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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il caso

Il Vaticano contro il ddl Zan: "Libertà a rischio, così l'Italia viola il Concordato"

È la prima volta che la Chiesa di Roma interviene durante l'iter di approvazione di una legge, esercitando le facoltà previste nei Patti Lateranensi

Il Vaticano ha chiesto formalmente al governo italiano di modificare il ddl Zan, ora in commissione Giustizia del Senato, poiché "viola il Concordato". A presentare la nota verbale all'ambasciata italiana è stato monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede (in sostanza il ministro degli Esteri del Pontefice), secondo quanto riporta oggi il Corriere della Sera.

Perché la legge Zan secondo il Vaticano viola il Concordato

È la prima volta che la Chiesa interviene durante l'iter di approvazione di una legge, esercitando le facoltà previste nei Patti Lateranensi. Con il ddl Zan il Vaticano teme una limitazione della libertà di aggregazione e di pensiero della comunità cattolica e per questo motivo chiede "che siano accolte le nostre preoccupazioni", poiché l'approvazione della legge "così com'è scritta potrebbe comportare rischi di natura giudiziaria".

Secondo quanto scritto nel documento consegnato all'ambasciata italiana di Città del Vaticano il 17 giugno scorso, "alcuni contenuti attuali della proposta legislativa in esame presso il Senato riducono la libertà garantita alla Chiesa cattolica dall'articolo 2, commi 1 e 3 dell'accordo di revisione del Concordato" tra Stato e Chiesa. Nel dettaglio, sono i commi che si trovano nell'accordo di revisione del Concordato firmato da Bettino Craxi e dal cardinale Agostino Casaroli a Villa Madama nel 1984.

Il comma 1 dell'articolo 2 dei Patti Lateranensi afferma: "La Repubblica italiana riconosce alla Chiesa la piena libertà di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzazione e di santificazione. In particolare è assicurata alla Chiesa la libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica". Il comma 3 invece garantisce "ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".

Che cos'è il ddl Zan

Il disegno di legge Zan contro l'omotransfobia è stato approvato dalla Camera il 4 novembre 2020. Prende il nome dal relatore, Alessandro Zan del Partito democratico. Il testo prevede la reclusione fino a 18 mesi o una multa fino a seimila euro nei confronti di chi commette o istiga ad atti di discriminazione, e prevede anche il carcere da 6 mesi a 4 anni nei confronti di chi istiga o commette violenza, o per chi partecipa a organizzazioni che incitano a discriminazione o violenza. Il testo si compone di dieci articoli e prevede l'estensione dei cosiddetti reati d'odio per discriminazione razziale, etnica o religiosa a chi compia discriminazioni verso omosessuali, donne, disabili.

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