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Venerdì, 19 Aprile 2024
La situazione

Zone rosse e variante inglese: cosa sta succedendo regione per regione

Dove sono state segnalate le mutazioni del virus e quali restrizioni hanno imposto sindaci e governatori

Le tre varianti di coronavirus che l'Istituto superiore di Sanità sta monitorando e che preoccupano gli esperti sono state individuate in pazienti positivi in diverse regioni del nostro Paese. Queste mutazioni si stanno diffondendo anche in Italia e potrebbero costringere il nuovo governo a cambiare in corsa la strategia messa in campo per contenere il virus. Nel caso della variante inglese, a mettere in allarme gli esperti è soprattutto l’elevata contagiosità del ceppo che si è originato a settembre nel Kent e che nel giro di soli due mesi è diventato dominante nel Regno Unito facendo esplodere i contagi e le vittime.

Secondo virologi ed epidemiologi questa variante ha un tasso di contagiosità più elevato, ma non è ancora chiaro se sia causa di una letalità maggiore. I vaccini ad oggi in commercio hanno dimostrato una buona efficacia contro la variante inglese, mentre alcuni test condotti su alcuni campioni hanno mostrato una mutazione (chiamata "E484k") già osservata nelle varianti che hanno avuto origine in Brasile e Sudafrica. Per ora si tratta di pochi casi, ma la circostanza è preoccupante. I ceppi isolati in Sudafrica e in Brasile si sono dimostrati più abili nell’eludere gli anticorpi e dunque potrebbero inficiare anche l’efficacia dei vaccini.

Walter Ricciardi, consigliere del ministro della salute Roberto Speranza, ha detto che "tutte le varianti del virus SARS-CoV-2 sono temibili e ci preoccupano ma, in particolare, quella inglese risulterebbe essere anche lievemente più letale e sta facendo oltre mille morti al giorno in Gran Bretagna". A fronte di questa situazione di "pericolo - ha aggiunto - alcuni Paesi hanno già optato per la chiusura drastica. L'Italia è in ritardo, penso avremmo dovuto prendere misure di chiusura già due o tre settimane fa".

E proprio per questi timori il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021. Si tiene conto dei più recenti dati epidemiologici, attestanti che la variante inglese, caratterizzata da maggiore trasmissibilità, rappresenta una percentuale media del 17,8% sul numero totale dei contagi. La preoccupazione per la diffusione di questa e di altre varianti del virus SARS-CoV-2, precisa il ministero, ha portato all'adozione di misure analoghe in Francia e in Germania.

Le ultime notizie sulla variante inglese e cosa sta succedendo nelle regioni

Ecco dove sono stati segnalati gli ultimi casi e le ultime notizie sulla variante inglese. In Abruzzo, le province di Chieti e Pescara sono in zona rossa a partire da domenica, mentre quelle di L'Aquila e Teramo sono in zona arancione, come da indicazione del ministro della Salute, Roberto Speranza. All'origine del provvedimento, disposto con un'ordinanza del presidente della regione Abruzzo, Marco Marsilio, l'aumento dei contagi e le valutazioni sulle varianti. Il Pescarese e il Chietino e, in particolare, l'area metropolitana, stanno facendo registrare un rapido incremento dei contagi. Si stima che nella zona il 50% dei casi sia riconducibile alla variante inglese. Il presidente del Consiglio regionale dell'Abruzzo, Lorenzo Sospiri, ha detto che "Pescara, così come la sua provincia, come la vicina Chieti, sono nel cuore della 'tempesta' Covid-19 con una evidente diffusione della variante inglese del coronavirus che, come hanno dimostrato gli scienziati e i medici, ha una forte contagiosità sui bambini, anche i più piccoli". Quindi, secondo lui, "le scuole di ogni ordine e grado di Pescara, dov'è stata istituita la zona rossa, non possono essere riaperte".

In Umbria già nelle scorse settimane sono stati individuati decine di casi di variante inglese e brasiliana, numero che potrebbe comunque salire dopo i risultati delle analisi di altri campioni. La variante inglese si è riscontrata soprattutto nell'area tra Bastia Umbra, il Perugino e il Trasimeno. Nella regione è stata stabilita la zona rossa su quasi due terzi del territorio.

