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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Virus Cina, meno letale delle polmoniti comuni: "Batteri in Italia fanno 11mila morti l'anno"

Stando ai numeri attuali per il virus di Wuhan si parla di circa 4.000 casi con 100 morti, ovvero una mortalità del 3%. "È meno letale rispetto alle polmoniti che curiamo nei nostri ospedali" spiega l'infettivologo Matteo Bassetti

"Il nuovo coronavirus sembra meno aggressivo e meno letale rispetto alle precedenti forme cliniche, ma anche rispetto alle polmoniti che curiamo nei nostri ospedali". Lo afferma Matteo Bassetti, professore ordinario di Malattie infettive al Dipartimento di Scienze della salute dell'università degli Studi di Genova, presidente della Società italiana terapia antinfettiva (Sita).

"Per capire quanto sia aggressivo questo nuovo virus - spiega Bassetti - occorre valutare i suoi 'cugini' coronavirus del passato, ovvero quello della Sars del 2003 e quello della sindrome respiratoria mediorientale (Mers) diffusosi tra il 2013 e il 2019. La Sars ha provocato 813 decessi e 8.400 casi con una mortalità intorno al 10%, mentre la Mers ha colpito 2.500 persone portandone 858 alla morte con indice di letalità superiore al 30%. Stando ai numeri attuali per il virus di Wuhan si parla di circa 4.000 casi con 100 morti, ovvero una mortalità del 3%.

Secondo l'esperto, "occorre ricordare al proposito che la polmonite batterica provoca ogni anno la morte di circa 11.000 persone in Italia, soprattutto anziani, ed è la prima causa di morte per malattie infettive nei Paesi occidentali e che ogni anno muoiono nel nostro Paese circa 5.000 persone di complicanze respiratorie da influenza".

"La situazione va vigilata attentamente ed è bene tenere alta la guardia sugli eventuali casi sospetti provenienti dalle aree epidemiche, ma non bisogna creare allarmismi".

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Intanto dopo il primo caso in Germania di infezione 'secondaria' da coronavirus, cioè trasmessa in Europa a un cittadino che non era stato in Cina il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha elevato a moderata la probabilità di importazione di casi di 2019-nCoV nell'Ue.

"Le autorità sanitarie tedesche hanno confermato un caso di 2019-nCoV in Baviera. Ciò porta a quattro i casi segnalati in Europa. Quelli in Francia avevano un collegamento diretto con Wuhan, in Cina. Sulla base delle informazioni attuali, l'infezione in Germania è avvenuta a seguito di uno stretto contatto con un cittadino cinese in visita in Germania (a cui è stato diagnosticato il coronavirus dopo il ritorno in Cina), che era stato da alcuni parenti nell'area di Wuhan. Le autorità tedesche stanno indagando su questo caso e stanno prendendo le misure necessarie per rintracciare e informare eventuali contatti".

volontari disinfestano le comunita cinesi FOTO EPA STRINGER CHINA OUT-2

Disinfestazioni "volontarie" in Cina, (FOTO EPA STRINGER CHINA OUT)

Intanto l'Unione Europea ha attivato il meccanismo per rimpatriare cittadini dell'Ue dall'area di Wuhan con due aerei. Secondo la Commissione Ue, circa 250 cittadini francesi saranno trasportati dal primo aereo e oltre 100 cittadini di altri Paesi Ue dal secondo.

"Solo i cittadini in salute o asintomatici saranno autorizzati a viaggiare".

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