rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
La crisi del trasporto aereo

Torneremo a volare come prima?

Per il trasporto aereo il 2020 è stato l'anno più buio della storia, con due terzi dei voli ''persi'' a causa  della pandemia e delle misure restrittive. Ma quando si potrà tornare a viaggiare come prima del'avvento del Covid? Lo abbiamo chiesto a Giovanna Laschena, vice direttore generale Enac

La pandemia di Covid 19 si è abbattuta come una mannaia su tutti i settori legati al turismo, costretti loro malgrado a subire le conseguenze delle misure restrittive necessarie per arginare i contagi. Se nell'epoca pre-coronavirus prenotare un viaggio aereo era un'operazione alla portata di tutti, semplice come ogni acquisto online, al giorno d'oggi la situazione è molto cambiata. Il trasporto aereo ha dovuto assistere ad un drastico calo dei voli dovuto a molteplici fattori: dalle complesse procedure di sicurezza, diverse per ogni nazione, alle limitazioni alla mobilità, fino al timore dei passeggeri di compiere viaggi, soprattutto a lungo raggio.

L'impatto della pandemia sui trasporti aerei

Tutti colpi che hanno dato vita ad una crisi senza precedenti che non ha fatto ''prigionieri'', facendo pagare un caro dazio alle compagnie aeree, nessuna esclusa. Gravi perdite che potranno essere recuperate soltanto nel giro di diversi anni, così come i livelli del traffico aereo. 

Infatti, nonostante sia iniziata una lenta ripresa in diverse aree del mondo, dovuta principalmente ai vaccini e all'allentamento delle restrizioni, per tornare ai livelli pre-crisi sarà necessario attendere fino al 2024, secondo le stime dell'International Air Transport Association (Iata). Il 2020 è stato definito ''l’anno più buio di sempre per il settore'' dal direttore generale dell'Associazione internazionale trasporto aereo, Alexandre De Juniac, un domino di effetti negativi che si è trasformato in breve tempo in un'emorragia di posti di lavoro. Un taglio dei costi e dei dipendenti che ha costretto i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti a indire uno sciopero per venerdì 24 settembre 2021: "Confermiamo lo sciopero di tutti gli addetti del trasporto aereo, eccetto Enav, da noi indetto per il 24 settembre: lo abbiamo proclamato ormai più di un mese fa e ancora i Ministeri competenti (Sviluppo economico, Infrastrutture e Mobilità sostenibili, Lavoro) non ci hanno convocato. Le ragioni dello sciopero si fanno ogni giorno più urgenti per cui stupisce il silenzio dei Ministeri: se il Governo continuerà a non agire, la situazione non potrà che peggiorare e la nostra vertenza necessariamente continuerà. Non possiamo restare indifferenti a quello che stanno passando migliaia di lavoratrici e lavoratori".

I numeri della crisi

Tornando alla crisi del trasporto aereo, il confronto tra i numeri attuali e quelli di due anni fa è da brivido: rispetto al 2019 i voli sono diminuiti di due terzi, con il calo che non ha fatto distinzioni tra compagnie tradizionali e low cost.

voli-luglio-2021-assoaeroporti-2

In Italia, secondo i dati aggiornati a luglio 2021 di Assoaeroporti, i passeggeri totali del mese sono il 45,5% in meno rispetto al 2019, con il 29,3% di movimenti in meno rispetto a due anni fa. Ma se i voli nazionali hanno avuto una leggera ripresa nei mesi estivi, per quelli intercontinentali la situazione è letteralmente opposta. Secondo il monitoraggio Eurocontrol pubblicato lo scorso marzo, il traffico aereo in tutta Europa era diminuito del 61% a maggio 2021 rispetto allo stesso mese del  2019.

Numeri drammatici ma in ripresa. Ad agosto, secondo i dati più recenti di Eurocontrol, il traffico aereo in Europa ha recuperato in media  il 71% del livello registrato nel 2019 prima della pandemia di coronavirus, con un aumento rispetto al 70% registrato a luglio e al 55% di giugno. Dallo scorso marzo, i voli nazionali negli aeroporti europei hanno mantenuto una tendenza positiva migliore dei voli internazionali. Una tendenza che è continuata quest'estate in tutta Europa portando paesi come la Turchia a superare a luglio il numero di voli nazionali registrato nel 2019. Un caso simile all'Italia, che ad agosto ha raggiunto un livello del 107% rispetto al 2019. Anche Francia, Grecia, Norvegia e Spagna sono riuscite a recuperare il 90% o più dei voli nazionali quest'estate. 

"Le restrizioni al viaggio dei passeggeri Covid-19 hanno colpito principalmente i voli internazionali e questo si riflette nel numero relativamente basso rispetto a quelli nazionali -  spiegano gli esperti - In questo scenario Regno Unito e Norvegia rimangono particolarmente deboli ponendosi a livelli ancora meno della metà sul 2019''.