I casi di variante inglese in Lombardia

In Lombardia, la vicepresidente e assessore regionale al Welfare Letizia Moratti ha spiegato che le varianti del Covid-19 sono presenti nel 30% dei tamponi positivi e potrebbero arrivare nelle prossime settimane al 60/80%. A Corzano, nel Bresciano, nei giorni scorsi è risultato positivo alla variante inglese il 10% dei 1.400 abitanti: scuole chiuse fino al 15 febbraio. Positive alla stessa variante una persona a Mantova e tre a Crema. Riscontrata la presenza della mutazione inglese anche in alcuni tamponi effettuati a Bergamo. Primi casi di variante inglese anche a Pavia: due persone, residenti in città, sono state subito poste in isolamento. Questi casi sono collegati al focolaio registrato nei giorni scorsi a Bollate (nel Milanese), dove sono state chiuse tre scuole. La variante inglese è emersa dall'analisi genotipica di alcuni dei tamponi positivi rilevati nella scuola materna Munari e nella scuola elementare Marco Polo di Ospiate (una frazione di Bollate). Sospese le lezioni in presenza, con l'attivazione della Dad.

In Piemonte sono due i casi accertati finora della variante inglese: uno a Vercelli, l’altro a Cuneo. Individuata la variante inglese anche in Liguria: i primi casi in provincia di Imperia. Le zone più colpite sono quelle dei distretti sanitari di Ventimiglia e di Sanremo. "Quasi il 20% dei tamponi fatti presenta la variante inglese", ha detto l’altro giorno il presidente veneto Luca Zaia. Per ora non è stata riscontrata la variante brasiliana né quella sudafricana. Quella inglese invece è stata rilevata in almeno 17 tamponi positivi in Friuli. Un'ulteriore mutazione del virus, la "N439K", già rilevata negli Stati Uniti, è stata riscontrata per la prima volta in Italia, a Trieste, in ambito pediatrico.

Anche l'Alto Adige ha inasprito le misure anti contagio. "La situazione è molto seria. Continuiamo a registrare un elevato numero di infezioni. Si è inoltre aggiunto il rischio legato alle nuove varianti del virus, è quindi importante evitare gli spostamenti dalla propria abitazione", ha detto il presidente della Provincia Arno Kompatscher. Il provvedimento è in vigore da domenica 14 al 28 febbraio. Il boom di casi potrebbe essere legato alla variante venuta dal Regno Unito.

In Toscana, dal 15 febbraio il comune di Chiusi (Siena), confinante con l'Umbria, lascia la zona 'rossa' ritagliata dal 7 al 14 febbraio per alcuni casi di variante 'brasiliana' del coronavirus, e sarà zona arancione come il resto della Toscana. Il sindaco Bettollini ha firmato un'ordinanza con ulteriori misure restrittive: sono sospese fino al 20 febbraio le attività in presenza di asili, scuole dell'infanzia e secondarie di primo grado, elementari, medie e superiori. Rimangono chiusi i parchi pubblici, i giardini e le aree gioco del territorio comunale. Negli ultimi giorni altri casi di variante inglese sono stati scoperti in Toscana, in Valdelsa: uno a Poggibonsi e un altro a Colle Val d'Elsa. Secondo l’analisi dei laboratori dell'Azienda ospedaliero universitaria di Careggi, il tasso di casi di variante inglese nel territorio dell'Asl Toscana Centro (aree di Firenze, Prato, Pistoia ed Empoli) è all'8,4% dei positivi totali.

Nelle Marche sono diversi i casi di variante inglese del coronavirus: sono almeno alcune decine i contagi riscontrati da Natale all'11 febbraio dal laboratorio dell'ospedale di Torrette ad Ancona. Primi casi segnalati nei giorni scorsi anche nel Lazio e in Emilia Romagna. In Molise a variante inglese è presente soprattutto nell'area del Basso Molise e in maniera minore nella zona di Campobasso e della provincia di Isernia. Per questa ragione si sta valutando di estendere la zona rossa, formata da 28 comuni, ad altri 5 del territorio bassomolisano.

In Sicilia quattro casi di variante inglese sono stati individuati e isolati all'ospedale Garibaldi di Catania su altrettanti pazienti affetti da Covid-19, sottoposti a tampone e successivo sequenziamento dell'estratto molecolare. I pazienti sono in isolamento nella struttura di biocontenimento del reparto di Malattie infettive. La variante inglese ormai "circola in tutte le province pugliesi", ha detto la virologa Maria Chironna, responsabile del Laboratorio covid del Policlinico di Bari. La sua equipe ha svolto un’indagine a campione sulla circolazione delle varianti nella regione e il risultato è che "abbiamo riscontrato che su un campione di tamponi positivi, nel 15,5% dei casi si tratta di variante inglese". Anche in Calabria si contano le prime persone, almeno due, risultate positive alla variante inglese. Sono state individuate tra i migranti ospiti del Centro di accoglienza Cas di Longobardi, nel Cosentino.

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