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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Case assegnate agli stranieri, nomi e cognomi in rete: bufera su due esponenti di Fdi

Galeazzo Bignami e Marco Lisei hanno pubblicato un video in cui vengono mostrati i citofoni degli alloggi popolari con i nomi degli inquilini immigrati. Dopo le segnalazioni al garante della privacy il filmato è stato rimosso

È bufera sugli esponenti di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami e Marco Lisei, protagonisti di un video diffuso sui social in cui riprendono i campanelli degli inquilini delle case Acer di Bologna per mostrare quelle assegnate a stranieri. Il filmato pubblicato su Facebook e che aveva fatto il giro della rete, sembra essere scomparso da diversi siti e dal profilo dell'onorevole, ne esiste invece una versione ridotta su twitter.

"Ho inviato al Garante per la Privacy la segnalazione per i gravissimi comportamenti del deputato di Fratelli d'Italia Galeazzi Bignami e del consigliere comunale Marco Lisei. Si tratta di violazione della privacy e incitamento all'odio razziale. Ora basta!", ha fatto sapere su Twitter il sottosegretario al Mise Alessia Morani.

"E' successa una cosa gravissima"

Una segnalazione al garante della privacy è stata inviata anche dalla ex consigliera comunale e avvocata Cathy La Torre. Per iniziativa dell'attivista PD Davide Di Noi, è invece partita la raccolta firme sulla piattaforma Chenge.org per chiedere le dimissioni di Bignami e Lisei per istigazione all’odio razziale.

"È successa una cosa gravissima. Ma stavolta hanno sottovalutato le conseguenze", ha affermato La Torre: "Sulle case e i negozi degli ebrei i nazisti affiggevano cartelli che potessero agevolarne il riconoscimento. Oggi il censimento della razza che 'ruba' agli ariani si fa con telecamera e Facebook. Come a Bologna, dove Galeazzo Bignami, Parlamentare, e Marco Lisei, Consigliere Comunale entrambi di Fratelli d’Italia, hanno fatto un giro per le case popolari di Bologna, videocamera accesa, comunicando in diretta Facebook al popolo quali siano le case abitate da stranieri e dove trovarle".

Il post del deputato di Fdi: "Norme sbagliate sull'assegnazione degli alloggi"

Insomma, la vicenda ha scatenato un vespaio. Il deputato Galeazzo Bignami però non torna sui suoi passi. "Ringrazio chi mi ha attaccato in queste ore - fa sapere su facebook -, compresi certi giornalisti perché porto rispetto per loro e per la categoria e perchè comunque, consapevoli o meno, mi hanno aiutato a far sapere che a Bologna il 60% delle case popolari va a chi non è italiano, determinando tanti messaggi di sostegno. Colpa del 15% di immigrati residenti che ottiene il 60% di case popolari? No, colpa di leggi e norme sbagliate che vanno cambiate e non certo selezionando sulla base del colore della pelle, come sempre qualche giornale e giornalista ha cercato di farmi dire". 

"Non rinuncio a dire come la penso"

"A proposito di trasparenza e condivisione - scrive ancora Bignami -, perchè negli articoli apparsi nessuno ha mai (dico mai) citato chi ci ha segnalato questo problema e che pure nel mio video appare, dichiara e denuncia la questione? Forse perchè si tratta di un ragazzo di colore che tuttavia non essendo di sinistra non tornava utile ad alcun disegno politico o mediatico? Stessa domanda che rivolgo al PD che mi accusa di 'incitamento all’odio razziale': ma come, diamo voce ad un ragazzo di colore che denuncia questo problema e siamo noi che incitiamo all’odio razziale? E voi, che lo censurate, cosa siete?". 

Insomma, nessuna marcia indietro. "Se pensate che io receda dalle mie posizioni, che io rinunci a dire come la penso, sbagliate" conclude il parlamentare. 

Forza Italia: "Iniziativa di cattivo gusto"

La trovata di Bignami e Lisei però non è piaciuta granché neppure a Forza Italia. "Cattivo gusto", lo bolla Adriano Paroli, commissario regionale degli azzurri, che guida il partito di Silvio Berlusconi in Emilia-Romagna da quando lo stesso Bignami è passato alla corte di Giorgia Meloni. "Non ho visto il video, ne ho sentito parlare - commenta Paroli, ospite questa mattina della trasmissione 'AriaPulita' su 7Gold- mi sembra una perdita di tempo, la scoperta dell'acqua calda. Mi stupisco che chi ha fatto l'amministratore comunale o regionale per piu' mandati debba andare al citofono delle persone per scoprire quello che oggi e' un problema in tutto il Paese".

Secondo il commissario Fi, dunque, quella di Bignami e Lisei "non è un'azione politica, ma di evidente campagna elettorale e anche di cattivo gusto. Ma soprattutto mi stupisco che chi ha fatto l'amministratore abbia bisogno di andare sotto i condomini per conoscere la realtà". Ovvero, spiega Paroli, capire che "le graduatorie di oggi, non lo storico delle assegnazioni delle case popolari, vedono ai primi posti nella quasi totalità i cittadini stranieri". Secondo il numero uno di Forza Italia, infatti, "questi criteri andrebbero cambiati, perche' c'è chi merita di piu', senza entrare in una guerra tra poveri: il compito delle amministrazioni e' dare una risposta a tutti".

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