Voli aerei in ripresa? Gli scenari 

Cosa ci aspetta? Secondo gli esperti, nei prossimi mesi potremmo assistere a tre possibili scenari che potrebbero concretizzarsi entro la fine del 2021. Nella previsione più ottimistica si  presuppone un'ampia diffusione delle vaccinazioni in tutta la rete europea entro l'inizio dell'autunno, insieme a un allentamento coordinato delle restrizioni di viaggio e alla ripresa di alcuni flussi a lungo raggio. Il secondo scenario invece  presuppone un'ampia diffusione della vaccinazione in tutta Europa e un allentamento coordinato delle restrizioni sui viaggi entro il primo trimestre del 2022 tra le regioni globali, con un aumento dei flussi a lungo raggio che iniziano a tornare. Una previsione ''mediana'', che precede la terza e più pessimistica, in cui le restrizioni continuano a persistere a causa di una non adeguata assunzione dei vaccini o all'arrivo di nuovi ceppi che non farebbero altro che incrementare l'incertezza dei passeggeri. 

scenari-voli-eurocontrol-2

Ma cosa ci dobbiamo aspettare? Quando torneremo a volare come prima della pandemia? Abbiamo fatto il punto della situazione con la Dott.ssa Giovanna Laschena, Vice Direttore Generale Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile: ''I dati purtroppo sono quelli citati, anche se dal punto di vista italiano i nostri aeroporti sono in leggera ripresa, come testimonia anche la riapertura di alcuni terminal chiusi nei mesi scorsi. C'è però un problema tutto italiano causato dalle restrizioni che permangono per i viaggi turistici o di piacere: i voli extra europei sono ancora interdetti. Un'incoerenza, contando che posso raggiungere Paesi fuori dall'Europa passando magari da Parigi o Francoforte, creando uno scompenso concorrenziale tra i nostri vettori e i concorrenti stranieri''.

Come sottolineato a Today dalla Dott.ssa Laschena, al primo posto c'è sempre la sicurezza dei passeggeri: ''Considerando che la fiducia di chi viaggia è ancora da recuperare, l'impegno dei Ministeri e dell'Enac deve essere quello di trovare soluzioni per garantire la sicurezza dei passeggeri  evitando la diffusione del virus e favorendo così la ripresa del turismo. Anche il Green pass – spiega  Giovanna Laschena – è un modo per favorire la ripartenza. Inoltre, le recenti linee guida del Governo in merito al trasporto aereo hanno trasformato l'obbligo di distanziamento in una raccomandazione, togliendo di fatto quello che era uno dei principali spauracchi per gli aeroporti, soprattutto per i più piccoli, dove è più alto il rischio di assembramenti per le file durante gli imbarchi''.

Quando torneremo a volare come prima della pandemia?

I dati relativi periodo estivo parlano di ripresa, ma si tratta di un effetto momentaneo o di un effettivo sintomo di ripartenza? ''I dati di agosto sono condizionati dal periodo – analizza il Vice Direttore Generale Enac – Notoriamente in inverno si vola di meno, quindi è inevitabile che ci sarà una flessione, ma la mia impressione è che c'è il desiderio di ripartire e che il sistema si sta muovendo i favorire questa ripresa. In Italia ci sono ancora delle normative molto restrittive ma rispettarle è una garanzia di serietà: nel momento in cui viaggia, il passeggero deve essere sicuro che non rischia più di tanto. Dall'inizio della pandemia l'aereo è sempre stato il mezzo più sicuro, anche con misure come l'obbligo di mascherina a bordo e il distanziamento''.

Arriviamo allora alla domanda di partenza: quando torneremo a viaggiare come prima del Covid? Una domanda a cui, anche adesso è difficile rispondere, come spiegato da Giovanna Laschena a Today: ''Fare previsioni è difficile, ma credo che bisogna mantenere la prudenza. Tutto dipende dall'evolversi dell'epidemia, dalle varianti e dalle campagne vaccinali dei singoli Paesi. Purtroppo i dati sul traffico aereo sono ancora molto bassi e  non vedo una prospettiva di grande ripresa per poter tornare in breve tempo ai livelli del 2019. L'importante è che la ripresa ci sia, anche lenta ma progressiva, evitando nuove ondate di contagi che andrebbero ad intaccare e a rallentare un ritorno alla normalità, che non dovrebbe avvenire prima del 2023-2024''. Per tornare a viaggiare come prima ci vorrà ancora un po' di pazienza quindi, sempre che la pandemia non abbia in serbo qualche altro brutto scherzo. Nel frattempo, il mantenimento della sicurezza e della tutela della salute pubblica, insieme ai ristori per le compagnie aeree e i corridoi turistici, sono i punti cardine con cui il comparto aereo punta a tornare a volare come prima.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Torneremo a volare come prima?

Today è in caricamento