioni registrate negli ultimi giorni, di cui nove nel solo Regno Unito. Il vaiolo delle scimmie è un'infezione virale solitamente associata ai viaggi in Africa occidentale. La trasmissione all'uomo può avvenire attraverso il contatto con un animale o un essere umano infetto o con materiale corporeo umano contenente il virus. La trasmissione tra gli esseri umani avviene principalmente attraverso grandi goccioline respiratorie. Poiché le goccioline non possono viaggiare lontano, è necessario un contatto faccia a faccia prolungato. Il virus può anche entrare nel corpo attraverso fluidi corporei, materiale della lesione o contatto indiretto con materiale della lesione.  

I sintomi del Monkeypox virus includono febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi ingrossati, brividi ed esaurimento. In genere si sviluppa un'eruzione cutanea. Questo spesso inizia sul viso e poi si diffonde ad altre parti del corpo, compresi i genitali.  

L'eruzione cutanea attraversa diverse fasi e può assomigliare alla varicella o alla sifilide, prima di formare finalmente una crosta, che in seguito cade. La differenza nell'aspetto da varicella o sifilide è l'evoluzione uniforme delle lesioni. Il periodo di incubazione è in genere da 6 a 16 giorni, ma può arrivare fino a 21. Quando la crosta cade una persona non è più infettiva. 

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