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Sabato, 20 Aprile 2024
Attualità Pisa

"Dovete sposare i vostri cugini": picchia e vende le due figlie per le nozze

I fatti a Pisa. L'uomo sottometteva le figlie perché erano innamorate di uomini diversi dai due cugini da lui prescelti come loro mariti. E' la prima volta che in Italia viene applicato il "codice rosso"

Figlie picchiate e segregate in una roulotte per impedire che frequentassero altri ragazzi. E' una storia dell'orrore quella che arriva da Pisa, dove la polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino bosniaco di etnia rom: l'uomo è accusato di reiterate violenze, lesioni, segregazioni nei confronti delle due figlie, una delle quali da poco maggiorenne. Le violenze, che risalgono sin dalla minore età per una delle due, non si limitavano a calci, pugni e pratiche umilianti, come quella del taglio dei capelli, ma spesso consistevano in veri e propri periodi di segregazione in una roulotte dove le ragazze venivano alimentate a pane e acqua.

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Le punizioni inflitte dal padre erano soprattutto dirette ad impedire alle due ragazze di frequentare i loro fidanzati, diversi da quelli che il genitore aveva prescelto per loro, ovvero due cugini del campo, con le cui famiglie lo stesso aveva già intavolato una trattativa, chiedendo e ottenendo del denaro in cambio dell’assenso al matrimonio con le figlie.

Picchia le figlie perché non vogliono sposare gli uomini a cui lui le aveva vendute

L’uomo è ritenuto responsabile di sequestro di persona, maltrattamenti, calunnia e costrizione e induzione al matrimonio, reato, quest’ultimo, introdotto dal cosiddetto Codice rosso e che costituisce il primo caso in Italia di esecuzione di una custodia cautelare in carcere.

Codice rosso, cosa prevede la legge

Il cosiddetto "codice rosso", ddl che dispone misure per tutelare le vittime di violenza domestica e di genere, è stato approvato nel mese di novembre 2018. La legge prevede procedimenti penali più veloci per prevenire e combattere la violenza di genere. Il Codice rosso non punta solo su un generalizzato inasprimento delle pene per combattere il dilagare di violenze, maltrattamenti e femminicidi, ma agisce sul "fattore tempo" come elemento determinante per scongiurare l'esito irreparabile che, ormai con cadenza quotidiana, viene riportato dalle cronache.

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Il disegno di legge si compone di 21 articoli che "individuano un catalogo di reati attraverso i quali si esercita la violenza domestica e di genere e, in relazione a queste fattispecie, interviene sul codice di procedura penale al fine di velocizzare l'instaurazione del procedimento penale e, conseguentemente, accelerare l'eventuale adozione di provvedimenti di protezione delle vittime". Il provvedimento incide sul codice penale per inasprire le pene per alcuni dei citati delitti, per rimodulare alcune aggravanti e per introdurre nuove fattispecie di reato.

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