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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lo studio

Pfizer meglio di AstraZeneca contro la variante Delta: ma l'efficacia cala più rapidamente

I ricercatori di Oxford hanno esaminato tra dicembre 2020 e agosto 2021 campioni prelevati da oltre 700.000 partecipanti: che cosa è emerso

Il vaccino di Pfizer /BioNtech è più efficace nel combattere le infezioni legate alla variante Delta del coronavirus rispetto a quello di Oxford/AstraZeneca, ma la sua efficacia diminuisce più rapidamente: è quello che emerge da uno studio britannico reso noto giovedì. I ricercatori dell'Università di Oxford, che hanno co-sviluppato uno dei due sieri, hanno esaminato tra dicembre 2020 e agosto 2021 campioni prelevati da oltre 700.000 persone, spiega l'Associated Press.

Questa analisi ha rivelato che, per le infezioni con un'elevata carica virale, un individuo che ha ricevuto la seconda dose di vaccino Pfizer dopo un mese era il 90% più protetto contro la variante Delta rispetto a una persona non vaccinata. Il numero scende all'85% dopo due mesi e poi al 78% dopo tre mesi. Le persone che hanno ricevuto le due somministrazioni del vaccino AstraZeneca sono protette per il 67% dopo un mese, per il 65% dopo due mesi e per il 61% dopo tre mesi.

Il calo di efficacia dei vaccini Covid nel tempo

Da sottolineare poi come, dopo quattro o cinque mesi, il livello di protezione offerto dai due vaccini diventi davvero molto simile secondo lo studio. Lo studio non è stato ancora convalidato.

I dati che emergono "rappresentano realmente un calo" dell'efficacia del vaccino di Pfizer, ha spiegato il dottor Koen Pouwels, che ha lavorato allo studio, mentre per AstraZeneca "le differenze (da un mese all'altro) sono legate al singolo caso, vale a dire che non puo' esserci alcun cambiamento nella protezione". Il ricercatore ha comunque insistito sul fatto che nonostante "questi lievi cali di protezione", "l'efficacia complessiva (dei due vaccini) rimane molto elevata", sottolineando che i ricercatori avevano studiato la protezione complessiva e non il livello di protezione contro le forme gravi e ricoveri, "due dati molto importanti per valutare l'efficacia dei vaccini".

In sintesi:

  • Pfizer comincia a proteggere meglio di AZ dopo la seconda dose, ma dopo tre mesi tra i due vaccini non ci sono differenze sostanziali.
  • La distanza tra la somministrazione delle due dosi non ha effetti sulla protezione.
  • La protezione dei vaccini ad adenovirus non diminuisce con la rapidità di quelli a mRNA.
  • Lo studio pre-print è disponibile a questo indirizzo.

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In queste settimane diversi paesi, incluso il Regno Unito, stanno considerando di lanciare una terza dose del vaccino Pfizer al fine di istituire un programma di richiamo, dapprima solo per le persone più vulnerabili o che lavorano in settori a rischio, in autunno. Gli Stati Uniti cominceranno a distribuire ad ampio raggio le terze dosi di vaccino il prossimo mese, a partire dal 20 settembre. In Italia il dibattito è ancora aperto.

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