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Sabato, 2 Dicembre 2023
Come proteggersi

Vaiolo delle scimmie, parte la campagna di vaccinazione

 E' lo Spallanzani, l'istituto nazionale per le malattie infettive, a fare da apripista in tutta Italia. Tutte le informazioni utili. Chi può ricevere il medicinale, dove e come

Al via la campagna di vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie o Monkeypox virus. E' lo Spallanzani di Roma, l'istituto nazionale per le malattie infettive, a fare da apripista in tutta Italia per l'inoculazione.  Al momento non sarà una vaccinazione di massa, ma sarà diretta ad alcune categorie specifiche. Le indicazioni su come procedere sono contenute in una circolare del ministero della Salute.

Chi può vaccinarsi

Il ministero sottolinea che "al momento, la modalità di contagio e la velocità di diffusione, così come l’efficacia delle misure non farmacologiche fanno escludere la necessità di una campagna vaccinale di massa". 

Tenuto conto dell’attuale scenario epidemico e della limitata disponibilità di dosi, le prime categorie alto rischio a cui verrà offerta inizialmente la vaccinazione, come profilassi pre-esposizione, sono individuate tra:

  • personale di laboratorio con possibile esposizione diretta;
  • persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM), che rientrano nei seguenti criteri di rischio: storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali; partecipazione a eventi di sesso di gruppo; partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune; recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell'ultimo anno); abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex).

La strategia di offerta vaccinale a favore di ulteriori gruppi target potrà essere aggiornata sulla base dell’andamento epidemiologico e della disponibilità di dosi.

La distribuzione del vaccino 

Il ministero della Salute ha deciso di suddividere le dosi attualmente disponibili tra le regioni con il più altro numero di casi segnalati ad oggi. Seguendo queste indicazioni, i vaccini sono stati assegnati nel seguente modo: duemila dosi alla Lombardia, 1.200 al Lazio, 600 all'Emilia Romagna e 400 al Veneto.

In attesa che arrivi la seconda tranche di donazione (seconda metà di agosto, ndr), sarà messa da subito a disposizione, per le regioni e pubbliche amministrazioni che ne facciano richiesta, una quota di dosi (multipli di 20 fino a 60 dosi). Una quota di vaccino resterà stoccata presso il ministero della Salute, per eventuali emergenze.

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Vaiolo delle scimmie, quale vaccino è usato

Il vaccino attualmente disponibile, MVA-BN (virus vaccinico vivo Ankara modificato, non replicante, prodotto dalla Bavarian Nordic), è distribuito degli Stati Uniti con il nome di Jynneos . E' autorizzato anche in Canada, con il nome commerciale Imvamune, e in Europa, con il nome commerciale Imvanex. Secondo quanto riportato dall'Agenzia europea del farmaco, tra i due prodotti (Jynneos e Imvanex) esistono piccole differenze in termini di processo di produzione e specifiche di qualità tra le varie autorizzazioni all'immissione in commercio nelle diverse regioni, dovute a differenze nei set di dati, ma che non influiscono sulla qualità finale del vaccino. 

La vaccinazione primaria (soggetti non vaccinati in precedenza contro il virus del vaiolo o con MVA-BN) comprende due dosi a distanza di almeno quattro settimane (28 giorni) l’una dall’altra. 

La vaccinazione di richiamo con una sola dose è indicata per chi ha ricevuto in passato almeno una dose di vaccino antivaiolo o di MVA-BN o che ha concluso il ciclo vaccinale di due dosi di MVA-BN da oltre due anni. 

"Seicento prenotazioni di vaccino in 48 ore"

In una nota lo Spallanzani chiarisce che "In questi 2 giorni sono già pervenute allo Spallanzani oltre 600 richieste di prenotazione spontanee e circa 200 sono già in appuntamento per la vaccinazione a partire da oggi. Grazie alla immediata risposta organizzativa della Regione Lazio, della rete sanitaria e associativa regionale, dopo nemmeno 3 mesi dalla segnalazione dei primi casi in Italia inizia una nuova fase di lotta e contrasto a questa epidemia, che l'Oms ha dal 23 luglio 2022 classificato emergenza sanitaria globale".

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